onora il padre e la madre regia di Sidney Lumet USA 2007
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onora il padre e la madre (2007)

 Trailer Trailer ONORA IL PADRE E LA MADRE

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locandina del film ONORA IL PADRE E LA MADRE

Titolo Originale: BEFORE THE DEVIL KNOWS YOU'RE DEAD

RegiaSidney Lumet

InterpretiPhilip Seymour Hoffman, Ethan Hawke, Albert Finney, Marisa Tomei, Amy Ryan, Rosemary Harris, Alex Emanuel, Jack Fitz, Guy A. Fortt, Edwin Freeman, Natalie Gold, Sakina Jaffrey, Sarah Livingston

Durata: h 2.00
NazionalitàUSA 2007
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2008

•  Altri film di Sidney Lumet

Trama del film Onora il padre e la madre

Per ragioni diverse Andy e Hank si trovano a navigare in cattive acque. Quando il maggiore dei due fratelli propone al più giovane di unirsi a lui in una rapina "facile facile", Hank s'illude di poter finalmente venire a capo della sua miseria economica e affettiva. Tuttavia, quando accetta, non sa che Andy ha organizzato il colpo nella gioielleria dei loro genitori.

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Voto Visitatori:   7,30 / 10 (227 voti)7,30Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su Onora il padre e la madre, 227 opinioni inserite

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PignaSystem  @  23/06/2011 23:50:26
   7½ / 10
L'ultimo Lumet è un film forte, tragico ed emotivamente intenso.
All'inizio latita ma pian piano mi ha coinvolto, grandi interpretazioni e un buon montaggio.
Un pugno nello stomaco!

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Ultima risposta 24/08/2011 23.23.13
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outsider  @  21/03/2011 20:27:57
   8 / 10
mi ero dimenticato, ai tempi della visione, di commentare questo film che ho rivisto piacevolmente su Iris. Ah! le grazie di questa TV decoderizzata obbligatoriamente.
Non lo dico a caso in quanto segnalo la rassegna in cui è stato inserito, quella del cinema d'autore cui viene inequivocabilmente riconosciuta una validità intrinseca al "sensum" della narrazione.
Certamente non comune, chiaramente eccelso nell'inquadrare vari aspetti di una quasi possibile ma, fortunatamente improbabile o al limite "vita" dei tempi nostri.
Il tutto, senza dubbio, serve a scavare psicologicamente nelle cause che hanno determinato quello che scorre sul video e caltrettanto senza dubbio, ahimè, rappresenta i nostri tempi e la deriva che questo modus videndi americano ha portato.

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Ultima risposta 22/03/2011 23.39.51
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  01/10/2010 13:57:31
   8 / 10
Dramma familiare molto ben sviluppato e reso ancora più interessante dall'intreccio narrativo (a mio avviso vero punto forte del film) e dall'ottima interpretazione degli attori.

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Ultima risposta 02/03/2012 19.50.16
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SANDROO  @  08/01/2010 14:50:03
   8 / 10
Straordinarie le scene di cambi di tempo in avanti e indietro dove io le adoro (vi consiglio vivamente di guardarvi "ore 11:14 destino fatale") Hoffman si conferma un fuoriclasse di attore immedesimandovi nella parte come pochi sanno (come nel "La 25esima ora" dove fà la parte dello sfigatello o nel film "Truman Capote a sangue freddo" dove fa il gay). Al film gli manca circa 5-10 minuti per essere per essere ancora superiore..... COMUNQUE DA VEDERE!!!

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Ultima risposta 08/01/2010 14.59.25
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JOKER1926  @  07/08/2009 16:16:32
   5½ / 10
Ultimo lavoro in ordine temporale del grande Sidney Lumet è "Onora il padre e la madre" (titolo sarcastico), la trama del film vuole la rapina in gioielleria, da parte di due fratelli; il fatto clamoroso è che il tutto deve verificarsi nella proprietà dei genitori!

Insomma oggigiorno fare film geniali nel genere Drammatico/Noir non è facilissimo, ma a Mio avviso Lumet in questo frangente confeziona un film abbastanza discutibile.
Da esaminare e in seguito da bocciare la sceneggiatura del film, infatti la storia nel complesso può apparire alquanto intrigante ma allo stesso tempo il tutto non può non essere forzato e altamente "irreale".
E' difficile idealizzare un attentato (nel vero senso della parola) nella gioielleria di famiglia mettendo a rischio le vite dei propri cari, inoltre i rapinatori (uomini e non bambini!) hanno figli e famiglie, insomma Lumet esagera proponendo al pubblico una storia abbastanza insolita e colma di incongruenze.
Inoltre la pellicola (per lunghi tratti) risulta essere troppo soporifera e sotto diversi aspetti anche ripetitiva; poi da segnalare la discutibile (ma forse opportuna per enfatizzare, per intrigare la storia a Mio parere fin troppo scialba) narrazione/dinamica che, sorretta da flashback,rimanda lo spettatore avanti e indietro per tutto il tempo intorno ai giorni (precedenti e seguenti) del "fattaccio" in gioielleria.
Insomma un Lumet stile Tarantino che cerca di surclassare la mente dello spettatore con sistematici (ed inutili) rimandi al passato, alcuni episodi difatti saranno riproposti più di una volta (ma in maniera diversa, in pratica cambia il protagonista); pellicola poco emozionante e soprattutto poco originale, il tutto è pura "routine" cinematografica, cioè tutti gli episodi peccano di audacia e sono troppo comuni, Noto pochissima particolarità, pellicole del genere si sprecano attualmente, manca quel pizzico di "anomalia" e di "follia/genialità" che ha contraddistinto il regista in considerazione nella sua lunga e grande carriera.

