La caduta del fascismo e la lotta di liberazione attraverso le vicende di due amici, Alfredo e Olmo, che si trovano spesso su due opposti fronti, senza mai dimenticare il legame della solidarietà.
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Lunghissimo filmone, a suo tempo distribuito nelle sale in due parti di due ore e mezza circa, che si distinguono nettamente per la qualità: il film è buono per quasi tutta la prima parte, ma dalla fine della prima a tutta la seconda è quasi inguardabile, dato che abbondano violenza, crudeltà, sgradevolezze, esagerazioni… Per mostrare l'orrore del fascismo non serviva esagerare con scene di uccisioni di animali, bambini e vecchiette: il personaggio del fascista (Sutherland) più che detestabile politicamente diventa un totale psicopatico, tanto da essere quasi ridicolo se non fosse così disgustoso. Una maggiore sottigliezza sarebbe stata più appropriata. Anche la macellazione dei maiali ci poteva essere evitata… Il finale poi è pesante e pieno di retorica, ma su questo si potrebbe anche sorvolare, ma sul resto… Bravi gli attori, ma Bertolucci riesce meglio nei suoi film più "intimisti", quando si concentra su due o tre personaggi, piuttosto che in questa infinita epopea. Comunque trovo assurdi quelli che si lamentano per le scene di nudità e sesso, e invece non si scompongono per i momenti di violenza e crudeltà …
5 ore di schifo e cattivo gusto. *****,sangue,sputi,culi,tette,peni di bambini in erezione,fascisti,pedofili,comunisti,droga,peni mosci di grandi attori,ani,vagine pelose,vagine di animali,primi piani di ani di animali che defecano,parolacce...poveri animali innocenti che vengono torturati e uccisi davanti alla macchina da presa..beh caro Bertolucci,potevi riprendere anche tua madre mentre cagava no? Questo schifo e violenze gratuite si potevano benissimo evitare. L'unico momento di gloria è quando i due bastardi fascisti pagano i loro crimini. Beh caro Bertolucci lo schifo e la violenza e la tortura di esseri indifesi che hai inserito in questa porcata di 5 ore non ti rende diverso da certi soggetti rappresentati in questa schifezza. Davvero disgustato.
298 minuti che mostrano la storia del nostro paese nel corso dei primi 50 anni del 1900, facendo riflettere lo spettatore trattando temi come lo sfruttamento della classe contadina, tramite gli occhi di due bambini, poi adulti, nati da due famiglie appartenenti a classi sociali diverse ma uniti da una forte amicizia che li accompagnerà fino alla vecchiaia. Buonissime la fotografia e la recitazione, e incredibilmente nonostante il troppo minutaggio ci sono pochi punti davvero morti. Eccessivo nella durata ma non solo, il regista non risparmierà infatti scene piuttosto pesanti da digerire come lo squartamento di un maiale, l'atroce morte di un ragazzo, arrivando perfino ad una"double handjob"... Come detto ottime le recitazioni, ho trovato molto in parte De Niro e Sutherland, nei panni di un fascista folle. L'unica pecca forse, come abbondantemente detto dagli utenti precedenti, è il diventare troppo politico nell'ultima parte del film, ma ci si può passare sopra. Una pellicola da vedere e che è utile per capire un pezzo di storia del nostro paese.
questo è uno di quei filmoni che mi fanno innervosire dall'inizio alla fine, mi domando come si faccia a dare un voto alto a questo film. la fotografia è perfetta, costumi e luoghi perfetti, gli attori sono bravissimi, insomma poteva essere un vero capolavoro e invece crolla tutto a causa di numerose scene eccessivamente squallide, di cattivo gusto, degne soltanto di bertolucci che ha sempre voluto inserire lo "scabroso" nei suoi film....insomma ha il chiodo fisso. mi son sempre domandato quale coraggio ha mosso certi attori fino al punto di sottoporsi a queste scene, de niro, depardieau ma non solo, ci sono anche attori minorenni e tutto ciò mi fa schifo
Lo giudico più sotto il punto di vista affettivo che artistico perchè diverse scene del film sono state girate a pochi chilometri da dove abito, e vedere quei luoghi riportati indietro nel tempo ha fatto il suo effetto. Un' opera monumentale che ad oggi e negli anni a venire costituirà una sorta di film-documento di luoghi, usanze, costumi e volti che sono ormai andati perduti. Decine le scene memorabili, soprattutto nella prima parte o quelle con protagoniste le donne. Discutibi altre di esagerata violenza, il finale pasticciato e la scelta di introdurre nel cast grandi nomi del cinema americano fa perdere onestà al risultato finale. Rimane comunque un'opera da vedere che riporta indietro nel tempo dove, forse, non si stava tanto meglio quando si stava peggio.
