l'isola - seom regia di Kim Ki-Duk Corea del sud 2000
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l'isola - seom (2000)

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locandina del film L'ISOLA - SEOM

Titolo Originale: SEOM

RegiaKim Ki-Duk

InterpretiJung Suh, Kim Yoo-Suk, Park Sung-Hee, Cho Jae-Hyung, Jang Hang-Sun

Durata: h 1.26
NazionalitàCorea del sud 2000
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2000

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Trama del film L'isola - seom

Hee-Jin vive in una piccola casa su un lago attrezzato con piccole abitazioni galleggianti, vendendo ai pescatori cibo di giorno e il proprio corpo di notte. Un giorno arriva il misterioso e turbato Hyun-Shik e tra i due si creerà un forte legame di passione e dipendenza psicologica.

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Voto Visitatori:   8,09 / 10 (41 voti)8,09Grafico
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Voti e commenti su L'isola - seom, 41 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

lukanoir  @  13/03/2007 19:13:45
   8 / 10
Duro, maturo, crudo, fastidioso, profondo, poetico, sublime forza di aggrapparsi a qualcosa, tenero e violento. Tutto accade nello stesso luogo, casette basse in mezzo al lago, un posto onirico distante dalla nostra cultura europea. un film che regala emozioni e fastidi. un film da vedere!

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/03/2007 22.04.28
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Invia una mail all'autore del commento vlad  @  22/02/2007 14:32:36
   9 / 10
Dedicato ad un pubblico maturo e consapevole, L'isola è indubbiamente un surreale strumentale.
Surreale per l'ambientazione, i dialoghi, il taglio dei personaggi; strumentale per via dell'uso che ki-duk fa delle immagini forzute e sfacciate: le sovrappone alle parole, le sovrappone alle intenzioni, le preferisce alle spiegazioni, le utilizza come tinta di una vita che non ha bisogno di parole per essere compiuta.
Evidentemente il tema focale di ki-duk, che si ripete in tutte le sue opere, è la necessità di comunicazione, propria dell'uomo; ogni suo personaggio è un comunicatore, e ogni gesto è una frase. Il livello di comunicazione su cui il regista fa perno è la semplice essenza delle vite che rappresenta: la gestualità, le scelte compiute dai suoi personaggi creano - anzi, sostituiscono - i dialoghi che potrebbero invece banalmente raccontare le loro esistenze.
Nel caso di questo film, abbiamo una rosa di soggetti nettamente slegati tra loro; e si creano assurdi contrasti tra la chiassosità di alcuni e la reticenza di altri, tra l'immediatezza di alcuni e la lungimiranza di altri, al punto che lo spettatore si aspetta che qualcosa cambi: non è possibile che coesistano nella stessa storia, nello stesso momento, emanazioni così divergenti della stessa materia, senza che una delle due non contamini disastrosamente l'altra. E infatti così è. Silenziosamente, visivamente, il superfluo viene estirpato; rimane l'essenziale. Rimane l'uomo con sé stesso e la sua miseria. Rimane la donna con sé stessa e la sua incompiutezza. Ma ki-duk va oltre l'uomo-al-dettaglio e si affaccia sull'umanità intera e sulla disperazione che la caratterizza; e fa disperare - con lui - lo spettatore che approccia al suo ragionamento: non c'è una redenzione, non c'è una salvezza. Ma c'è da elevarsi e superare.

La mia interpretazione.

23 risposte al commento
Ultima risposta 01/03/2007 22.38.05
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  08/02/2007 13:43:22
   8 / 10
Vedo i film di Kim ki Duk a ritroso e metto assieme i pezzi della sua poetica: sono sempre il silenzio e l'incomunicabilità le sue armi principali, anche in questa Isola dove domina un'impenetrabilità quasi assoluta. Due esseri umani che non sanno comunicare a parole si esprimono con gesti talora delicati, talora estremi e violenti: l'odio e l'amore si fondono in un rapporto morboso e idealizzante, la solitudine e il mutismo trascinano verso crudeltà nei confronti di se stessi e annegamenti in acque basse.
Bello e drammatico, si fissa in un finale metaforico e quasi rasserenante.

6 risposte al commento
Ultima risposta 22/02/2007 17.29.19
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spoonji  @  11/11/2005 20:54:23
   9 / 10
mi ritrovo a commentare l'ennesimo film di questo regista incredibile... e mi trovo di nuovo ad essere rimasto piacevolmente sconvolto dalla sua capacità di esprimere emozioni con le immagini.
E' una storia d'amore...si...ma non è una storia d'amore che tutti possono capire, è delicata, sottile, sofferta... ma allo stesso tempo riesce ad essere violenta, passionale e maccabra.... solo kim ki duk poteva essere capace di trasmettere queste sensazioni in un modo così palpabile... un paio di scene sono così crude che raccontando il film ad amici non ho avuto il coraggio di citarle, sebbene siano un po' la chiave di tutto il film. Per il resto è poesia...come sempre dal tronde.

P.S. ....qualcuno mi spiega l'ultima immagine? L'ho visto a notte fonda e penso di essermi perso qualche piccolo particolare...

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Ultima risposta 22/11/2005 15.20.27
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641660  @  02/06/2005 12:51:39
   6 / 10
Mi scuso per il voto ma ho trovato questo suo "primo" film troppo crudo...Certe scene mi hanno sconvolto...Grande comunque la mano del regista che con "Primavera,Estate..." e con "Ferro3" si è guadagnato tutta la mia ammirazione...

1 risposta al commento
Ultima risposta 10/08/2005 17.06.32
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