l'angelo della vendetta regia di Abel Ferrara USA 1980
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l'angelo della vendetta (1980)

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locandina del film L'ANGELO DELLA VENDETTA

Titolo Originale: MS. 45

RegiaAbel Ferrara

InterpretiAlbert Synkis, Bogey, Zoe Tamerlis, Darlene Stuto

Durata: h 1.24
NazionalitàUSA 1980
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1980

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Trama del film L'angelo della vendetta

Ragazza muta, vittima di un duplice stupro, si arma di pistola e fa piazza pulita di ogni maschio che sembra meritarselo, ma il suo giudizio non è particolarmente selettivo.

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Voto Visitatori:   7,21 / 10 (31 voti)7,21Grafico
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Voti e commenti su L'angelo della vendetta, 31 opinioni inserite

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Boromir  @  07/03/2024 15:42:33
   7½ / 10
La dicotomia stupro-vendetta è una costante nei film di exploitation. In questa categoria si potrebbe inserire pure Ms. 45, anche se lo sguardo intransigente di Abel Ferrara, con il suo montaggio rapido, risulta ben più ambizioso della media del filone. Zoe Lund è la vendicativa protagonista dell'opera, bramosa di infliggere una violenta punizione su ogni aggressore sessuale della Grande Mela. Le immagini che Ferrara regala sono sporche, provocatorie e grottesche; l'incedere delle vicende è incalzante, con la presenza della Lund che letteralmente incendia lo schermo tra momenti allucinatori e danza macabra di condanna e redenzione. L'atto finale dominato da luci strobo e rallenty, in cui Lund veste un abito da suora, anticipa la tensione di sacro e profano de Il Cattivo Tenente, assicurando al pubblico uno spettacolo in bilico tra coinvolgimento e repulsione.

zerimor  @  15/04/2020 15:35:12
   7 / 10
Bel thriller che viene sorretto da un bella fotografia ma soprattutto dall'ottima interpretazione dell'attrice protagonista che attraverso i suoi sguardi, le sue espressioni riesce a far trapelare il suo stato d'animo. lo svolgimento della trama, tuttavia, non mi ha fatto impazzire: ciò che accade di volta in volta è alquanto casuale, complice anche una sceneggiatura non all'altezza.

Filman  @  10/04/2020 16:43:05
   8 / 10
L'approccio di Abel Ferrara alla realtà reietta e pervertita dei bassifondi newyorkesi si fonde con la cultura dell'intrattenimento a grandi linee americano, partecipando con una schiera di registi italo-americani ad una delle novità più interessanti della New Hollywood: il neo-noir. Non può non accendere la classica lampadina assistere ad una sequenza come quella del disfacimento del cadavere, una narrazione praticamente inflazione nel thriller dell'ultimo mezzo secolo. Oggi lo chiameremo pulp, ieri non avremmo potuto chiamarlo crime, e questo rende MS. 45 indefinito con tutti i film della New Hollywood per quanto semplice e schematico come i film di intrattenimento più puri. E' proprio con questi ultimi che il regista sviluppa professionalmente un rapporto creativo, lasciandosi alle spalle un'idea di cinema improvvisato fatto di erotismo spicciolo e narrazione da strada per dare vita a grandi inquadrature, grandi allegorie e grandi scene che parlino di grandi temi sociali.

VincVega  @  17/02/2020 16:09:30
   7½ / 10
Film girato con due soldi, ma capace di suscitare appieno il senso di brutalità, cattiveria, rassegnazione in una New York degradata e fuori controllo. La discesa agli inferi della protagonista è progressivamente parallela alla sua perdita di emotività, dovuta ai traumi subiti. Finale spettacolare.

