l'onda regia di Dennis Gansel Germania 2008
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l'onda (2008)

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locandina del film L'ONDA

Titolo Originale: DIE WELLE

RegiaDennis Gansel

InterpretiJürgen Vogel, Frederick Lau, Max Riemelt, Jennifer Ulrich, Christiane Paul, Jacob Matschenz

Durata: h 1.41
NazionalitàGermania 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2009

•  Altri film di Dennis Gansel

Trama del film L'onda

Rainer Wenger insegnante in un liceo tedesco, tiene un corso intensivo sull'autocrazia. Per scuotere lo scetticismo degli studenti che non credono possibile il ritorno di una dittatura in Germania, decide di inventare una sorta di gioco collettivo sperimentando direttamente in classe le forme del totalitarismo. Nasce cosi' un vero e proprio gruppo chiamato “L’onda”, provvisto di “divisa” e saluto riconoscibile. La situazione però sfugge di mano al professore e non tarderà a degenerare…

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Voto Visitatori:   7,26 / 10 (160 voti)7,26Grafico
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Voti e commenti su L'onda, 160 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  02/11/2014 20:17:39
   5 / 10
Film mai credibile, sviluppato in maniera frettolosa e prevedibile dall'inizio alla fine, epilogo compreso; con ciò, pure quei due tre spunti sociologici presenti finiscono per sopperire alla catena di idiozie propinateci già dai primi minuti. Tensione men che nulla.

Poteva essere una risposta intelligente al più o meno analogo "The Experiment", ma niente da fare.

Ridicolo.

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Ultima risposta 03/11/2014 17.01.10
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  14/01/2013 23:35:37
   4 / 10
L'ho visto con due mie amiche; dopo dieci minuti avevo capito l'antifona e loro a dirmi "eddai non rompe, non fare l'esperto, stai zitto" ecc. ecc.
Alla fine mi han dato ragione che è una stronz.ata.
Film che non ritrae affatto la psicologia di un giovane liceale, piuttosto quella di un automa programmato per diventare stupido, a poco a poco.
Comportamenti irreali, deriva non credibile. Per di più, il saluto degli ondisti sembra un balletto delle Las ketchup e nessuno prenderebbe sul serio una cosa del genere.
Su un argomento diverso, ma con tematiche affini, guardare invece This is England.

10 risposte al commento
Ultima risposta 25/09/2013 20.19.13
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-Uskebasi-  @  01/07/2012 16:49:07
   8 / 10
La creazione in una settimana di una piccola dittatura. L'incredibile si svolge in maniera credibile, con Gansel che dirige senza sbavature fino al gran finale. Le parti in classe sono le migliori.


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Ultima risposta 01/07/2012 16.51.32
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Sa Lumiere  @  05/03/2012 15:31:20
   7½ / 10
L' unico

O rdinamento
N on
D ispotico è l'
A utarchia

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Ultima risposta 11/03/2012 12.10.21
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hispanico1511  @  11/04/2011 18:25:38
   8½ / 10
il film fa molto riflettere, sopratutto per il fatto che tocchi un filo scoperto, ossia il regime fascista (o autoritario). il fatto che sto vedendo cose simili con la lega nord mi inqueta

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Ultima risposta 19/07/2011 18.19.30
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WildHorse  @  19/10/2010 00:14:05
   4 / 10
L'insegnante alternativo il cui progetto sfugge dalle mani per diventare la sua condanna: complimenti, idea davvero originale. Che gran bella sceneggiatura! Vogliamo parlare della recitazione? Nine!
Sconsigliato.

5 risposte al commento
Ultima risposta 11/07/2011 15.17.01
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  13/05/2010 16:24:02
   6 / 10
Mentre gli americani cantano e ballano spensierati alla ricerca di talenti nei licei di "High School Musical" e "Glee", i tedeschi fischiettano col rock duro e con un proposito di studio sull'autoritarismo che nasce da un retaggio storico molto più maturo e concreto.
Impegnati col teatro, la pallanuoto e lo sballo serale, sembra che i giovani teutonici non abbiano abbastanza che dia loro un senso di coesione. La loro veloce e irreversibile attitudine alla formazione di un Gruppo suona un po' come quella di taluni movimenti politici che abbisognano di inni ammiccanti, ideologie spicciole, sistemi di coinvolgimento affrettati per non dare il tempo di pensare a coloro i quali potrebbero interessarsi all'organizzazione.

