Alina torna dalla Germania per prendere Voichita, l'unica persona che abbia mai amato e che mai amerà. Ma Voichita ha incontrato Dio e in amore, è molto difficile avere Dio come rivale.
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Film-fiume di due ore e trenta che incredibilmente pesano pochissimo, nonostante il racconto si dipani molto lentamente e venga sviscerato minuziosamente, quasi in un tempo reale, a ogni passaggio. Non annoia perchè è girato molto bene, la fotografia è a volte cupa, ma magistrale nei chiaroscuri degli interni al buio, e anche perchè a suo modo diventa coinvolgente pur nella sua equilibrata esposizione scevra di giudizi sommari. Merito forse della sua estrema semplicità che rivela la capacità di dare uno spaccato di realtà sociale disgregante, senza avere la pretenziosità di dare lezioni, e al contempo essere un cammino nei meandri dell'animo umano, dei suoi bisogni d'amore e calore, dei suoi abbagli. Un film compostamente duro. Sperduta la ragazza senza il suo amore, ma sperduti ancor di più coloro che credono di possederlo in forma superiore. E, in fondo, sperduto chiunque.