Guy Picciotto  @  11/02/2020 19:20:13
   8 / 10
stupendo , come tutti i film di Ferrara fino alla fine degli anni 90.
Altro che joker ehehehe

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  24/10/2018 01:26:04
   7½ / 10
Storia semplice, quasi banale; ma banale non è, questo lavoro di Ferrara, divenuto nel tempo un piccolo cult. Una ragazza muta, vittima di ripetute violenze, si abbandona a una vendetta spietata; da una muta dolcezza a una cieca violenza, per colpa di un sistema meschino, di un ambiente squallido e marcio, ottimamente rappresentato da una New York periferica sudicia, buia e violenza.
Con pochi mezzi, Ferrara realizza una pellicola notevole. Da vedere.

Vlad Utosh  @  29/06/2017 15:52:28
   7½ / 10
Una bella e dolcissima ragazza muta viene violentata due volte in serie ravvicinata…da qui un poi sarà una letale vendetta contro tutti i maschi che le capitano a tiro.
La trama è tutta qua e la narrazione è molto concisa; tuttavia Ferrara dirige molto bene questa storia di vendetta e follia ove la protagonista-una bravissima Zoe Lund - si trasforma da vittima in carnefice. La New York che vediamo è malsana e degradata, perfetta per ciò che il film vuole mostrare. Da ricordare il frigo degli orrori e il bellissimo finale alla festa in maschera- accompagnato dall'ottima musica di Joe Delia, quella melodia,quella tromba dal ritmo incalzante - con Thana vestita da suora. Un rape and revenge particolare che merita sicuramente di essere visto.

Zanibo  @  21/09/2015 21:32:29
   7½ / 10
Un film con qualche imperfezione (troppo monotono il tema a lungo andare, un po' troppo macchiette e quindi poco credibili alcuni personaggi), ma sicuramente riuscito e che si lascia guardare volentieri.

Un mezzo punto in piu` per l'originalita` del tema e il taglio personale del regista.

wallace'89  @  30/07/2014 16:53:01
   6 / 10
Rape & Revenge movie diventato negli anni in cui fu girato un cult tra le ultra-femministe più bellicose. Oggi viene un po' meno rinvenire questo aspetto, se non in parte, in quanto facilmente sovrainterpretato, e in più non proprio a sostegno della tesi. È difficile pensare alla sua vendicativa protagonista muta, armata di calibro 45, come simbolo di un movimento a meno che non si voglia leggerne già alla base una falla nei suoi presupposti ideologici, e non di certo un'eroina. Mi è sembrato piuttosto scorgerci un discorso sulla fascinazione della violenza che genera violenza, sul peccato e la redenzione vicino a certi territori scorsesiani.
Comunque il film nella sua semplicità indovina una prima parte morbosamente affascinante, per poi afflosciarsi leggermente nella reiterazione ossessiva di omicidi senza senso, che hanno il picco nel finale con la protagonista vestita da suora, diventato iconico. Zoe Lund senz'altro affascinante nella sua trasformazione.

alex94  @  29/07/2014 17:00:38
   7 / 10
Buon B-movie diretto da Abel Ferrara nel 1980.
La trama è molto simile a quella di tanti altri "revenge movies"ma è sviluppata in maniera molto angosciante fino ad un finale maledettamente delirante e riuscito.
Buona la regia e molto brava l'attrice protagonista (morta molto giovane a causa di un overdose).
Un film che lascia addosso allo spettatore una sensazione di sporco e di degrado,merita una visione.

