Un percorso misterioso, dove la realtà si confonde con il mistero, il sogno, l’amore, la morte... Una macchina procede lentamente nella famosa Mulholland Drive con a bordo una bruna fatale. La donna non è sola, qualcuno le sta puntando addosso una pistola. Ma il destino è più veloce, dalla direzione opposta, spunta un bolide che travolge la vettura.
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Lynch è l'uomo del sogno....e lo dimostra di nuovo con questo capolavoro. Come sempre il maestro mette assieme dramma, triller, horror e anche punte di ironia. Due donne...due mondi...realtà e sogno...sogno e realtà... Due considerazioni si possono fare. La prima: i sogni riescono a smascherare i nostri desideri, le perversioni, le aspirazioni, le sfaccettature oscure della mente molto meglio di quanto faccia la parte conscia del nostro io...purtroppo i sogni non sono la realtà e quando ci si sveglia è dura, molto dura ad accettarla...non per niente il buon Linch, da grande psicologo quale è, fà durare di meno la seconda parte del film rispetto alla prima(si suppone che la prima parte sia sogno e la seconda sia realtà). Seconda cosa: si sospetta che dietro la trama dell'opera, paragonabile ad un inquietante ghigno di David Lynch, ci sia un'invettiva contro lo star-system holliwoodiano. La Hollywood artificiosa e da sempre regno dei sogni è solo una sciarada...una finta..una maschera schifosamente perfetta ed edulcorata che nasconde però l'altra faccia, quella reale, squallida, perversa, cattiva, diseducativa e pericolosa. Di nuov quindi Lynch gioca sul doppio rapporto sogno-realtà....bene-male....bianco-nero....il doppio.....l'aspetto speculare della vita e della morte. Un grandissimo film. Un grandissimo regista. Musiche cupe e perfette, fotografia e scenografia suggestivi, attori superbi, effetti visivi onirici. Insomma...un capolavoro...l'ennesimo del creatore di Twin Peaks.