l'avventura regia di Michelangelo Antonioni Italia 1959
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l'avventura (1959)

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locandina del film L'AVVENTURA

Titolo Originale: L'AVVENTURA

RegiaMichelangelo Antonioni

InterpretiGabriele Ferzetti, Monica Vitti, Lea Massari, Dominique Blanchar, Renzo Ricci, James Addams, Dorothy De Poliolo, Lelio Luttazzi

Durata: h 2.20
NazionalitàItalia 1959
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1959

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Trama del film L'avventura

Nel corso di una gita in barca sulle isole Eolie e appena sbarcati, Anna ed il fidanzato Sandro, hanno un violento litigio. Nel fratempo scoppia un temporale ma al momento di risalire in barca di Anna non c'é più traccia, così Sandro e l'amica Claudia decidono di restare sull'isola per cercarla, ma tra i due nasce subito un'intesa e ben presto si scorderanno di Anna.

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Voto Visitatori:   7,95 / 10 (30 voti)7,95Grafico
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Voti e commenti su L'avventura, 30 opinioni inserite

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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  27/01/2014 19:44:48
   8½ / 10
"L'avventura" è un'altra perla cinematografica regalataci da quel grande artista che è stato Michelangelo Antonioni. In quest'opera ha ripreso il tema di "Amiche" (l'insoddisfazione e il fastidio di vivere di un personaggio sensibile, un ambiente ricco e frivolo, un partner di fascino ma incostante, egoista e mezzo fallito, un'amica più solare ma dubbiosa e incerta sui propri sentimenti) coniugandolo con la potenza evocativa di immagini-paesaggio come aveva già sperimentato ne "Il grido".
Rispetto a "Le amiche" il tema esistenzialista è molto più prosciugato da risvolti morali o didascalici contingenti. Si spiega e si parla molto meno ma si rappresenta molto di più. Tra l'altro ne "L'avventura" si fa a anche meno degli espedienti narrativi e delle drammatizzazioni di "Le amiche" (non si sa se c'è stato o no il suicidio, non c'è unità di tempo e azione, la protagonista all'inizio sembra Anna e invece si scopre essere Claudia - impedendo l'immedesimazione dello spettatore).
Rispetto a "Le amiche" fa il suo ingresso fra i temi cardini dei film di Antonioni il desiderio sessuale. E' questo il sentimento destabilizzante che mette in pericolo le istituzioni e i legami fra le persone (l'amicizia, il matrimonio, la fedeltà a un unico partner, ecc.). E' il tema principale del resto di tantissimi film dei primi anni '60.
La novità de "L'avventura" è che si fa a meno pure della risoluzione finale. Il senso di precarietà e instabilità diventa la regola generale e impedisce qualsiasi tipo di via d'uscita. Il protagonista del film non è tanto Claudia o qualche altra persona umana, è invece il sentimento di imperfezione sentimentale, di incertezza e variabilità, l'impossibilità di arrivare alla felicità (tema onnipresente nei film di Antonioni, qui espresso alla perfezione).
"L'avventura" si fa ricordare però soprattutto per la meraviglia dei paesaggi filmati e di come la figura umana viene inserita in maniera da dare potenza e significato ai sentimenti e alle situazioni. E' un enorme peccato che "L'avventura" non sia a colori, o forse è meglio, in quanto la bellezza dei paesaggi, della luce, del succedersi di giorno/notte sole/pioggia avrebbe finito per soffocare, sopraffare la storia di Anna, Claudia.e Sandro.
Di grande perizia l'uso delle inquadrature (le tipiche riprese dall'alto o dal basso per dare profondità, la capacità di girare scene complesse in spazi strettissimi, il sapiente e calibrato uso del piano sequenza e del campo-controcampo, l'entrata e l'uscita dei personaggi dal quadro visivo, ecc.).
Personalmente ho però preferito "Il grido", in quanto ci ho sentito molto più pathos e mi ha più coinvolto.

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