Gruppo COLLABORATORI ilSimo81  @  06/02/2012 18:13:31
   6½ / 10
Il marchio di fabbrica di Abel Ferrara è netto, nelle atmosfere cupe e in un mai marginale ruolo femminile.
Ne "L'angelo della vendetta" si ritrova una linea di sviluppo per certi versi simile a quella che denotava "The Addiction": una donna essenzialmente insignificante, e tendenzialmente innocente, dopo esser stata contaminata dal peccato e dalla violenza altrui si trasforma radicalmente in una predatrice di sangue, perdendo il controllo di sé e lasciandosi condurre per le sudicie vie della città soltanto dai propri irrefrenabili impulsi violenti. Mutazione di personalità accompagnata da un cambiamento estetico, come se si volesse sottolineare che la femminilità diventa appariscente sempre e solo dopo la perdita dell'innocenza.
Alcune scene sono molto apprezzabili, sia a livello espressivo (il che è notevole, considerato che la protagonista è una ragazza muta) sia a livello "estetico" (vedi ad esempio la festa in maschera). In una storia piena di violenza e drammaticità, alcune scelte sembrano riflettere una vena ironica di Ferrara: una colonna sonora frizzante e frivola, le vicissitudini della vicina e del suo cane e soprattutto la caratterizzazione dei personaggi, che a volte appaiono caricature volontariamente esagerate di sé stessi.
E' essenzialmente un "revenge movie" a tinte fortemente femministe, di cui si può apprezzare l'evoluzione della protagonista. Per il resto, fotografia, recitazione ed effetti non sono un granché. Insomma, nulla di notevole.

Febrisio  @  20/07/2011 17:26:41
   5½ / 10
Fastidiosi i tipi per strada che ci provano. Ancor peggio la vicina di casa è irritante, e a tratti pure la protagonista. Malgrado questo la parte centrale fila via scorrevole e piacevole. È un soggetto interessante, ma come è stato trattato non mi è piaciuto molto; un simil grottesco che mi lasciato un po indifferente.

Jumpy  @  06/07/2011 00:18:01
   7½ / 10
Un film piuttosto incisivo anche se realizzato in maniera molto povera e spartana. Viene rappresentata una New York violenta e degradata che, in qualche modo, corrompe progressivamente l'animo della protagonista... fino a portarla alla follia.

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bogio  @  16/05/2011 22:47:53
   9 / 10
B movie di serie A!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  27/04/2011 23:24:33
   7 / 10
Solitaria e silenziosa contro un mondo maschile gretto e violento. Come Driller killer anche questo film si sviluppa come un qualsiasi b-movie in cui la parte introduttiva è semplice per quanto fin troppo schematica. Anche se con pochi mezzi a disposizione, Ferrara ci fa vedere uno spaccato metropolitano denso di violenza, ma meno malato rispetto a Driller Killer. Notevole la prova della Tamerlis nell'evoluzione del suo personaggio fino al delirante finale.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  24/04/2011 22:17:04
   7½ / 10
Assolutamente un B movie, distorto come tutti i film di Ferrara, grezzo e perloppiù improbabile. Eppure molto efficace ed intenso, come la protagonista. Meritatamente un cult.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  23/09/2010 20:29:09
   6 / 10
Premessa la totale inespressività e bocciatura della protagonista, il film risulta freddo e non sempre del tutto coinvolgente. 6- giusto perché non stona...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  14/09/2010 00:29:01
   7 / 10
Sempre lo stesso meccanismo usato con The driller killer,in questo secondo lungometraggio dell'allora talentuoso Ferrara. Ovvero una discesa nella follia e nell'orgia di sangue,ancora una volta trattando tutto freddamente e con la solita patina sporca e squallida metropolitana. Però i difetti del precedente lungometraggio d'esordio ci sono ancora tutti: per quanto ben girato e pur colpendo nelle scene forti,poi c'è troppa violenza volutamente immotivata che dopo un pò stanca. Nessun approfondimento per i personaggi,solo tanta misoginia e cattiveria. E poi troppe forzature spesso irreali.
Dall'altro lato risulta molto interessante grazie alla prova di Zoe Lund,non facile tra mutismo e stupri continuati. La tematica sociale dello stupro come qualcosa di insopportabile e inconcepibilmente orribile non è da intendersi solo per la donna come in questo caso,ma come metafora di qualcosa di più esteso. Molto ben ritmato,non annoia mai ma è meno delirante e sporco dell'esordio di Ferrara.
Di certo risulta indimenticabile la figura della protagonista vestita da suora,sensuale ma inarrivabile come il suo dolore.

