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Caramellosa e deludente biografia cantata di Cole Porter che glissa sui particolari più scabrosi (se proprio così li vogliamo definire) della sua vita in onore ad un profluvio di stucchevoli smancerie. Viene quasi da rivalutare il mediocre biopic con Kevin Kline che almeno proponeva le canzoni originali interpretate da svariate star della musica contemporanea (ricordo Diana Krall, Alanis Morisette e Robbie Williams tra gli altri) e non delle versioni doppiate in italiano con effetti comici (Albertone canterino è inascoltabile!). In più Grant è clamorosamente inadeguato alla parte. All'attivo c'è tutta la potenza produttiva della Warner dell'epoca. Poca roba ma comunque non mi sento di bocciarlo perché è ben fatto e molto curato.
Stravagante e fantasiosa, ma tutto sommato divertente, biografia del compositore Cole Porter: naturalmente, a differenza del recente biopic su Porter, nel 1946 ogni riferimento alla promiscuità affettiva - chiamiamola così - del musicista è puramente immaginario (ma forse neanche immaginato). Cary Grant è del tutto fuori parte, e nei pseudo-musical ci sta come i cavoli a merenda: doppiato da Alberto Sordi, poi, è altamente improbabile. Ma ci sono canzoni stupende (e vorrei vedere...) e gli occhi della Malone valgono più di qualsiasi riserva.