Il finale de "Onora il padre e la madre" risulta essere molto superficiale e abbastanza forzato; in definitiva da salvare la bellissima fotografia e gli attori; Lumet regista ottantenne non perde un colpo sul piano della tecnica presentando una pellicola gonfia di spunti tecnici ma sul piano della narrazione le pecche sono alquanto cospicue.

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Ultima risposta 14/08/2009 20.17.25
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Nasoman  @  26/07/2009 20:14:25
   7 / 10
Gran bel film, sgeneggiatura convincente e molto realistica.
Bravi gli attori, soprattutto Hoffman e regia all'altezza (ottimi i flashback).
Consigliato

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Ultima risposta 26/07/2009 21.21.03
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  04/06/2009 09:24:36
   10 / 10
E' da premiare questo ultimo film di Sidney Lumet, capace di sfornare un film originale nonostante sia già stato fatto tutto. Dal titolo clericalmente fuorviante, "Onora il Padre e la Madre" è un noir dall' innarrestabile definizione del disegno dell' arrivo al capolinea. Tra Kieslowsky (ah ecco l' 1 del Lanari), i Coen e una struttura alla Kubrick di "The Killing", più che un film sul Destino, è un film (a)morale sul non-senso di colpa e sul non-perdono, essendo, a mio avviso, Andy e il padre i veri protagonisti della storia. Eccellente narrazione a blocchi temporali con cambi di angolatura ad ogni cambio del punto di vista, altrimenti quelli della Soo generation si perdono. Hoffman straordinario, tra i migliori caratteristi in circolazione. Tu noleggia un film da Blockbuster e lui c'è.

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Ultima risposta 29/06/2009 23.47.07
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Kyo_Kusanagi  @  08/11/2008 15:29:57
   4 / 10
andrò sicuramente controcorrente,ma sto film è di una noia mortale...carino anche se nn originale la cosa di montare il film con continui flashback per mostrare la storia da varie angolature,drammatico il tema che si tocca,mortalmente palloso il resto.E' dura arrivare alla fine del film e quando arrivano i titoli di coda ti lasciano con la sensazione che il finale poteva essere sviluppato meglio. Sconsigliato

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Ultima risposta 12/11/2008 13.48.48
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Invia una mail all'autore del commento inferiore  @  20/10/2008 18:02:29
   7 / 10
Il vecchio Sidney confeziona un film a mio avviso estremamente lento, le giornate dei vari personaggi non mi sono piaciute molto, troppo regolari, schematiche.
Tutto sommato 'Onora il padre e la madre' è un film che si può seguire, la trama interessa molto lo spettatore e il film viene retto proprio da questo, e anche dal duo protagonista.
Il finale mi è sembrato altrettanto lento e troppo sbrigativo, anche se nel complesso ci può stare. Un 7 di incoraggiamento per un film che poteva essere un capolavoro!

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Ultima risposta 02/02/2009 19.33.42
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tati  @  23/09/2008 08:43:06
   9 / 10
eh si che il grandissimo LUMET non ci ha mai deluso............bellissimo film --perfetto sotto ogni profilo.ENORME HOFFMAN ....vorrei vederlo in piu' pellicole perche'secondo me e' un grandissimo attore.....LO CONSIGLIO A TUTTI

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Ultima risposta 12/11/2008 13.54.24
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tesla  @  18/09/2008 21:17:43
   7½ / 10
Veramente un buon prodotto, regia che ricorda in alcuni punti quella di tarantino, hoffman sublime, dimostra di essere un grande attore veramente...forse un pò troppo lento...ma storia interessante a dialoghi mai banali....

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Ultima risposta 18/09/2008 21.30.17
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johnny86  @  17/08/2008 13:51:39
   5½ / 10
Film che non mi ha soddisfatto a pieno nonostante la buona brova dei due fratelli interpretati magistralmente da Philip Seymour Hoffman e Ethan Hawke.
In genere apprezzo parecchio la tecnica dei flashback perchè riesce a dar suspance ma allo stesso tempo permette di provare a ricostruire la storia, in questo caso non è cosi perchè la storia è già chiara e i continui flashback non fanno altro che rallentare e annoiare la visione.
Il titolo, in italiano, è veramente appropriato perchè ci troviamo di fronte dei figli che non hanno alcun valore morale e nessun rispetto verso i genitori.
Il film infatti oltre ad evidenziare questa mancanza non lascia nient'altro...

