New York, 1850. Caterina, una ricca ereditiera orfana di madre, dolce di carattere ma non eccessivamente attraente, conosce a un ballo Morris Towsend, bel giovane, disinvolto e gentile. I due si innamorano, ma il padre di lei, intuendo che l'interesse del ragazzo è volto unicamente ai suoi soldi, nega il permesso alle nozze e parte con la figlia per l'Europa. Al ritorno Morris continua a corteggiare Caterina e tra questa e il padre si arriva alla rottura definitiva. Un episodio però, apre gli occhi alla ragazza che...
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A volte si sottovaluta quanto Wyler sia stato inarrivabile nel raccontare le sue storie costruendo minuziosamente la psicologia dei propri personaggi e facendoli esprimere in ambienti limitati nello spazio, spesso chiusi o addirittura unici ( come ad esempio in questo lavoro, dove l'azione non esce praticamente mai dalla grande casa del dottor Sloper ). E' stata una delle sue forze: qui trasforma un canovaccio dai caratteri abbastanza statici in un drammone galoppante di amour fou, alternando tensioni famigliari e amorose, creando aspettativa prima, delusione poi, soffiando sulle braci quasi spente della passione, concludendo in crescendo in una chiusa dolente. Ed esaltando una compagnia di attori perfetta dove tutti fanno la loro parte in modo splendido. La De Havilland poi, premiata con l'Oscar, presta magnificamente il volto ed il talento ad una ragazza che si fa donna attraverso le delusioni della vita. Grande cinema.
Ok l'interpretazione della De Havilland è ottima, il film in se non mi ha convinto molto, scorre bene, ma secondo me a livello di contenuti è un poco debole, è farcito di dialoghi anche abbastanza interessanti e una buona componente visiva, ma la sceneggiatura non dico sia brutta, ma si dimentica facilmente, mi aspettavo di più sinceramente
Altro filmone per Wyler, con interpreti fenomenali (spicca un Clift tanto bravo da sembrare inquietante - e pure lui meritava l'Oscar! -) ed un finale particolarmente angosciante (o, almeno, io l'ho trovato così).
Tecnicamente impeccabile, riconferma le doti del regista nell'essere a suo agio nei generi più diversi; James comunque fornisce ottimo materiale di base.
Ottimo lavoro; dopo 65 anni si lascia ancora vedere che è una meraviglia.
Oscar strameritato per questa stupenda interpretazione di Olivia de Havilland. Un film veramente bello, con un cast pazzesco e una fine molto originale.
Una deHavilland eccezzionale in un film tratto da Henry James. Splendida realizzazione e grandissima cura registica del sempre straordinario Wyler. Un dramma splendido arricchito anche dalla presenza non indifferente di un perfetto (e bellissimo) Montgomety Clift. Grande cinema.
Un bel dramma in costume dalla trama semplice ma costruito in maniera impeccabile, molto curato nella ricostruzione ambientale e raffinato nel ritratto psicologico dei personaggi. Il racconto è tutto incentrato sul personaggio protagonista, reso magnificamente dalla De Havilland, eloquente già solo con gli sguardi (in questo mi ha ricordato la Bergman di “Angoscia”), in più c’è l’ammirevole capacita di Wyler di registrarne il graduale cambiamento e di adeguare a questo i toni del racconto, passando con estrema naturalezza da un inizio vivace e leggero ad un finale oscuro e ossessivo.