Il regista Dennis Gansel non lavora per sottrazione come ha fatto magistralmente Van Sant in "Elephant". Aggiunge e basta. Il troppo mostrare rende il film didascalico facendogli perdere credibilità e forza.
Risultano inverosimili e sbrigative le scene dove si vedono gli alunni disseminare la città con il simbolo del movimento, l'ideazione e la pubblicazione di un giornalino messo su in quattro e quattr'otto, il dramma finale troppo facile e obbligato per risultare efficace.

La pellicola sarebbe stata capace di concedere maggiore impatto viscerale se non si fosse fatta tentare dalle molte distrazioni sui toni da (in)seguire: in tal senso la concessione al thriller è inspiegabile e gratuita così come è troppo rigido il ritratto di ragazzi che si fanno coinvolgere in modo così facile dall'operazione "Onda", senza aver prima descritto bene le loro condizioni sociali.
Il ritratto che emerge non è ben bilanciato, nè per come viene diretto nè per come è stato scritto; un paragone con "Il nastro bianco" farebbe infrangere spietatamente quest'Onda tedesca contro il rigore e la forma espressiva di Haneke.

Sottili i riferimenti sottotraccia individuabili nel modo di vestire forzatamente alla moda di certi giovani, elemento che peraltro dovrebbe strizzare l'occhio al consumismo, nei rinnovati ideali gerarchici delle ultime generazioni e nelle fresche musiche hard rock portavoce di finte speranze, in un futuro a portata di mano che genera senso di insoddisfazione e di vuoto.

Manca un po' di contraddittorio: l'Onda prosegue il suo corso senza che nessuno intervenga con autorità e serietà. Troviamo così insegnanti che sanno solo lanciare occhiatacce, una preside che incoraggia un programma di insegnamento sconosciuto (!), forze dell'ordine che agiscono troppo tardi, genitori descritti con l'accetta nel loro processo di formazione lassista.
Adatto a dibattimenti e discussioni vista l'equivocità della concezione e il rapido susseguirsi della narrazione; non certo memorabile dal punto di vista cinematografico.

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Ultima risposta 17/05/2010 19.13.41
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fraza77  @  15/11/2009 04:04:17
   8½ / 10
Concordo perfettamente con Marfsime ...

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... cmq consiglio al film a tutti ...
Bello!!!

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Ultima risposta 27/12/2009 21.47.21
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outsider  @  07/11/2009 21:19:00
   6 / 10
effettivamente solo passabile, comunque impregnato di una morale che esplode alla fine nel giusto discorso del professore e degenera in una situazione spiacevole. comunque da vedere solo per riflettere su cose che dovrebbero essere scontate nel post 2000.
per ragazzi di scuola, adolescenti, un buon punto di riflessione offerto da questo film.

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Ultima risposta 16/11/2009 19.14.53
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JOKER1926  @  09/07/2009 02:45:40
   5 / 10
"L'onda" pellicola tedesca di Dennis Gansel risulta essere senza dubbio un particolare prodotto cinematografico recente, il regista propone al pubblico una storia caratteristica che, a Mio avviso, nasconde una clamorosa serie di pecche.

Il film potrebbe essere sintetizzato come una sorta di "prova del potere", ovvero il protagonista del film Rainer Wenger (professore in una scuola tedesca) cerca attraverso concetti di "ipnotizzare" la massa, ovviamente il docente non ha nessuna intenzione di creare un qualcosa di pericoloso e di discriminante, ma "L'onda" è travolgente, a volte un idea embrionale e vaga può essere interpretata in malo modo generando, di conseguenza, una sorta di domino (appunto l'onda) che devia, cambia le visioni dei ragazzi e crea dentro loro una carica esplosiva ma allo stesso abbastanza vaga e sempliciotta.
Insomma il film di Gansel si basa su una sceneggiatura abbastanza balorda, l'obbiettivo base della regia è (con pochissimi dubbi) quello di testare la mentalità dell'uomo, del cittadino europeo (in questo caso tedesco), in pratica bisogna "captare" la sua voglia di democrazia e soprattutto è indispensabile capire se è possibile (addirittura da concetti scolareschi!) creare un movimento sfociante in "dittatura"; in pratica in questo quadro teoretico della regia Noto una clamorosa dose di forzatura e di retorica.
"L'onda" è un film abbastanza furbo (e allo stesso tempo vuoto) che cerca attraverso un penoso panegirico di pseudo concetti sociali/politici di incollare, di "incantare" lo spettatore in un incredibile vortice di ideazioni astruse e assai banali sfocianti di conseguenza in episodi forzati (come quelli finali) e troppo improbabili.