Non mi sento di sconsigliarlo però sicuramente si poteva fare molto meglio.

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Ultima risposta 26/12/2008 21.12.47
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  17/07/2008 11:02:14
   8 / 10
Nonostante l’ormai veneranda età Sidney Lumet riesce ancora a stupire confezionando un film disperato e cupo,un ritratto devastante e devastato della famiglia americana e più in generale dell’uomo medio.
Non c’è via di scampo in questo suo ultimo lavoro,i protagonisti si muovono nell’ambito di un nucleo famigliare precario,già fiaccato dai vizi dei suoi componenti,destinato alla fine a causa di un gesto estremo dalle conseguenze terrificanti che segnerà in maniera indelebile i destini dei protagonisti.
La narrazione destrutturata che avanza ed indietreggia nel tempo non appare assolutamente come un vezzo autoriale,bensì come una pensata efficace per tratteggiare con grande raffinatezza la psicologia di ogni personaggio,mostrandone il proprio punto di vista ed il proprio tentativo di dare una svolta positiva ad una storia che sprofonda sempre più nell’abisso,impantanandosi in un gioco al massacro senza via d’uscita.
Lumet valorizza i suoi attori donando loro uno spessore incredibile,nulla è lasciato al caso e la storia colpisce anche per l’incredibile capacità di tuffarci in un mondo che pur raggiungendoci da uno schermo appare maledettamente reale,uno spaccato di vita quotidiana che ci stupiremmo ben poco di apprendere da qualche tg nazionale.
Bravissimi gli interpreti,Philip Seymour Hoffman è a dir poco magnifico,spietato ed al tempo stesso fragile come un bambino,ottimo Ethan Hawke in un ruolo difficile da uomo incapace di assumersi le proprie responsabilità ed oscurato dalla personalità complessa del fratello maggiore,generosa Marisa Tomei nelle scene di nudo e sempre convincente,strepitoso Albert Finney padre straziato dal dolore e genitore inadatto anche nel suo ultimo gesto.
La visione della natura umana da parte di Lumet a ottant’anni suonati è di quelle più pessimistiche e negative,il voler rappresentare l’alienazione e la disgregazione della famiglia,forse ultimo ed unico “nido” sicuro in cui trovare conforto e tranquillità la dice lunga sul pensiero del regista,abile a dipingere un quadro d’insieme nero come la pece.

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Ultima risposta 17/07/2008 16.11.08
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Gruppo COLLABORATORI Hal Dullea  @  06/07/2008 18:12:39
   1 / 10
Ultimo Lumet, ennesimo canonico “noir” come teomachìa. Gli indizi sono anzitutto nei titoli e nel finale: il genitore paterno impersonato da Finney che scompare nella solarizzazione della Gloria, il titolo originale che fa riferimento alla demonologia e quello italiano che è la sintesi del quarto comandamento ma in senso divino: non tanto “Onora il padre e la madre”, quanto “Onora il Padre (eterno)”. Proprio la presenza solo marginale della figura materna esclude ogni tentativo d’interpretazione in chiave psicoanalitica: la madre è la prima della famiglia a morire, quindi non è possibile alcuna applicazione ermeneutica del complesso edipico. Qui c’è solo la messa in scena d’un regista ottuagenario che non ha meglio da proporre, per l’eziologia del “malum mundi”, che la condizione giobbica, in cui il Dio paterno destina un proprio figlio alla sorte del provato dal “male come suo ministro”. Alex/Hoffman è nato congenitamente tarato, ha esperito la sofferenza nelle sue molteplici forme, cerca una soluzione per ottenere il riscatto del “Testamento” spettanteci, del “tesoro di famiglia” dilazionato “sine die”. Una soluzione che sarebbe dovuta essere indolore per tutti. Insomma forza gli eventi, sfida il Destino, ma il proprio progetto gli si ribalta addosso finché l’incontro col Padre si svela essere quello con l’angelo della morte. Divinamente condannati “alla morte e alla morte di croce” (Filippesi 2, 8), da migliaia d’anni i teisti se la raccontano così.

Mauro Lanari

25 risposte al commento
Ultima risposta 18/10/2008 02.52.54
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lupin 3  @  06/05/2008 13:13:45
   4 / 10
Film che cerca di mettere in disordine lo stato morale dello spettatore ma che non riesce in pieno nel suo intento.
Come melodramma familiare ho preferito "FESTEN" .

