misery non deve morire (1990)

Un bel film tratto da un’opera di Stephen King.
Molto bella ed originale la storia che ci viene proposta in questa pellicola, capace di mostrare la morbosità che può celarsi dietro ad un’accanita fan che ha, per gioco del destino, la “fortuna” di salvare vita (finendo poi per impossessarsene) del suo scrittore preferito.
Il racconto porta con se angoscia, tensione, tutto e rivolto a creare un pathos e una crescente ansia, che porterà ad analizzare la perversa morbosità e filiazione psicologica che si instaurerà fra i due protagonisti ..sono ridotte al minimo le scene cruenti (senza il ricorso a litri di sangue o altro del genere), tutto si gioca sul filo della suspance, dell’intrigo mentale e della atmosfere claustrofobiche (la forzosa prigionia).
Il ritmo sostenuto, alcune ottime trovate (che peraltro ricordano, pur se non allo stesso livello, il film “Shining”), i diversi tentativi che lo scrittore cerca di inventare per sfuggire a tale incubo, rendono questo thriller davvero coinvolgente ..bello anche il finale, degno epilogo del racconto, pur se in parte scontato.
Davvero superlativa la prova della bravissima attrice Kathy Bates, perfetta nei panni della psicopatica Annie, così come ottima anche l’interpretazione di James Caan ..ben curata e di grande effetto la regia di Rob Reiner.
Una delle migliori trasposizioni cinematografiche di un’opera letteraria del grande maestro dell’horror, Stephen King.