Da salvare la fotografia (davvero curata), gli attori abbastanza "veri" e convincenti e poco altro…

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Ultima risposta 06/11/2009 18.00.36
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  07/05/2009 11:20:31
   7 / 10
Può oggi la democrazia essere nuovamente calpestata da regimi totalitari ed autocratici,basati sull’inglobamento del singolo in una massa unica,regolata da leggi e imposizioni insindacabili?
E’ ciò che tenta di spiegare ai propri scettici alunni Rainer Wenger,professore eccentrico ma decisamente capace.
In un liceo tedesco ha luogo l’esperimento,cominciato come un gioco didattico si tramuta ben presto in un’ossessione per i ragazzi,che privi di punti di riferimento validi e carismatici trovano in quello che dovrebbe essere il loro fittizio leader una guida da seguirsi ciecamente.
Il lavoro del giovane regista Denis Gansel è di buon livello,offre infatti un nutrito numero di personaggi credibili e gioca con gli stereotipi dei teen-movie americani contaminandoli con uno stile decisamente europeo e di gran lunga più elegante.
Peccato non riesca a cogliere con forza le sfumature che inducono la degenerazione collettiva,il passaggio infatti appare molto repentino e quindi non proprio credibile.Anche la concessione a qualche schematismo di troppo è da ritenersi fuori luogo,ma Gansel mostra buona personalità e non lascia mai scadere nell’ovvio il suo film,neppure nel prevedibile finale,quando ci offre un epilogo ben congegnato e potente.
Più interessante de “La Classe-Entre les mures” ,“gemello” francese incensato ed uscito quest’anno ,”L’onda” è un film da vedere,inquietante soprattutto nel momento in cui vengono enunciate le cause che possono portare un paese ad essere in balia di poteri autarchici.Il fatto che ricordi molto una situazione a noi vicina dovrebbe quanto meno indurci a riflettere.

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Ultima risposta 12/05/2009 09.46.29
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tavullia86  @  02/05/2009 13:43:54
   9½ / 10
un film sorprendente. una sfida di un uomo, scarsamente considerato dal mondo che lo circonda, che ha un'intuizione, una triste intuizione, e la vuole testare sul campo: dimostrare che anche se tutti disprezziamo i totalitarismi e le dittature, saremmo capaci di farci coinvolgere e di farne parte.
il film si sviluppa in modo semplice, affinchè dall'esterno tutti possano cogliere in maniera chiara tutte le caratteristiche dell'ascesa di un regime, che si instaura gradualmente, con passi inizialmente innocenti, e poi sempre più drammatici. dall'interno invece questa cosa non si percepisce, si subisce, e quando ce ne si rende conto è troppo tardi.
tutto ciò nel film viene mostrato senza mezzi termini o compromessi, in modo chiaro e semplice, quasi inequivocabilmente.
un film ottimo, ben realizzato, utile sia da un punto di vista sociale che storico.

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Ultima risposta 14/05/2009 17.52.38
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air09  @  04/04/2009 15:13:51
   3½ / 10
tema impotante ma realizzato in maiera approssimativa, sembra realmente di partecipare ad un conrto realizzato da studenti, veramente pessimo

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Ultima risposta 14/04/2009 14.06.01
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  29/03/2009 18:06:44
   8 / 10
Ottimo film, solido, lineare, compatto.
Da proiettare nelle scuole, durante l'ora di educazione civica.