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Ultima risposta 29/05/2008 12.48.11
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NandoMericoni  @  24/04/2008 14:59:16
   8 / 10
davvero un'ottima prova di altman con hoffman e un hawke straordinari.
Forse, a mio parere, il finale poteva essere un pochino più curato ma anche così resta un film da non perdere.

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Ultima risposta 06/05/2008 15.43.44
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faluggi  @  22/04/2008 03:40:51
   4 / 10
L'ultima pellicola di Lumet, certe volte è meglio se le persone si stanno ferme, penoso come i voti che ha ricevuto, pieno di seghe mentali fra i protagonisti, mo dite pure che non l'ho visto, cancellatemi pure il voto, ma io sto film l'ho visto e mi ha fatto schifo.

21 risposte al commento
Ultima risposta 09/04/2009 12.11.18
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kiteneomare  @  19/04/2008 21:50:53
   8½ / 10
Tragico mosaico di una tragedia familiare!
Un David Mamet in stato di grazia, come non lo si vedeva da molto!
Grandi interpreti, compresa quella Marisa Tomei troppo presto dimenticata.

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Ultima risposta 21/04/2008 22.59.56
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Invia una mail all'autore del commento Clint Eastwood  @  03/04/2008 20:23:13
   8 / 10
Un grande regista e una strepitosa prova d'attori ancora per hoffman, finney un po meno hawke in una storia in cui parla dell'avidità umana, rispetto per se stessi e per il prossimo soprattutto per i genitori. un bel film che vale di vedere e rifleterci sopra. film consigliato

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Ultima risposta 04/04/2008 12.59.45
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benzo24  @  03/04/2008 18:40:49
   4½ / 10
un grande albert finney non basta a salvare l'ultima pellicola di lumet, che apur avvalendosi della sua grande esperienza non riesce a tirare fuori niente di originale. il problema maggiore è lo script, la storia va a avanti a furia di colpi di scena (nell'intenzione, dovrebbero esserlo ma si capisce tutto dall'inizio del film) degni delle migliori puntate di beautiful...per esempio il personaggio femminile di marisa tomei (una presenza veramente meno che inutile) ne è un esempio lampante....inoltre ci sono tante cose che non tornano e fanno sembrare le scene che dovrebbero essere più violente come ridicole.

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Ultima risposta 09/04/2008 14.58.27
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ForrestGump88  @  31/03/2008 19:03:56
   8 / 10
Cosa c'è di più angosciante in un film? Vedere la vita vera e non la solita favoletta del tutti felici e contenti. Trovo questo film molto forte sul lato psicologico e una cosa molto chiara di questo film è che nessun personaggio di questo film è il buono della situazione, tutti hanno un lato oscuro che esce fuori e Lumet è molto bravo, grazie alla sua esperienza, a tirarle fuori dagli attori che si dimostrano all'altezza di questo complesso mosaico. Nota stonata è il fatto che può risultare noioso per la maggior parte degli spettatori abituati alle solite americanate.

Ps: nella recensione che ho letto prima del film ho letto un paio di spoiler che mi hanno un pò rovinato la visione del film ad esempio:



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Fate più attenzione o se proprio dovete scrivere il finale avvertite il lettore prima della recensione.

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Ultima risposta 04/04/2008 00.09.59
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eraserhead  @  28/03/2008 01:34:10
   5 / 10
Ma che si danno tutti al dramma? Prima Allen, poi Lumet, passando per Cronenberg..Per carità, niente di male, se è fatto bene (cronenberg), se è fatto un filino meno bene (allen), ma questo proprio non mi ha convinto. Non ha il pathos di cui ha bisogno un film del genere, o perlomeno, io non l'ho colto e mi sono fatto dei grossi sbadigli. La sensazione è stata quella di assistere a un concerto dei dream theater

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Ultima risposta 28/03/2008 13.09.29
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ughetto  @  26/03/2008 11:45:32
   8½ / 10
E fu così che il Professor Lumet impartì una lezione di cinema ai suoi scolaretti smarriti.
Assolutamente clamorosa: la struttura a scatole cinesi; la ripropsizione da più soggettive diverse della stessa scena; la direzione di quattro attori fantastici; l'indagine psicologica: costruita come una tesi ma mai ampollosa nella dimostrazione. L'uso della macchina: vitale, vivace, curiosa, implacabile.
Grazie Sideney, ne avevo bisogno.