Strano che non sia ancora stata fatta una recensione di questo scomodo film!!! Ritengo Novecento l'unico vero capolavoro di Bertolucci(sono pefettamente conscio che i parecchi critici che lo ritengono il miglior regista italiano vivente storceranno il naso),ma personalmente è un regista che non amo,non mi entusiasma, e che ritengo alquanto sopravalutato ( film eccesivamente prolissi, psicologici e di difficile lettura)..ma questo è un parere del tutto personale. Novecento non è solo uno spaccato di mezzo secolo di storia d'Italia, ma è esattamente quello che mi raccontavano i miei nonni e i miei zii,e che il regista mi ha magistralmente fatto rivivere,e di chi mi ha preceduto nel commento, fatto cogliere appieno il respiro della mia terra.(Gli esterni furono girati tra la bassa parmense e il cremonese). Stratosferica la scelta del cast. Magistrale sceneggiatura,fotografia(Storaro) e musiche(Morricone).Capolavoro assoluto, da proiettare in tute le scuole e atenei italiani...E se tutte quelle bandiere rosse urtano politicamente la scuscettibilità di qualcuno....pazienza. ... Questa è storia ,e non la si può cambiare!!!!!!!
Novecento è un progetto ambizioso e quasi del tutto
riuscito di coniugare la macrostoria di un secolo movimentato come quello
appena passato, incrociandolo con le vicissitudini dei singoli personaggi
che costellano il film. La prima parte è una meraviglia per gli
occhi, con i suoi paesaggi solari, la vita di campagna, le condizioni dei
contadini e l'inizio della lotta di classe, immortalati dalla splendida
fotografia di Storaro. Nella seconda parte emerge l'anima militante del
regista, non necessariamente un difetto, ma perde un po' di
oggettività. La raffigurazione del fascismo è potente ma qualche
volta cade nella caricatura. Resta comunque uno dei migliori lavori del
regista parmense, sicuramente quello che lo ha coinvolto più
emotivamente di altri suoi film.
La ricerca esploitativa è parte integrante della cinematografia di Bertolucci, sin da Ultimo tango per arrivare al recente The Dreamers.
Non credo nemmeno possa essere considerato un difetto, visto che son proprio questi i "colpi al carrozzone" che consentono ad una pellicola di 5 ore e mezza di NON annoiare MAI. Oddio, il maiale e le rane le potevano comunque lasciare stare in effetti o almeno non ucciderli alla Deodato prima maniera. L'amplesso terrigno verra pure copiato da Hussain in Subconscious Cruelty, apperò. Quindi consento la dicitura di "esuberante visione cinematografica", ecco.
Comunque colonna sonora, fotografia ed interpretazioni al top. Bertolucci è tra i miei registi preferiti: molto umano, molto acuto, critica sempre omologazione, esaltazione, cinismo, cattiveria, fascismo e conformismo ed in questo si avvicina molto a Pasolini, che non a caso è stato suo grande amico. Prima di un gran regista è quindi un grande uomo.
Plausibilissimi l'enfatica politica di Bertolucci che emerge dal film e l'eccessiva efferatezza del fascista Attila, ma le immagini di Novecento sono di rara bellezza e intensità, merito della regia e della splendida fotografia del nostro Storaro che divide mirabilmente con l'uso del colore le varie stagioni della vita. Un film pieno di particolari, raffinato nella messa in scena e nelle interpretazioni, con una tematica vasta e interessante, motivata e mai banale. Un film indimenticabile e profondo.
Una stupenda fotografia, un grande cast internazionale e un intento "epico" non bastano a mettere in secondo piano discorsi politici di un retorica che fa rabbrividire e scene di cattivo gusto.
Mirabile affresco di rara sontuosità visiva, in cui Bertolucci dà sfoggio della propria immensa tecnica ed abilità narrativa. L'affresco dipinto colpisce il cuore e delizia gli occhi, grazie anche ad una fotografia sublime ed a personaggi caratterizzati ottimamente da un cast impeccabile (su tutti Lancster e Sutherland, ma merita di essere menzionata anche l'affascinante Alida Valli, deliziosamente smorfiosa). Peccato che nel secondo atto la potenza dell'affresco ceda il passo alle esigenze della retorica politica, troppo spesso ingombrante. L'ultima parte, poi, calca così tanto la mano da risultare quasi fuori luogo. Rimane comunque un esempio coraggioso di grande cinema.