BlackNight90  @  12/08/2010 03:02:46
   7 / 10
Variante del rape&revenge con l’aggiunta non da poco del senso di colpa e della degradazione che si respira per le strade sporche di New York tanto care a Ferrara, ma a parte queste piccole variazioni del tema il film non offre sufficienti spunti per farsi ricordare oltre al semplice tema della vendetta, come un adeguato approfondimento della psiche della protagonista, ma lascia al bel volto espressivo di Zoe Tamerlis il compito di esprimere l’angoscia di una donna in quella società americana profondamente maschilista.
Dubito comunque che Ferrara abbia voluto dare apposta alle femministe qualcosa per cui strillare di più, anche perché è lui stesso ad aver detto che quella del film è più che altro una metafora e che tutti, chi più chi meno, siamo violentati, non fisicamente ovvio, ogni giorno.
Parecchie le grossolanità delle sceneggiatura (ad esempio, dove diavolo le prende tutte quelle pallottole? come cacchio fa a sparare con più precisione di terminator se non aveva mai preso un arma prima? ecc.) che nell'insieme lo rendono estremamente improbabile, fosse stato allucinato come il precedente Driller Killer allora potevano anche essere trascurabili.
E' evidente però, e l'ho gradita molto, l'ironia con cui è trattato l'argomento che spesso sfocia nel grottesco divertito, soprattutto quando c'è il cagnolino, ed è divertente, oltre che molto eccitante, la scena in cui lei si guarda allo specchio, e sembra voler dire (peccato che non può!), "Are you talkin to me??".

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  14/10/2009 11:37:57
   7 / 10
Dopo aver subito due stupri in una sola giornata, altro che “repulsione” si può innescare in una fragile ragazza muta.
Profondamente conturbato e claustrofobico, come il film di Polanski, la sua angoscia penetra in una New York cupa, straniante, malsana, disseminata di uomini depravati.
Resta un b-movie, di pochissimi mezzi e non molte pretese, divisibile ipoteticamente in tre periodi che corrispondono ad altrettanti trasformazioni della giovane donna: da vittima innocente a dark-lady, sino al travestimento da suora castigatrice nell’allucinatissimo finale.


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DarkRareMirko  @  10/04/2009 18:24:51
   7½ / 10
Buon remake di Thriller - A cruel picture, classico tra i rape and revenge, ovviamente però senza l'aggiunta di innesti pornografici (genere in cui comunque Ferrara in qualche caso, e pure sotto pseudonimo, si è destreggiato).

Lo stile registico di Ferrara è poi distinguibile anche a chilometri di distanza; stile minimale, quasi da b-movie, con una grande attenzione comunque al livello di dettaglio.

Bravi gli attori, qualche buco qua e là di sceneggiatura, ma ad ogni modo nulla di grave.

Altro inno al femminismo quasi ai livelli di Thelma e Louise.

Da vedere.

statididiso  @  09/04/2009 10:34:05
   7½ / 10
il Ferrara giovane è quello che preferisco... forse in alcuni momenti un tantinello approssimativo, ma decisamente efficace... apprezzabile la scelta di non lasciar trasparire i pensieri di Thana e liberatorio il finale (sarà, infatti, una sua 'collega' a mettere la parola fine)... cultissima la scena in cui la ragazza si traveste da suora!!! L

pinhead88  @  08/10/2008 18:30:57
   5 / 10
insomma..devo dire che non mi ha convinto più di tanto..non ti prende molto,alcune scene sono inverosimili e alcuni interpreti risultano abbastanza irritanti..la storia non è malaccio,però non riesce a coinvolgerti per bene in una storia che risulta interessante e potrebbe essere sviluppata meglio,diciamo che c'è di molto meglio nel genere..