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Ultima risposta 29/03/2008 21.22.31
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Vegetable man  @  25/03/2008 20:14:04
   7 / 10
Mi trovo abbastanza d'accordo con il commento sotto al mio.
Il film è stilisticamente ineccepibile: bravi attori, giusta atmosfera, intense e non banali relazioni tra i personaggi, bel montaggio in analessi soggettiva (anche se dopo cinque-sei volte un po' stanca).
Tuttavia, un film non è un'isola, e "onora il padre e la madre" arriva dopo "Sogni e delitti" (con cui ha incredibili somiglianze) e "Non è un paese per vecchi". E' un film che risente di un clima particolare, di cupismo e grottesca violenza, di tragedia privata, che evidentemente diversi registi sentono in questo momento di voler mettere in scena.
Lumet arriva sull'onda lunga di questo umore. Lo spettatore, che probabilmente ha visto gli altri film che ho citato, potrebbe cominciare a chiedersi cosa ha da espiare per meritarsi questa serie di pellicole belle, ben fatte, tuttavia così straordinariamente cupe e auto-lesioniste.
Non saprei davvero come giudicarlo: oggettivamente bello, ma soggettivamente non mi è piaciuto.

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Ultima risposta 28/03/2008 12.27.46
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Invia una mail all'autore del commento ilgiusto  @  25/03/2008 15:07:51
   5½ / 10
Per carità, non posso dire che il film sia brutto ne tanto meno che sia mal realizzato però...stica**i!

E'lentissimo ed ti mette una allegria addosso tipo,... avete presente 'non un paese per vecchi'?, bene, rispetto a questo il recente mattatore degli oscar sembra una favola disney!

Va bene che ora ottimismo e tinte rosa non vanno di moda ma anche sforzarsi a dipingere tutto così di nero e 'cupismo' mi pare altrettanto esagerato, insomma il mulino non è bianco ma non è poi nemmeno così nero!

In definitiva il film è qualitativamente idoneo alla visione ma prima di farlo chiedetevi se lo volete veramente!

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Ultima risposta 28/03/2008 16.57.46
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Zurlistuta  @  25/03/2008 12:26:46
   6½ / 10
Se dovessi fare un trattato sullo stato della società americana o comunque occidentale, con i suoi vizi i suoi problemi le sue ipocrisie sarebbe un film perfetto.
Dato che l'ho visto per puro intrattenimento devo dire che è un attimo pesante e molto cupo.
Oltre alla prova degli attori principali mi è piaciuta Marisa Tomei (la moglie di Hoffmann nel film) è proprio una bella donna.
Sono evidenti i meriti artistici!!!

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Ultima risposta 25/03/2008 12.47.52
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andreapau  @  25/03/2008 10:15:53
   8 / 10
Onora il padre e la madre.
Tra i Dieci dovrebbe essere quello con il piu' alto tasso di reciprocità.
Invece,"bacia la mano che ruppe il tuo naso perchè ne chiedevi un boccone.
Un Lumet in forma smagliante,sferra un attacco all'arma bianca all'istituto famiglia,assedia il Mulino Bianco Multifamiliare fino ad espugnarlo.
Con pochi dialoghi asciutti e senza l'ausilio di flashsback,con l'assortimento fisico dei protagonisti(una profezia in carne e ossa),fa ondeggiare il film tra Una mattina di un giorno da cani e l'anonima Storia della primaria cellula della società,come se fossero un tutt'uno ineluttabilmente unito,senza che ci si accorga dell'altalena,dei panni sporchi lavati in pubblico.
La narrazione a tempi e punti di vista multipli,toglie retorica allo svolgimento,scongiura l'effetto poliziesco(a onor del vero,scongiurato dal ruolo oramai passivo-osservatore della legge,relegata a ditta di pulizie e rilievi balistici),e permette un approfondimento psicologico di tutte le personalità.
Lumet usa la macchina da presa come una soggettiva del pensiero,lasciando che esso descriva l'azione in un ben determinato scenario.e moltiplica questo sistema per ognuno dei protagonisti,disegnando un insieme-famiglia,formato da egoismi paralleli e criminali,nascosti sotto il tappeto del soggiorno buono.
Traccia l'ineluttabilità del percorso vita,allorchè si aderisce ai ruoli prestabiliti.
Sicchè,si è fratelli maggiori per sempre,quelli per cui "è sempre piu' dura"...che si tratti di vetri rotti o di un paio di cadaveri,il concetto non cambia.
E ci si DEVE prendere la colpa di tutto.
Si è fratelli minori per sempre,quelli che combinano sempre i guai,che "hanno fatto un casino"...
E si è sempre padri,quelli che il piccolo è "ancora un bambino" e danno le botte al grande,ma comunque,"credimi,ti ho sempre voluto bene".
E come in una famiglia perfetta,tutto si risolve sempre allo stesso modo:due fratellini giocano insieme,uno è piu' bello e giovane,l'altro è grassoccio e nato prima...combinano un casino insieme ma il papà ne punisce soltanto uno.

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Ultima risposta 20/04/2011 21.22.45
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castelvetro  @  23/03/2008 19:29:25
   7 / 10
Un film benfatto, ma con una storia (secondo me) un pò scarna
che cerca di moraleggiare su uno dei 10 comandamenti.

L'assoluto vuoto della prima parte del film è stato abilmente
mascherato con flashback e flashfoward.

