la signora della porta accanto regia di Francois Truffaut Francia 1981
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la signora della porta accanto (1981)

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locandina del film LA SIGNORA DELLA PORTA ACCANTO

Titolo Originale: LA FEMME D'À CÔTÉ

RegiaFrancois Truffaut

InterpretiGérard Depardieu, Fanny Ardant, Henri Garcin

Durata: h 1.46
NazionalitàFrancia 1981
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 1981

•  Altri film di Francois Truffaut

Trama del film La signora della porta accanto

Bernard (Depardieu) e Mathilde (Ardant), ambedue sposati, si ritrovano vicini di casa dopo essere stati un tempo amanti. I due vengono nuovamente travolti dalla passione e Mathilde finirà sull'orlo della depressione.

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Voto Visitatori:   7,85 / 10 (24 voti)7,85Grafico
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Voti e commenti su La signora della porta accanto, 24 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  17/11/2011 22:42:11
   8 / 10
"L' incubo delle passioni" cantava Battiato, è proprio così, il fuoco della passione non riscalda, distrugge. In amore tutto quello che non riusciamo a tenere sotto il nostro controllo è deleterio, per noi e per chi ci sta vicino. Una passione d'amore dovrebbe essere una cosa bella, positiva, gratificante, non è mai così, chi l'ha conosciuta sa di cosa parliamo e sa che meglio di Truffaut sono pochi i registi che sono riusciti a rappresentarla così drammaticamente bene.
Bernard e Mathilde si sono amati come si sono amate miliardi di persone e come miliardi di persone si sono lasciati ma senza il bacetto della buonanotte, i rancori portano a comportarsi come non vorremmo, va a finire così che ci si sposa con qualcun altro ma non si è particolarmente convinti, ci si vuol bene, l'affetto di cui abbiamo bisogno non ci manca, ci si adegua ad una certa quotidianità ma c'è qualcosa dentro di noi che vuole uscire, qualcosa di sopito da tempo, anestetizzato dal lento scorrere delle giornate, che improvvisamente inizia a bussare quando ci accorgiamo dell'arrivo di una persona che conosciamo bene e che ha deciso di venir ad abitare proprio di fronte casa nostra, uno scambio di sguardi, e l'antico rancore comincia a lasciare il posto ad un sentimento nuovo, incontrollabile, più violento di quello precedente, come non è in nostro potere far sì che le passioni esistano o meno, non è in nostro potere nemmeno stabilirne l'intensità, conosciamo la nostra condizione, se questa non lo permette certi entusiasmi è meglio non farli entrare perché poi diventa impossibile farli uscire.
Truffaut descrive il vortice in cui stanno cadendo i due protagonisti come qualcosa di ineluttabile, sembra voler dire che la natura fornisce l'uomo dei mezzi che possano renderlo felice ma non sempre riesce a gestire i piaceri con saggezza, se uno di questi si presenta a suo arbitrio le cose si mettono male, Bernard cerca in tutti i modi di controllare le sue pulsioni, durante i loro incontri clandestini continua a ripetere: "non abbiamo mai tempo per parlare" , il dialogo sembra l'unica ricetta ma è un antidoto che non produce effetto, la furia della passione prevale sulla volontà di arginarla, è questo il lasciapassare per la follia.
Nel film la storia è narrata da una donna proprietaria di un circolo di tennis storpiata da una caduta in un tentativo di suicidio, anche qui la causa è una delusione d'amore. Il non riuscire ad accettare che un sentimento possa non vivere di rendita e mutare con il tempo è una costante del cinema del regista francese, nei suoi film l'amore è vissuto sempre come un' ossessione che non lascia scampo, è interessante infatti notare come i protagonisti dei suoi film non riescano in nessun modo ad accettare nessuna condizione "non riesco a vivere né con te né senza di te", la drammaticità di questa frase racchiude un universo sempre troppo frequentato dagli esseri umani, se partiamo dal principio che non si può avere la presunzione di fermare ciò che non si è riusciti a tenere lontano, l'unica soluzione per quelli che hanno l'umiltà di riconoscere la loro debolezza a riguardo sembrerebbe quella di tenersi a debita distanza da questo sentimento "se riesco a non amare non sarò esposto al seme della follia", facile a dirsi , se avessimo potuto chiederlo ad Adele Hugo, a Claretta Petacci, ad Eva Braun ecc. probabilmente ci avrebbero risposto che non c'è amore senza passione e che la passione non ha limiti, come una malattia bisogna affrontarla, se questo non riesce c'è sempre una soluzione, quella che ha utilizzato Mathilde. Il cerchio si chiude.