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Ultima risposta 09/04/2009 12.09.07
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  22/01/2008 14:30:06
   7½ / 10
Bello.
Zoe Tamerling brava e carina in un ruolo consueto, ma sempre difficile.
Bravi Ferrara e St. John, ritornano alcune tematiche tipiche del loro Cinema.
Molto pesanti alcune scene, ma anche molto suggestive, da non dimenticare.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  11/09/2007 15:41:18
   5½ / 10
A me è parso troppo freddo e non in grado di coinvolgere. Alcune scene sono improponibili e altre ben poco realistiche; a ciò, inoltre, si aggiunge un'interpretazione non convincente da parte della protagonista.
Il tutto a discapito della credibilità.
Degna di nota la colonna sonora a cura di Joe Delia, il sax accompagna la ragazza per quasi tutto il film ed è l'unica cosa in grado di rendere le sequenze un minimo accattivanti.

The Legend  @  17/01/2007 13:53:41
   7½ / 10
Mi e' piaciuto.

Un film essenziale, quasi un B-Movie, senza attori di particolare rilievo (a parte la bravissima protagonista Zoe Tamerlis, sfortunatamente deceduta in giovane eta'), girato a bassissimo costo (pare 170mila dollari di allora) che riesce a rendere molto bene lo squallore della violenza metropolitana e i suoi rigurgiti di violenza, con scenografie cupe e desolate per una sconvolgente e tragica favola nera dei nostri tempi.

La scena della festa finale, con la Tamerlis vestita da suora con guepierre che fa piazza pulita di tutti, gli vale un punto in piu' (almeno nel mio giudizio).

clone 1975  @  29/10/2006 22:10:10
   9 / 10
altra specie di snuff movie,tipo nn vioentate jenifer,ma un pò meno bello,veramente violento e profondo(rosso),grande capolavoro

Philanselmo  @  13/12/2005 03:33:48
   7 / 10
Non il migliore di Ferrara, forse troppo B-movie per i miei gusti, resta comunuqe un film da vedere per vari motivi.
Girato comunque magistralmente e con alcune sequenze memorabili (vedi la sequenza finale rallentata, una sorta di inferno variopinto e mascherato dove i colori accesi si mescolano alle voci rallentate che quasi sembrano grugniti animaleschi).
Anche qui Ferrara tocca il tasto che sarà quasi sempre riproposto nei suoi film, ovvero la religione, in diversi suoi aspetti. Singolare il fatto che Tana si mascheri da suora nell'apocalittico finale :)
Comunque da questo film e dal femminismo carico di astio e vendetta di Tana prenderanno spunti vari registi, sia quelli del genere rape&revenge (già colpiti due anni prima da "I spit on your grave") che tarantino in kill bill.
Tutto sommato un film da vedere e da apprezzare, ma il Ferrara che più apprezzo lo si trova in altri film :)

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  05/12/2005 23:09:46
   7½ / 10
Il film prende alcune delle tematiche che saranno care al cinema di St. Jhon (sceneggiatore) e A. Ferrara (regista) per il seguito della loro carriera:in tutto il film aleggia un senso di colpa e peccato.
Bellissima la scena finale.
Negli USA è diventato un cult per le femministe più incallite.

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Ultima risposta 31/01/2008 12.31.01
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento paul  @  28/04/2005 17:19:58
   9 / 10
Il migliore di Ferrara, la violenza non è mai fine a sè stessa, bravissima e bella la Zoe Tamerlis Lund, appena diciassettenne. Cornice di New York ben fotografata. Imperdibile.

1 risposta al commento
Ultima risposta 28/04/2005 17.20.36
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liu_mi  @  04/12/2004 20:03:10
   7 / 10
Bmovie violento ed estremo del bravo regista indipendente Ferrara. La storia ricorda il giustiziere della notte: a causa di una violenza subita, la protagonista si fa angelo vendicatore, iniziando una spirale di violenza e morte che si concluderà in un finale al massacro. Interessante per l’atmosfera cupa e morbosa. Molto brava la protagonista. Nei primi anni ottanta divenne un po’ il simbolo di un femminismo estremista ma, secondo me, il regista voleva puntare più sul discorso di morale cattolica e violenza, ma molto alla lontana.

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