Personalmente è riuscito a coinvolgermi solamente alla fine

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Probabilmente è l'unico film un pò decente sul piano drammatico
che è rimasto nelle sale.


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24 risposte al commento
Ultima risposta 25/03/2008 19.06.36
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Raffa§  @  21/03/2008 00:29:33
   3 / 10
Ragazzi siete impazziti. Di una noia mortale. Trama sconclusionata, irreale e troppo tirata! Probabilmente non sono riuscito neanche a capire il finale che mi ha dato per altro molto fastidio, come se quella luce candida che inonda lo schermo giustificasse quello che è successo! Forse l'unica cosa interessante è la gestione del tempo con la possibilità di vedere gli stati d'animo dei diversi personaggi passo per passo, permettendo allo spettatore di ragionare da più punti di vista. Lumet continua a non piacermi,al contrario Hoffman mi ha ripagato del prezzo del biglietto.

5 risposte al commento
Ultima risposta 24/03/2008 13.15.32
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Caravita  @  20/03/2008 18:00:47
   4 / 10
ma vogliamo smetterla 8-7 ma gli attori fanno ca..gare forse l' idea originale anche se.......

16 risposte al commento
Ultima risposta 28/03/2008 11.45.02
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clau  @  19/03/2008 19:18:47
   4½ / 10
maronnaaaa che nooooia.......quei fantastici attori intrappolati in personaggi totalmente senza carisma e personalità a cercare di tenere su una trama scontata e banale.La mia adorata Marisa Tomei l'hanno tenuta con le tette all'aria per tutto il film,dandole una parte da lobotomizzata.
Visti gli spunti della storia potevano fare sicuramente meglio,hanno totalmente tralasciato la psicologia dei protagonisti,per non contare l'assenza quasi totale della colonna sonora e di inquadrature che mi davano sui nervi......

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Ultima risposta 20/03/2008 18.37.35
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  19/03/2008 16:19:31
   7½ / 10
Lessi una recensione, prima di andare al cinema, che descriveva la nuova pellicola di Lumet più nera, a tratti, di "Non è un Paese per Vecchi" e la cosa mi sembrò leggermente eccessiva. Supposizione sbagliata. Di positivo in questo "Before the Devil Knows You're Dead" non c'è nulla, neanche per sbaglio. La madre forse, che, però e non a caso, la sceneggiatura si occupa di far svanire quasi immediatamente tra sangue e proiettili, ponendo un velo nerissimo sull'unica luce simil-bianca della pellicola. Quel che resta sono disperazione e dolore, descritti da un Lumet in splendida forma che con pianisequenza lunghi e spesso statici non solo non schiva l'angoscia sul volto dei protagonisti, ma li mette in primo piano, ne coglie anche la più lieve espressione e indugia su di essi fino a far respirare a chi guarda quella stessa aria dal peso pressoché insostenibile che rende ogni respiro dei protagonisti soffocante come ingurgitare litri di petrolio.
La pellicola riesce a non annoiare neanche per un istante grazie e al montaggio e alle interpretazioni perfette di Hoffman, Finney e Hawke. Fanno loro il personaggio e lo rendono reale, vivo, anche se quanto mai vicino a quel confine che separa tutto il resto dall'Inferno, a quel confine che sulI'Inferno stesso e sulla sua vastità si affaccia, cosicché il protagonista abbia tutto il tempo di rendersi conto del luogo in cui andrà a finire. E tutto il tempo per disperarsi.

Se è vero che il buongiorno si vede... allora quest'anno, cinematograficamente parlando, sarà stupendo.

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polsiak  @  19/03/2008 13:21:49
   6½ / 10
La storia è sicuramente interessante, così come la regia.
Mi è piaciuto molto come vengono raccontati i fatti con i vari puzzle delle vite e delle situazioni che si intrecciano e compongono il tutto.
Philip Seymour Hoffman è un attore eccezionale e meritava sicuramente almeno una canditatura all'oscar. Anche Marisa Tomei secondo me una candidatura come non protagonista poteva prenderla.
Bravo anche Ethan Hawke.
Però il film è alquanto lento, eccesivamente lento.
Ed il finale è brutto.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Peccato poteva essere un gran bel film.