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Ultima risposta 21/05/2009 20.45.51
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Alexiel  @  19/03/2009 17:47:34
   1 / 10
Questa pellicola non è eccelsa tecnicamente, ma risulta comunque 'guardabile'. Il problema però riguarda soprattutto il messaggio che vuole dare ed il tema che affronta.
La superficialità con cui viene descritto e mostrato nel film il totalitarismo e lo sviluppo che subisce presso la gente è veramente indegno. Non si può pensare che milioni e milioni di persone solamente una sessantina di anni fa, si siano lasciate corrompere e raggirare da delle baggianate autoritarie promosse da un qualche capo che promuoveva in modo così stupido il proprio potere sul popolo. Snobbare in modo così inetto una questione complessa come la presa del totalitarismo e dei movimenti autocratici presso la gente è oltremoto distruttivo e controproducente per l'intento che ha lo stesso film, ossia mettere in guardia dalle scorie di certe ideologie e di certe forme politiche e sociali di potere.
Portare a credere che il totalitarismo sia un 'animale' così semplice da identificare, così stupido da visualizzare, significa non solo spianare la strada al riproporsi di idee sociali dispotiche che grazie alla loro complessità baipassano la comune linea di pericolo attraverso la quale la massa cerca di allontanarsi proprio da queste, ma il derivato ideologico che se ne avrebbe è ben più insano ed inverosimile dei totalitarismi stessi che la recente storia europea ci ha mostrato. Ed in questo riconosco - come dovrebbe fare ogni buon giudice rivolgendosi al passato - che non è tutto da bandire in ciò è stato, mentre è tutto marcio il crederlo semplice frutto di una 'follia' di gruppo.
Altro messaggio più sottile e poco valutato ma non meno negativo della pellicola, è l'estrema idiozia con cui viene proposto il mondo giovanile, fatto di s****ti che si aggrappano ai nuovi ideali per uscire dalla mediocrità, così come da perfetti bravi ragazzi che si lasciano invischiare dall'agire malsano solo per interesse, o perchè è un gioco, o perchè come ci mostra il film abbastanza chiaramente la massa è stupida e a parte qualche dissidente farselo mettere in quel posto da biechi poteri è piuttosto semplice.
Questo tema è assolutamene complesso ed è l'emblema assoluto dell'errore che riguarda il nostro tempo, ossia lo sterile ricordo degli sbagli e dei misfatti del passato che viene propugnato non attraverso la reale presa di coscienza, ma attraverso il dogma del giudizio insindacabile che li riguarda. Cosa che apre la strada a ben altri poteri, più nascosti e meno visibili ma non per questo meno pericolosi, proprio perchè in democrazia un potere ben visibile è un potere che diviene debole, ed incentrando il pericolo solo in ciò che si vede viene a mancare il giusto timore per quei poteri che operano nel silenzio.
L'unica cosa che apprezzo nel film, è la volontà del professore di interagire con gli studenti attraverso un'insegnamento diverso dal solito, meno arido e più coinvolgente. Questo secondo me è un pregio che manca all'istruzione ed alle capacità di molti insegnanti, pregio che qui viene valutato come errore madornale, e porta a considerare solamente il giusto che c'è nella mancanza di fiducia circa la mente e le capacità dei giovani.
E' un messaggio che non trovo condivisibile, e che volontariamente o meno traspare da tutta la vicenda raccontata.

Per questi motivi il voto che do al film è basso. Perchè nonostante una realizzazione tecnica che non è del tutto mediocre, ci si trova con la negazione dell'intento che il film stesso si propone, con la trattazione superficiale e inopportunamente popolare dei temi trattati, e con l'incedere scontato e banale accompagnato da messaggi sottili che trovo negativi e del tutto diseducativi. Cose che rendono questa pellicola di una pochezza dalla quale bisognerebbe mettere in guardia, e dalla quale bisognerebbe tenersi alla larga.

7 risposte al commento
Ultima risposta 02/04/2009 18.38.14
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Rorschach  @  19/03/2009 14:31:43
   7½ / 10
Film molto riflessivo su come può nascere dal nulla un movimento come quello nazista che ha provocato danni inqualificabili all'umanità. Credo che il rischio che una cosa del genere possa ripetersi ci sia in questo grave periodo di crisi e non è detto che debba nascere di nuovo in Germania. Tornando al film credo che alcune scene siano esagerate ma chi può dire cosa può accadere quando c'è un leader a guidare un gruppo di ragazzi senza speranza.

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Ultima risposta 21/03/2009 20.36.56
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  18/03/2009 00:04:58
   7½ / 10
Un maggior approfondimento dei meccanismi dell'omologazione o anche dell'emulazione, non avrebbe guastato a questo film e gli avrebbe smorzato l'effetto "lista dei passaggi per arrivare alla dittatura" che un poco gli nuocciono.
C'è da dire che però è ineccepibile dal punto di vista dell'esposizione e che quindi la finalità didattica la svolge in pieno, e di questi tempi forse è meglio essere semplici, ma efficaci che altro.
Ed in fondo la cosiddetta "banalità del male" è anch'essa più semplice di quello che si vorrebbe.