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Ultima risposta 20/12/2011 22.34.34
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  17/09/2011 23:40:09
   10 / 10
Questi film parlano della Vita vera, anche se sono Cinema.
Non posso che inchinarmi davanti a tutto questo, non so neanche esprimermi.
Truffaut sconvolge l'anima dei suoi spettatori, se essi sono identici ai suoi personaggi.
Che un uomo così meraviglioso abbia scritto è una fortuna per noi, o perlomeno per me.
Con questo sconvolgente capolavoro chiudo la filmografia di Francois Truffaut, l'unico vero regista che abbia saputo parlare alla mia anima raggiungendo una inquietante, ma bellissima Coincidenza.
L'esperienza avuta con lui in questi mesi è stata cinematograficamente ed esistenzialmente tra le più ricche, feconde e intense della mia vita.
Sarò grato per sempre, sebbene questo grande Maestro ci abbia già lasciati, per questi splendidi film, che non mi hanno restituito semplicemente un'esperienza estetica, bensì un'esperienza di ricchezza interiore, di sconvolgente verità e di suprema bellezza.
Sono felice di aver finito con questo grandissimo capolavoro, e sono contento di aver finito. Truffaut ha significato per me la riscoperta del Cinema, unica vera passione della mia vita, e questo vissuto non passerà mai. Perchè Truffaut è grande, perchè il Cinema è grande, perchè Io sono grande.

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Ultima risposta 18/09/2011 12.41.07
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scottlumber  @  31/03/2009 15:05:42
   4 / 10
un film che finalmente mi porta nella casta di coloro che ce l'hanno con il cinema francese. pur senza scendere negli eccessi rohmeriani, "la signora della porta accanto" si inserisce nel filone neoromantico raccontando la relazione di un uomo e una donna di mezza età vittime di un amore ideale e totalizzante, che messo su pellicola non assomiglia a vita vissuta nè sembra capace di coinvolgere lo spettatore con spunti particolarmente interessanti. è senz'altro una posizione personale, ma quello che contesto in lavori di questo genere è proprio l'iper-romanticismo che assume i contorni dell'ideologia e - questo è un effetto di tale attitudine - la rappresentazione della storia in maniera fin troppo lineare proprio in virtù dell' "altezza" del tema. finale all'altezza dello svolgimento. direi: 2 palle!

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Ultima risposta 31/07/2010 01.06.30
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Doinel  @  12/12/2008 00:37:30
   10 / 10
cupo, elegante, esaltante, inquietante, fatale, l'ultimo capolavoro del grande Truffaut.

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Ultima risposta 12/04/2009 19.43.56
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  27/03/2008 12:28:27
   8 / 10
Storia convenzionale sicuramente, ma ha il merito di essere raccontata con uno stile di un'alta raffinatezza d'autore, una storia d'amore, sesso ed ossessione già viste centinaia di volte, ma l'assenza di un compiacimento erotico fine a se stesso eleva questa pellicola ad una delle più belle rappresentanti questa tematica.
Già all'inizio si percepisce la pasta di questo film, un'inquadratura delle due case fa capire perfettamente lo svolgersi della trama, inquadratura degna delle più alte logiche cinematografiche del muto.
Stupenda Fanny Ardant, bella, sensuale e un'altra grande prova di Depardieu del quale avevo solo una vaga cognizione nelle vesti di un Asterix o Obelix non ho presente.
Truffaut co-scrive una sceneggiatura molto lineare e semplice dove spicca una particolare caratterizzazione dei personaggi, frasi forti come "Sono gelosa più che altro della tua sofferenza" fanno di questo film un sublime affresco introspettivo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 27/03/2008 12.41.50
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TORO SCATENATO  @  19/08/2007 17:14:55
   8 / 10
Truffaut sembra disporre di una bacchetta magica, qualsiasi cosa tocchi la trasforma in oro! Godibile, intenso ed allo stesso tempo leggero, questo film oltre alle capacita' indiscusse dei due protagonisti, annovera nel regista un direttore d'orchestra perfetto!

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/09/2007 10.18.27
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