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Ultima risposta 16/07/2008 14.30.57
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  18/03/2008 19:03:19
   7½ / 10
Nerissima e lucida requisitoria del venerando Lumet che, per ragioni di cui si dovrà tener conto, sembra seguire le orme degli ultimi Cronenberg Allen e Solondz nel riflesso di un rito familiare dal sapore acre di una tragedia greca.
Gli affetti non esistono più, diventano fabbriche di illusioni, rivendicazioni e repressi codici edipici (non per nulla l'odio che riversa Andy verso il padre ricorda indirettamente i grandi drammi degli anni cinquanta, di Sirk, o più specificatamente Tony Franciosa vs. Welles in "La lunga estate calda").
Un film che non risparmia alcuna velleità e proprio per questo rischia talvolta di risultare enfatico (verso il finale) o non tener conto del liberatorio (necessario o irritante?) bisogno del cinema di adescare lo spettatore con una fumata bianca di coscienze. In questo modo la sequenza finale, che dovrebbe essere quella determinante, è troppo distaccata dal contesto emotivo.
Ma sono riserve da poco se si tiene conto della prodigiosa performance degli attori, dal memorabile Finney al sempre più repellente/invitante Seymour Hoffman, anche e nonostante la blanda caduta post televisiva del suo apologo finale.
Almeno una sequenza memorabile: Finney che legge il giornale e la macchina da presa che lo segue fino al giardino, all'esterno, dove può immortalare il suo volto. Piccoli anzi grandi trucchi del mestiere che Lumet conosce fin dal suo esordio

"Non tutti i peccati sono uguali" (cit.)

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Ultima risposta 19/03/2008 22.43.58
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Invia una mail all'autore del commento actorar  @  18/03/2008 12:55:32
   9½ / 10
Onestamente parlando questo film lascia sconvolti per la sua crudezza e ti fa riflettere davvero tanto.Dove il filo conduttore è il potere che i soldi hanno su determinate persone e che ti fanno dimenticare ogni altro sentimento e valore importante della vita.Possiamo dire un film di gran classe.Potremmo definirlo un giallo ma allo stesso di una drammaticità unica e che finisce tragicamente.Non è una storia lineare ma è costruito attraverso flash ma che sono realizzate davvero bene e seguibilissimo. Un grande plauso a Lumet. L'unica piccola critica è il personaggio della sorella che non è ben definito come i fratelli e il destino finale di uno di loro.Eccezionali e bravissimmi gli attori ed in particolare Hoffmann e Finney .Secondo un mio modestissimo parere le scene migliori del film sono la scena della rapina l'irruzione nella casa dello spacciatore e superbo il finale.Film assolutamente da vedere.

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Ultima risposta 20/03/2008 18.03.25
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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  18/03/2008 10:14:24
   8 / 10
Dramma familiare mascherato da film di ladri e assassini, dove affiorano gli istinti più bassi degli esseri umani. Il ritmo è lento e la storia viene presentata da flashback cronologicamente disordinati; un notevole puzzle che mostra lo stesso fatto attraverso tre punti di vista diversi: il padre e i due fratelli, interpretati magistralmente da Philip Seymour Hoffman ed Ethan Hawke.
Quello di Lumet è un messaggio carico di disperazione e tormento, i personaggi vengono rinchiusi come topi in una gabbia verso una spirale di vendetta e delusione.

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Ultima risposta 18/03/2008 14.35.37
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  18/03/2008 09:15:23
   8 / 10
Mosaico amorale di cinismo e frustrazioni. Film teso quanto desolato, pervaso da una straordinaria negatività che scava nei non detti, in contraddizioni che implodono per una manciata di soldi, sgretolando dignità, finzioni e vite prive di luce.
Lumet a 84 anni oscura schiere di parvenue, smontando e rimontando il suo giocattolo in modo elegante, fluido e impeccabile (anche se meritava una lunghezza maggiore), con una assoluta padronanza dei primi piani. Hoffman e Finney magistrali.
Disturbante ma da vedere.

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Ultima risposta 25/03/2008 16.44.04
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  18/03/2008 09:15:18
   7½ / 10
Dopo Anderson e i Coen, anche il vecchio Sidney Lumet visita i meandri più oscuri dell’animo umano. L’ondata di nichilismo che ha investito Hollywood sta producendo ottimi frutti, la creatività si è risvegliata dopo l’appiattimento dei vari sequel, prequel e remake, di cui francamente siamo stanchi.

Tornando al film, Lumet, analizza questa umanità inquadrandola nella nera cornice familiare di rancori, sensi di colpa, tradimenti, vendette. Su tutto questo, l’avidità come detonatore, il fallimento di vite dissociate come leit motiv. Un frammento di umanità raccontato in modo spietato, cancellato ogni segnale di speranza in un climax di cinismo e disperazione, visto raramente al cinema.
Un film che dietro al tagliente distacco con il quale è raccontata la storia, insinua nello spettatore una penetrante tristezza, un’angoscia complice per l’intera proiezione.