Ottime le musiche, sicuramente di appeal per un pubblico giovane.

3 risposte al commento
Ultima risposta 19/03/2009 22.05.19
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The Legend  @  17/03/2009 23:44:46
   4½ / 10
Sono d'accordo con chi, sotto, ha messo 1 al film (d'accordo con la sua opinione, non con il suo voto eccessivamente mortificante).

L'onda sembra davvero fatto per il popolino, banalizza fenomeni sociali complessi, manca di qualsiasi spessore narrativo e autorale. Mio padre, presente con me in sala, mi ha detto che cose di questo genere si vedevano già 50 anni fa.

I tedeschi non sanno fare cinema: il soggetto c'era, manca l'arte.

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Ultima risposta 24/03/2009 00.34.09
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  16/03/2009 16:52:05
   7 / 10
l'esercitazione che il professore vuole impartire ai suoi studenti viene mostrata allo spettatore nel migliore dei modi (forse un po velocizzato il processo) di dittatura nella società

l'attimo fuggente all'ennesima potenza

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Ultima risposta 17/03/2009 18.17.42
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dagon  @  14/03/2009 09:32:55
   7 / 10
Film interessante, dal possibile (purtroppo) valore profetico. Poco credibile nelle tempistiche di assimilazione da parte della scolaresca

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Spesso effettistico e sensazionalistico ma anche a tratti, invece, semplicistico ed approssimativo. Comunque da vedere per aprire gli occhi su quello che magari sta capitando già senza che neppure ce ne rendiamo conto.

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Ultima risposta 14/03/2009 11.11.40
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marfsime  @  13/03/2009 23:06:46
   9 / 10
Veramente un grande film..semplice ma diretto e senza tanti fronzoli. Sarebbe possibile instaurare una nuova dittatura nella Germania contemporanea che s'è lasciata alle spalle un totalitarismo come il nazionalsocialismo? Lo scetticismo iniziale dei ragazzi di Wenger lascia pian piano spazio alla realtà dell'onda..una sorta di congregazione di camerati che vedono nel loro capo il professore e che fanno dello spirito di gruppo e del senso di appartenenza a qualcosa una bandiera per superare qualsiasi difficoltà od imprevisto. Ma la situazione sfugge ben presto di mano a Wenger tanto che quando tenterà di arginare la cosa vi saranno sviluppi drammatici. La figura del professore è decisamente la più interessante..un personaggio molto ambiguo..come se fosse diviso perfettamente a metà..da una parte il professore razionale che si accorge che la situazione gli è sfuggita di mano e tenta di porvi rimedio..dall'altra un uomo che viene a sua volta affascinato dal potere e dal controllo che riesce ad esercitare sui suoi studenti quando tutto ciò che era iniziato solo come un gioco..un esperimento.

A mio giudizio è bellissima e allo stesso tempo inquietante la scena finale


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Questo film non posso far altro che consigliarlo..da vedere.

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/11/2009 03.59.50
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forzalube  @  12/03/2009 13:48:40
   5 / 10
Trama interesante, ma realizzazione davvero carente e superficiale con personaggi molto stereotipati.

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Ultima risposta 17/03/2009 18.12.58
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  11/03/2009 11:10:05
   7½ / 10
pellicola i cui pregi sono secondo me anche gli stessi difetti: perchè tanto è brillante nell'idea e immediato nel mostrare come il ritorno una dittatura non sia una possibilità così remota anche in quest'epoca moderna, tanto forza un po' la mano sull'assuefazioni dei ragazzi, rendendola non troppo credibile.
un film comunque vigoroso e coraggioso, che ha causato qualche rigurgito di responsabilità storica in tedeschia.

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Ultima risposta 11/03/2009 14.23.29
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tylerdurden80  @  08/03/2009 23:39:25
   4 / 10
si ok l'idea è originale ma davvero è un film inverosimile nel senso che è totalmente irreale e quindi poco credibile con delle forzature esagerate.oltretutto non è esente da errori da principianti come quello nello spoiler

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Ultima risposta 23/03/2009 10.08.06
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asprakina  @  05/03/2009 12:30:35
   7½ / 10
Film interessante che mette in luce le esigenze dei giovani e le loro mancanze.
Due domande/riflessioni nello spoiler.

