la notte di san lorenzo regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani Italia 1982
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la notte di san lorenzo (1982)

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locandina del film LA NOTTE DI SAN LORENZO

Titolo Originale: LA NOTTE DI SAN LORENZO

RegiaPaolo Taviani, Vittorio Taviani

InterpretiOmero Antonutti, Margarita Lozano, Massimo Bonetti, Claudio Bigagli, Norma Martelli

Durata: h 1.01
NazionalitàItalia 1982
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1982

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•  Altri film di Vittorio Taviani

Trama del film La notte di san lorenzo

Da un paese della Toscana nell'agosto 1944 un gruppo di uomini, donne e bambini fugge dai tedeschi nel rischioso tentativo di raggiungere la zona già occupata dall'esercito americano.

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Voto Visitatori:   7,55 / 10 (10 voti)7,55Grafico
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VINCITORE DI 5 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Migliore regia, Miglior fotografia, Miglior montaggio, Miglior produttore
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Voti e commenti su La notte di san lorenzo, 10 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  26/04/2020 12:24:53
   8½ / 10
Giornate "ordinarie" in tempo di guerra, raccontate come si legge una favola al proprio figlio prima di andare a dormire ma non per questo edulcorate o stornate dagli orrori e dalla vigliaccheria dei fascisti. Che sia ben girato e narrato lo dimostra l'empatia che nasce nello spettatore, reso a sua volta partecipe dell'odissea del gruppetto di fuggitivi.
Lo scontro a fuoco nei campi di grano è una sequenza magnifica non solo da vedere ma anche per quello che rappresenta. In particolare l'immagine del fascista trafitto dalle lance è dotata di straordinaria potenza visiva.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  21/03/2012 13:15:53
   8 / 10
Splendido film dei Taviani dove la memoria storica dei ricordi di guerra si mescola ad una narrazione fiabesca, che non distorce la realtà dei fatti ma acquisisce uno sguardo diverso, lo sguardo di un adulto sugli accadimenti vissuti da bambino. E' una contaminazione felice perchè regala bellissime sequenze come l'uccisione della servetta o il fascista travolto dalle lance greche. Ma tutto il feroce scontro armato in mezzo ai campi di grano tra persone che si conoscono da anni ma divisi dall'ideologia non solo è straordinario visivamente, ma reca sempre quell'impronta violenta tipica del cinema dei Taviani quando ci si trova di fronte a due pensieri contrapposti. Due pensieri diversi, due utopie diverse producono sempre violenza.

4 risposte al commento
Ultima risposta 22/03/2012 14.23.02
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dewolf  @  31/08/2009 03:20:40
   5 / 10
Non mi ha convinto! E' lento e noioso e la trama in alcuni aspetti poco chiara.. Delle scene le ho trovate al limite del paradossale e la rappresentazione onirica non è una dote che han tutti..

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  11/03/2008 23:13:02
   8½ / 10
Si tratta di un bel film corale, con una fotografia molto bella e dove si cerca di far immedesimare lo spettatore nel pathos rattenuto e partecipato di un gruppo di persone semplici alle prese con la propria sopravvivenza. Forma “classica” e epicità della gente comune sono anche qui l’ossatura del film, come un po’ in tanti film dei fratelli Taviani.
E’ un film che vuole affermare l’etica del ricordo e dell’esempio. Già le scene di apertura e di chiusura, con i loro richiami poetici, forniscono il quadro in cui il ricordo assume il ruolo chiave (i passaggi generazionali e i cambiamenti storici a fronte della persistenza della natura, anche umana). E’ un omaggio anche ad un paese (San Miniato, il luogo in cui i registi sono nati) e soprattutto all’umanità semplice e solidale che ci abitava. Ed è proprio questa unione sociale e etica che rappresenta il punto fermo del film, la speranza in un’umanità migliore. Anche perché le forze distruttrici fanno il loro corso e risvegliano in tutti, anche nei “buoni”, la parte brutale e violenta dell’animo umana. Queste forze hanno un nome: fascisti. L’accusa è netta: sono loro che hanno avvelenato la società, loro che hanno ucciso per affermare il proprio potere. A questo punto gli altri non trovano altro mezzo per sopravvivere che pagare i fascisti con la loro stessa moneta. Il veleno versato scorre dappertutto, distruggendo i legami di conoscenza, vicinato, amicizia.
Anche la chiesa non ci fa bella figura. Nell’estate del ’44 tutti i cittadini di San Miniato furono chiamati dentro il Duomo, dove scoppiò una bomba provocando una strage. La verità non è mai stata appurata. Fatto sta che il vescovo si allontò poco prima dello scoppio, generando non pochi sospetti di complicità. Il vero “eroe” è invece un semplice cittadino, dotato però di determinazione e animo saldo per condurre i suoi verso la salvezza. E’ questa specie di ricerca della pace, della normalità che assume quasi i contorni epici dell’Odissea o i risvolti drammatici dell’Iliade: non a caso i riferimenti a Omero sono molteplici. Questo però non turba il senso di semplicità, spontaneità e naturalezza del gruppo di sfollati. Anzi lo rende ancora più “umano”. Le splendide riprese (eccezionale quella del campo di grano) fanno poi da ciliegina sulla torta.
Quello che forse non è integrato alla perfezione sono le storie sentimentali parallele. Alcune sono molto semplici, quasi schematiche o rappresentative, altre sono più complesse e “morbose”. Il tutto serve per far capire che nonostante l’emergenza “storica”, i sentimenti affettivi non sono certo annichiliti e continuano ad avere grande importanza. Altra cosa non perfetta è secondo me la recitazione dei personaggi. Non è sempre completamente naturale e spontanea, a volte si vede la “volontà” di essere agitati, ansiosi, frenetici. Questo però è naturale visto che è impossibile riprodurre fedelmente una situazione storica così drammatica, senza averla vissuta.

dgarofalo  @  23/01/2008 22:51:43
   8 / 10
racconto della storia di una bambina e della sua famiglia in cerca della salvezza
diretto molto semplicemente da vedere

Mister  @  04/01/2008 22:22:09
   8 / 10
Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  19/04/2007 19:13:23
   8 / 10
Il cinema dei fratelli Taviani mi ha sempre lasciato parecchio freddo, ma questo è sicuramente uno dei loro film migliori.
Non si lascia influenzare e dipinge bene la realtà storica.
Alcune banalità "poetizzanti" come la liberatoria pioggia finale o alcune trovate visive erano evitabili, ma alcune scene sono addirittura memorabili come quella del fascita che cerca di nascondersi la testa sotto terra dopo che i partigiani gli hanno ucciso i figlio davanti gli occhi.
Da vedere.

gei§t  @  23/03/2007 21:00:26
   6 / 10
bellissima la scena della battaglia nel campo...
per il resto il film mim è sembrato molto ingenuo, fino quasi a diventare fastidioso in alcuni momenti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  22/01/2007 14:28:45
   8½ / 10
Luminosa poesia che descrive prima la fuga da un paese occupato e poi la lotta tra partigiani e fascisti nella campagna toscana con richiami al mito e seguendo più punti di vista (bambini). La battaglia nei campi di grano è difficilmente dimenticabile e la performance dei protagonisti è molto azzeccata. Per me il più bel film dei fratelli Taviani.

norah  @  08/12/2004 23:38:18
   7 / 10
Poetico...da vedere...

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