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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  17/03/2008 20:25:20
   7½ / 10
Allora, il prossimo che dice "il Cinema è morto" gli spacco la faccia.
è stupendo che tutti gli Anziani si siano recentemente gettati nel tortuoso sentiero del Cinema morale: Scorsese, Cronenberg, Scott, Allen, i Coen fino al francese Lumet. quanto a spunti non è inferiore all'illustre collega, se non altro però la pellicola è un piccolo gioiello, uno splendido lavoretto artigianale, non possiede quella magnificienza che ha caratterizzato per esempio il lavoro pluripremiato all'oscar.
Ricorda molto "Sogni e Delitti" di Allen, ma l'ho trovato più bello, meno occlusivo e soffocante del pur valido lavoro con Colin Farrel.
Gli attori sono strepitosi, su tutti ovviamente Hoffman (ammetto però che Hawke è leggermente fastidioso).
Molto inquietanti alcuni sguardi sociali: lo spacciatore cinico e disinteressato, ma pur sempre Angelo della Morte (gustoso il particolare dell'ala dietro la vestaglia) di questi business man vuoti e assetati, il grassone che Andy contemplerà disperato vedendosi per la prima volta per quello che è e quindi uccidendosi accecato dal dolore e disperazione.
"Onora il Padre e la Madre" ottimo titolo italiano, quasi beffardo se consideriamo quanto è poco praticabile nell'era dell'irresponsabilità genitoriale (Caino e Abele, storia vecchia come il mondo...quasi una critica a Dio??) oppure quanto il peccato dipenda dai coniugi stessi.
"Before the Devil knows you're dead", ancora più interessante. Allusione a una condizione sospesa, di limbo, in cui siamo morti e non lo siamo, ovvero tutta la Vita nell'attesa falcidiante che il Male indirizzi la Nostra, senza possibilità di salvezza (anche se quel fratello che scappa...).
Menzione speciale per la prima scena: fotografia e contenuto magistrali, da guardare e riguardare, lezione di Cinema.

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Ultima risposta 26/03/2008 15.28.21
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  16/03/2008 22:09:41
   7 / 10
Il vecchio Lumet si lancia in un dramma senza speranza, senza luce, privo di umanità, in cui ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, ma decisamente più devastante. In questo sprofondare verso il baratro, però, troppo spesso si rischia di perdere la bussola, impelagandosi in sofferenze eccessive per chiunque a discapito della compattezza d'insieme.
Straordinario il cast, in cui brilla una Marisa Tomei buona come il pane nei suoi 40 anni.

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Ultima risposta 18/03/2008 13.06.34
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  16/03/2008 14:16:47
   7½ / 10
La tragedia edipica trasposta ai giorni nostri.
Uno dei film più angoscianti visti nella mia vita, ti afferra alla gola e non ti molla più grazie all'ottima regia di Lumet.
Ci saremmo trovati di fronte ad un capolavoro se si fosse curata maggiormente la sceneggiatura dove alcuni personaggi sono inutili o poco caratterizzati (v. sorella dei protagonisti) e non si fosse ecceduto nel volere sconvolgere lo spettatore a tutti i costi.
Nonostante ciò il film merita la visione (preferibilmente se non si è in fase negativa), per il rapporto 'velenoso' padre-figlio ben sviluppato ed esplicitato nell'efferata scena finale.
La scena del mattatoio nella casa dello spacciatore, poi, sarebbe da proiettare in tutte le scuole di cinema.

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Ultima risposta 23/03/2008 19.30.12
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onda  @  16/03/2008 12:44:07
   6½ / 10
La storia richiama un pò il recente Sogni e Delitti di Allen o alcuni film dei Coen (Fargo - L'uomo che non c'era) in cui il crimine maldestro genera una tragica spirale familiare.
Le tematiche della società americana dominata dal denaro (emblematico che perfino una bambina si permetta di dare del fallito al padre perchè non può pagarle la gita) sono ormai inflazionate.
Detto questo, si tratta di un thriller passabile, girato con mestiere, anche se vi sono esercizi di stile inutili (le sconnessioni temporali non risultano particolarmente funzionali), un finale eccessivo

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER e qualche incongruenza nella sceneggiatura. Anche le psicologie e i conflitti familiari messi in scena risultano, tutto sommato, abbastanza scontati.
Nel complesso, mi sembra un film sopravvalutato.

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Ultima risposta 17/03/2008 16.13.43
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  15/03/2008 15:57:01
   8 / 10
Lumet torna con lo spietato dramma della famiglia Hanson e questo "before the devil knows you're dead" non tradisce le attese.

La prima parte del film è smontata e rimontata dal regista di Philadelphia con maestria dando allo spettatore un tassello alla volta per ricomporre la sequenza temporale che porta i due fratelli Charles e Hank a disgregare la loro famiglia.
La seconda è più lineare e ad una maggior introspezione dei personaggi si aggiunge un crescente pathos dove l'ottimo cast da il meglio di sè: Hawke, Finney, Tomei e soprattutto Hoffmann danno luogo a una ottima prova, grazie anche al resto dei personaggi minori perfettamente caratterizzati.
Magistrale poi Lumet:quando si assiste ad un film di un regista di questo calibro si nota subito che ogni singola scena, dall'inquadratura alla fotografia, dalla scenografia alla musica, è curata nei minimi particolari.
Assolutamente da vedere.

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Ultima risposta 17/03/2008 00.00.09
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