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Ultima risposta 06/03/2009 21.22.51
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  04/03/2009 14:11:48
   7½ / 10
Mi sconcerta vedere come sia troppo semplice colmare il vuoto esistenziale e ideologico dei ragazzi, ma è così purtroppo, oggi più che mai. Il film, pur con qualche ingenuità, mostra in modo abbastanza lucido come chiunque in possesso di carisma e di un ruolo di spicco possa deliberatamente smuovere le energie assopite dietro alle insicurezze verso un fine socialmente distruttivo, tristemente agghiacciante. La figura del docente poi è spiazzante, vittima del suo stesso egocentrismo compiacente, vittima anche lui di un bisogno impellente di autocelebrazione, suo malgrado, egoistica e distruttiva.

Un film didascalico, che non sarebbe male proiettare nelle nostre scuole come esempio pratico e immediato del pericolo di plagio mentale sempre più presente nella realtà attuale.
Un film adatto alle scuole appunto perchè utilizza un linguaggio semplice e diretto adatto ai giovanissimi, gli si perdona quindi la caduta nel semplicismo e nella banalizzazione, probabilmente riscontrate queste dagli spettatori adulti.
Resta senz’altro un film da vedere più che per le emozioni suscitate, direi per le riflessioni che stimola, anche in chi pensa di avere già capito tutto.

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/03/2009 18.28.44
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  01/03/2009 20:05:39
   8 / 10
Per quanto più convincente sul piano sociologico che su quello teoretico, "L'onda" è un'esperienza davvero unica: un film che gela letteralmente il sangue, per quanto possa sembrare pretestuoso pensare che il plagio delle coscienze possa verificarsi in un arco di tempo tanto ristretto... sarebbe auspicabile che certi governanti lo mandassero a memoria, prima di pensare alle ronde organizzate...
Il regista introduce elementi di novità: Rainer è quasi rassicurante nella sua figura autoritaria, ora militarizzata ora paterna, diventando vittima di un'idealismo che, in fondo, è soprattutto una forma di esasperante egocentrismo personale.
Aver ambientato una vicenda realmente accaduta negli Usa nell'Europa di oggi e precisamente nella Germania che odia "guardarsi indietro" (cfr. "Non possiamo sentirci in colpa per una cosa che non abbiamo fatto noi") può sembrare una soluzione furba, ma certamente ristabilisce la nostra immediata empatia con questa vicenda: lo spettatore si trova a subire tutt'altro che passivamente una forma di idealistico rituale emotivo che riesce quasi ad affascinare, ed essere soggiogati da questa forma cameratista e omologante di pensiero ci spaventa: se non subentrassero le parole del protagonista verso il finale (e il silenzio incombente ma alleviante della coscienza morale degli studenti) la nostra mente finirebbero per confondersi attivamente con la coercizione operata da Rainer e questo sarebbe traumatico per chiunque (non per tutti, ahimè).
"L'onda" esce a un anno esatto da "La scuola" di Cantet, anche se dovrebbe avere più punti in contatto con l'"Elephant" di Van Sant: al regista non interessa soffermarsi tanto sulla radicalità ideologica (che, posta in certi termini, conferma che esiste un solo confine dittatoriale, un'unico fine) quanto sull'uniformità di appartenenza, la condivisione di atti fideistici e l'abbigliamento comune, un rituale che abusa più o meno volontariamente delle debolezze o delle prove di forza di compagni e avversari (v. la mirabile sequenza nella piscina, prima dell'epilogo finale).
In questo contesto, il protagonista finisce per sottovalutare l'esito delle sue "dottrine" e finisce per scoperchiare le debolezze dei singoli (v. il giovane Tim che ricorda tanto il Sal Mineo di "Gioventù bruciata").
Purtroppo il film ha anche qualche caduta di tono, come quel finale che scivola, inspiegabilmente, nel grottesco o tenta di riassumere la logica del rischio privandosi della sua attendibile "imprevedibilità".
Resta comunque un'opera di notevole spessore, capace di innescare infiniti dibattiti e ottimamente recitata (da Vogel passando per l'attore islamico di uno dei migliori telefilm tv in programmazione, quello che passa su Mtv)

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Ultima risposta 02/03/2009 18.05.03
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