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Apprezzo il tentativo di Leo di affrontare un tema più corposo rispetto al suo solito cinema, utilizzando tutte le armi della commedia all'italiana e del dramma famigliare a disposizione. Ci riesce per buona parte della pellicola utilizzando il grimaldello della posta del cuore e ordinando con ingegno i pensieri sulla relazione con una struttura narrativa divisa in capitoli. Ma se anche la "controvoce" parallela della coppia di amici, anch'essa in crisi, è vincente sbaglia a scegliere la protagonista femminile, una legnosa e apatica Marta Niero, e perde nella seconda parte il tono del racconto, riacciuffandolo in extremis solo nel finale. E come attore il buon Edoardo sembra per l'ennesima volta ancorato al personaggio del ragazzone di mezza età che nella vita ha combinato poco. E' un grande spot comunque per la città di Roma, alla quale si è voluta dare una diimensione romantica d'altri tempi.
Un'occasione sprecata questo film. Avrebbe potuto essere uno dei migliori film italiani degli ultimi anni, ma non gli si può dare oltre una sufficienza tonda. Il film dopo circa un'ora ha ben poco da dire; ciò che rimane fino alla conclusione è un susseguirsi di cliché, come in diversi qui sotto giustamente rilevano. Bisognava fare un lavoro di centratura; sembra quasi che si sia partito da un buono spunto, un buon soggetto, ma che non si sapesse dove andare a parare, come darvi una conclusione. Anche la storia secondaria è debole, alquanto inverosimile. Le prove attoriali molto buone; del resto gli attori coinvolti li conosciamo, sanno il fatto loro. Ripeto, un peccato. La prima metà del film sicuramente la migliore, e valida. Ma un film non è un'idea che srotoli fin quando ne hai; il fulcro di un film, così come, in generale, il fulcro di un racconto, o di un'opera, condensa l'opera, il film in un portato di senso. Ed è in definitiva solo questo momento in cui si tirano le fila del racconto che dà valore all'opera; altrimenti, come detto, non rimane che una sequela di corti, non un film. Qui il fulcro... non c'è. Viene diluito in lungaggini di cliché.
Leo non delude alla regia, con una sensibilità non scontata. Supportato anche da Stefano Fresi, divertentissimo e una Gerini nelle vesti di sindaco, regala buone sensazioni. Non lo esalo, ma per una serata va più che bene.
La bella Roma fa da sfondo ad una storia di ordinaria crisi di coppia. Tommaso e Zoe convivono da 10 anni, non hanno figli nè mutuo. Lui è scrittore lei donna in carriera, una spagnola affascinante ma poco amata dai suoi collaboratori e dagli amici acquisiti. Parallelamente seguiamo anche le vicende del miglior amico di Tommaso che vive una crisi profonda con la moglie, Sindaco di Roma (Claudia Gerini). A parte provare una profonda antipatia per Zoe (troppo fredda, cinica, poco empatica), il film scorre abbastanza bene e si sviluppa con qualche originalità narrativa. Se amate Roma, il film si potrà godere ancora meglio.
Dopo "Vita da Carlo", nello stesso anno esce un film ancor più autoreferenzialmente pariolinesco: non solo c'è la sindaca di Roma, m'anche il consort'e una seconda coppia di benestanti, lui scrittore lei manager. Un film per tutti? All'elezioni amministrative del 2021, nella capitale l'astensionismo ha superato per la prima volta la soglia del 50%. Aggiornamento dei racconti e del cinema sentimental-epistolari, il dramedy dolceamaro narrato da Leo è più verboso che visivo, più Genovese che Pietrangeli e Baumbach, ciononostante i suoi punti di forza sono spesso le pungenti, sincer'e accorate linee di dialogo dove, al netto di problemi peggiori, i 40enni d'oggi (e non) potranno rivedersi a mo' di selfie corale. Pregevole la cover 2020 di "Tainted Love" (Soft Cell 1981): https://music.youtube.com/watch?v=Ijo1QL2wDRg; https://youtu.be/Ijo1QL2wDRg).
Debole prova di Leo, a secco come sceneggiatura troppo piena di luoghi comuni e personaggi atipici un pò a sottolineare una flora sociale variegata ma anche piuttosto improbabile . Storia appunto lenta e priva di spunti , le solite incomprensioni, i soliti riavvicinamenti . Anche le reciazioni sebbene si tratti di macchiette non stupiscono più e anzi sembrano piuttosto finte , neanche grottesche o caricaturali .
Confesso di avere un debole per le opere di Edoardo Leo che ritengo tra i migliori commediografi italiani. In ogni suo film avverto sempre un tocco leggero che mi provoca delle gradevolissime sensazioni. Commedia amara questa, molto amara, che mi ha anche commosso un po'. Bravissimo come sempre Fresi, leggermente sopra le righe la Gerini
C'è più dramma che commedia nel film di Leo. Non che non ci sia ironia ma i toni sono sempre con un sottofondo amaro. E' una storia dove i clichè non mancano, dove alcuni siparietti mi sono sembrati francamente inutili e dove è presente qualche incongruenza (due sorelle spagnole che parlano in italiano fra loro). Tutto sommato è una storia sincera, sui problemi di una coppia e sulla loro difficoltà crescente a comunicare dopo anni di convivenza e quotidianeità. E quando due persone non comunicano la conseguenza è logica, specie se non si riescono a trovare compromessi. Non male la sottotrama Fresi/Gerini, anzi avrebbe meritato un film a parte.
L'amore, a volte, per trovare la strada giusta ha bisogno di gesti eclatanti. Commedia sentimentale gradevole, scritta, diretta e interpretata da Edoardo Leo, che solitamente apprezzo per la sua genuinità nel proporre delle storie, ben interpretata da un buon cast (Fresi sempre fenomenale) che suscita simpatia ed empatia, risultando abile, convincente e preciso. La storia non ha grande originalità da mostrare, ma riesce a rendersi coinvolgente quanto basta per regalare una visione spigliata e senza troppe banalità evidenti. Forse un po' verbosa nei dialoghi in alcuni momenti ma nulla di fastidioso o invalidante. Amio avviso, un prodotto italiano discretamente tratteggiato.
Mi ha lasciato molto perplesso. E soprattutto non mi ha emozionato e per un film del genere e' un difetto non da poco. Edoardo Leo e' sempre bravo ma Marta Nieto interpeta proprio male la parte e di un'antipatia rara. Scadente pure la Gerini. Non lo riguarderei.
Non è noi e la Giulia che rimane il capolavoro di Edoardo Leo però il voto precedente lo trovo ingeneroso. Forse un po' troppo mielenso ma cmq un film che scorre volentieri
Delle belle foto di Roma e dei bravi interpreti (Fresi su tutti) sorreggono (a fatica) una commedia sentimentale piuttosto scialba, poco coinvolgente. Mi ha riportato alla memoria "C'è posta per te" con Tom Hanks e Meg Ryan, ma quella pellicola era ben altra cosa.