Un ispettore ferisce a morte un giovane di colore e la notizia provoca una violenta rivolta nella periferia di Parigi. Vinz, Hubert e Sai vagabandona per la città alla ricerca di un pretesto qualsiasi per scatenare la loro disperazione, la violenza, l'odio.
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Il film rilevazione del Festival di Cannes nel lontano 1995. Questa pellicola, girata durante la metà degli anni ’90, ci fa immergere nel degrado dell’oscura periferia parigina (non dissimile da quelle di tutte le altre grandi metropoli), il disagio sociale per un’emarginazione latente e spesso silente che però finisce per esplodere incontrollata, un vivere alla giornata ripetendosi “..fin qui tutto bene”, una rappresentazione forte e realistica che come un pugno nello stomaco prova a denunciare un intero sistema. La scelta di girare la pellicola in totale assenza di colore che non siano il bianco ed il nero, atto ad esaltare il volto dei protagonisti e perfetta espressione di una giungla d’asfalto in cui si ergono anonimi “dormitori”, capace di rafforzare l’idea che quanto descritto non conosce sfumature, tonalità diverse, e che la periferia emarginata della grande metropoli non lasci poi molte possibilità tra cui poter scegliere ..narrazione convulsa in alcuni passaggi e più riflessiva in altri, con il merito di non perdere mai la giusta prospettiva, caratterizzando bene i protagonisti e la realtà che li circonda. Buona la prova recitativa dei giovani interpreti con una menzione particolare per Vincent Cassel (che addirittura in una scena fa il verso al grande De Niro del mitico “Taxi Driver”) ..direzione tecnica apprezzabile per una storia dai toni decisamente duri e, in un certo senso, addirittura profetici. Pellicola che si lascia apprezzare sotto diversi punti ..assolutamente consigliata!