Zu è appena sobria quando riceve la notizia che sta per diventare l'unica guardiana della sua sorellastra di nome Music, una giovane ragazza nello spettro dell'autismo.
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Come vede il mondo un autistico? E' questo lo spunto da cui parte questo bizzarro film con un piede nel reale e l'altro nel surreale; non conosco affatto questa Sia, cantante che qui si improvvisa regista ma devo dire che la direzione di questa pellicola mi è parsa abbastanza dinamica non solo nelle scene di ballo...inutile dire che si sarà fatta le ossa con i videoclip. La cosa interessante è che si tratta di un dramma-musical (connubio alquanto originale) in cui risulta una splendida idea mostrare il punto di vista della protagonista autistica come se tutta la vita fosse, appunto, un film musicale dove si balla e si canta in un mondo coloratissimo, un mondo che anche all'esterno pare un microcosmo costruito da amici e vicini intorno a lei. Ma la realtà è ben diversa e la sorella deve fare i conti con tutte le difficoltà del caso in uno continuo incontro/scontro tra ciò che è dentro Music e ciò che è fuori, con un intrecciarsi quasi infinito di rapporti personali. Avrei voluto dargli un voto più alto ma la sceneggiatura non è calibratissima e passa da momenti così drammatici da risultare quasi paradossali ad altri dove tutto pare risolversi in maniera troppo semplicistica. Fanno media anche delle musiche splendide, una bravissima Kate Hudson che pare ancora più bella in versione "scucuzzata" e soprattutto la sconvolgente prova della giovane Maddie Ziegler impegnata in un ruolo che definire difficile è poco.
Music è un drammatico molto carino che però mi ha un po' deluso. Sia è una cantante di notevole livello che ha progettato questo film in 5-6 anni... mi chiedo allora perché con questo tempo a disposizione non ha perfezionato la sceneggiatura: storia sempliciotta e con qualche buco, rapporti familiari poco chiari, e ad esempio la libertà vigilata di Kate Hudson non è spiegata bene. Direi però che ha molti aspetti positivi: musiche e coreografie molto particolari come abbellimento che in parte sopperisce alla pochezza della trama; interpreti tutti all'altezza, soprattutto la ballerina Maddie Ziegler interpreta in modo eccezionale la bambina dall'alto spettro autistico; scorrevolezza e 1h45 che volano. Molti critici hanno valutato negativamente l'interpretazione della bambina e il suo mutismo: assurde queste accuse a parer mio. Credo invece che sia stato essenziale per Sia esprimere un tipo di visione "neurologicamente" diverso, con occhi particolari e artistici verso il mondo e con un po' di autobiografia (depressione e alcolismo sono alcuni dei problemi di Sia).
1) Il mondo di Sia è visionario ed edificante: la sua musica, i suoi video, il suo film. Di conseguenza il tema dell'autismo è un McGuffin per esprimere il suo "feel-good movie", e non colgo problemi a trattare l'autismo finalmente come qualsiasi altra condizione umana, liberandolo da quell'aura da riserva protetta che lo circonda. 2) Sia è un'esordiente e il suo musical è pieno di difetti; secondo me il più grave è l'intenzione di voler lenire un dramma scarsamente presente e presentato: si confronti "Nobody said it was easy" (Coldplay - "The Scientist", 2002: https://youtu.be/RB-RcX5DS5A) con "Nobody said it would be easy" (Kate Hudson - "Easy", 2021: https://youtu.be/-XWtZ8mMAII).