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Immodicissima atque furentissima Christi doctrinae notionem haec pellicula dat. Adhortationem effingit ad incorruptissimam insanissimamque corporalitatem ita ut Ecclesiae emendatae noctiones imaginum aetheriarum casus videatur et mediae aetatis furentium cruciatus mitem paenitentiam conspiciat. Doloribus ac passioni fugax vita notanda est in hoc orbe, sed dolorum amans Christus quis in suo crociatu voluptatem explet imaginis rectoris violentia respondet: humanitati multo parvissima hoc Jesus in possessione est, quamvis factus spiritus corpus. Passionis, amore motum ex facinoribus suavissimum in historia, terminum hac pellicula in illo adfiget, et blasphemia simpliciter: ego iniuriam in animo sensi.
Questo film da una visione molto radicale, molto integralista della cristianità. Rappresenta il richiamo alla più pura e morbosa corporeità, al cui confronto la carnalità controriformista sembra il susseguirsi d'immagini eteree, i supplizi degli esaltati medievali una mite penitenza. L'esistenza transitoria su questa terra deve essere caratterizzata da sofferenza e passione, ma al sadismo del regista corrisponde un Cristo masochista che gode nella sua sofferenza. Di umano questo Gesù ha veramente molto poco, con buona pace dello spirito fatto carne. Il film limita a questo la Passione, il gesto d'amore più dolce della storia, ed è semplicemente una bestemmia: io mi sono sentito offeso.