"Novecento" è un film che ho amato molto, e che riveste un'importanza fondamentale per il mio amore per il cinema. La prima volta tutto ti sembra splendido: un film colossale, un tentativo (come sarebbe stato ed è Heimat) di raccontare una vita, un secolo determinante della nostra storia. Visto le volte successive, non ho potuto fare a meno di trovarne spunti interessanti e spesso geniali alternati ad altri risibili, affettati, di maniera. L'8 giustifica la sua ambizione sfrenata, e - appunto - l'importanza che ha avuto in una certa fase della mia vita. Tuttavia, se la prima parte (la famosa fase "Novecento parte I") risulta ancora affascinante ed evocativa, davanti all'imput ideologico della seconda parte tutto prende una piega sfavorevole. Direi anzi che il film di Bertolucci rischia di diventare enfatico, retorico, e diciamolo insopportabile. Ottimi personaggi come quello del brutale fascista Sutherland vengono costantemente sommersi da una direzione equivoca atta a plasmare soltanto la veridicità della "Resistenza contadina" (il che non è esclusivamente vero, la storia ha avuto i suoi eroi e antieroi anche nelle campagne). Mi domando spesso (e non è certo lo sfogo di un bacchettone, tutt'altro) come mai le scelte di Bertolucci finiscano per incentivare il clamore ad ogni costo, non pago dei guai avuti col precedente "ultimo tango". Sarà un bisogno d'attirare l'attenzione questo voler essere trasgressivi e scandalosi? Fra l'altro, per colpa sua la povera Casini sarà ricordata per sempre come colei che ha interpretato una scena osè con De Niro e Depardieu... Straordinario, invece, nella sua inattesa brutalità, l'omicidio di un bambino: di gran lunga una delle immagini piu' terribili del cinema italiano ma, nel contesto ideologico del film, purtroppo necessaria. Incontestabilmente falso e retorico il manierismo finale, accademico e vagamente Cechoviano, che chiude il film.
Solo il grande amore che ancora rivolgo verso quest'opera controversa e di grande interesse - o forse solo per la capacità di innescare dibattiti anche a distanza di decenni - mi concede di tradire le mie critiche e di regalare (è il caso di dirlo) un (politico) 8
Non commento il cast tecnico perchè il livello è davvero altissimo. Il voto sarebbe stato ben più alto se non fosse stato per gli ultimi trenta minuti, infarciti di retorica visiva (la scena in cui tutti si abbracciano ad esempio e anche i due amici che combattono fino alla vecchiaia) e verbale (il discorso di Gérard Depardieu che guarda dritto in camera e altro). Capisco l'emotività politica, ma una presa di posizione così spudorata mi ha dato fastidio anche perchè alla fine ottiene l'effetto contrario (almeno in chi non è un comunista convinto). Il resto del film è davvero bello. Una grande storia splendidamente diretta ed interpretata.
Al di la della storia, della recitazione, ecc... mi ha colpito tantissimo per la fotografia (Storaro). Ci sono molte scene che sono dei quadri ancora più (giusto parlare di film come "affresco" del novecento), hanno una luce particolarissima. Bellissima, appunto per la luce, la scena in interno, quando Olmo da piccolo sale sul tavolo e va verso suo padre, che gli ricorda che sarà sempre un paesano. Il film (atto 1 e 2) credo vada visto in 2 o tre volte, a pezzi. Perchè c'è veramente tanto dentro a livello di immagini. Stupendi i vecchi che sono stati reclutati come attori, formano spesso dei siparietti gustosi. Molti i piani sequenza nel film, fatti bene. La storia? ... alla fine non è quella la cosa che più mi ha colpito.
Questo film l’avevo visto molti anni fa e lo ricordavo come molto bello invece ieri l’ho rivisto ma non mi ha rifatto lo stesso effetto, forse erano troppe le aspettative. Sicuramente De Niro, Depardieu e Sutherland sono straordinari, ma la storia è veramente infinita e anche il finale secondo me poteva essere decisamente migliore. La cosa più pesante del film è sicuramente la demagogia comunista del padrone e del bracciante, già da subito veramente troppo troppo retorico.
PREMETTO CHE IO SONO NATO E VIVO TUTTORA NEI LUOGHI DOVE SI SVOLGE IL FILM CHE IO RITENGO UNO DEI PIU' BEI FILM SULLA STORIA DELLA NOSTRA ITALIA RECITATO IN MODO PERFETTO CON SCENE ASSOLUTAMENTE STRAORDINARIE. FILM MOLTO IMPORTANTE PER CAPIRE CHI ERAVAMO E CHI SIAMO MA ANCORA PIU' IMPORTANTE PER CAPIRE DOVE STIAMO ANDANDO MEDITATE GENTE MEDITATE.