perfect sense regia di David Mackenzie Germania, Gran Bretagna 2011
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perfect sense (2011)

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locandina del film PERFECT SENSE

Titolo Originale: PERFECT SENSE

RegiaDavid Mackenzie

InterpretiEwan McGregor, Eva Green, Connie Nielsen, Ewen Bremner, Stephen Dillane,

Durata: h 1.28
NazionalitàGermania, Gran Bretagna 2011
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2011

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Trama del film Perfect sense

Quando Susan (Eva Green), un'epidemiologa, riemerge da una storia d'amore andata male, incontra uno strano paziente, un camionista di Glasgow che ha sperimentato un improvviso e incontrollabile bisogno di piangere. Ora è tranquillo, ma ha perso il senso dell'olfatto. Susan apprende che ci sono altri 11 casi a Glasgow, 7 a Aberdeen, 5 a Dundee e 18 a Edimburgo. In realtà, in Gran Bretagna sono presenti 100 casi, a cui si aggiungono quelli segnalati in Francia, Belgio, Italia e Spagna, tutti apparsi nelle ultime 24 ore. Sebbene l'incontro di Susan con Michael (Ewan McGregor), cuoco in un ristorante locale, abbia le premesse per un nuovo amore, il mondo sta per cambiare drasticamente. Le persone di tutto il mondo cominciano a soffrire di strani sintomi che colpiscono le emozioni e poi i sensi.

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Voto Visitatori:   7,22 / 10 (16 voti)7,22Grafico
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Voti e commenti su Perfect sense, 16 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento Schuldiner  @  04/12/2023 17:45:30
   5 / 10
Film molto lento ed abbastanza noioso

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  01/07/2023 17:14:38
   7 / 10
Una storia d'amore nel bel mezzo di una misteriosa epidemia che priva gli umani di un senso dopo l'altro. A suo modo poetico e originale; bel film.

Jumpy  @  01/09/2020 18:25:50
   7 / 10
Un po' Cecità di Saramago, un po' Contagion (che uscì in contemporanea... chissà chi ha ispirato chi), dopo un inizio un po' spiazzante, si intuisce che il progressivo perdere dei sensi è una metafora.
L'inizio è bello e coinvolge rapidamente, la parte centrale l'ho trovata un po' confusa, il finale lascia un po' di stucco...

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Anche se non mi è sembrato particolarmente riuscito, è un peccato che in Italia non si sia praticamente visto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  30/06/2019 20:13:38
   7½ / 10
Bello,intenso ,originale,drammatico ma mai melenso nella secoda parte carico di una tristezza dalla quale non si può sfuggire.
Un prodotto di fantascienza a basso budget senza effetti speciali ma con una fortissima carica emozionale, girato bene con una buona regia e interpretato da urlo da McGregor e dalla Green .
Piacevole sorpresa ovviamnete passata in sordina al cinema.

dagon  @  07/08/2018 20:46:07
   7 / 10
Spunto molto interessante, fantascienza cerebrale e sentimentale, con echi di Saramago.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  15/07/2018 17:56:55
   7 / 10
David Mackenzie dirige una sorta di melodramma sentimentale in un futuro dove la gente comincia a perdere i sensi ad uno ad uno. Accettare la convivenza con gli altri senza uno di questi sensi, prima l'olfatto, poi il gusto e cosi via...
A volte il sentimento prevale sulla vicenda ma il finale riesce ad affiancare le due cose realizzando qualcosa di unico e commovente.
Il senso è sempre legato a un emozione, qualcosa che si perde e qualcosa che viene esaltato...
Breve ma intenso

jason13  @  11/11/2015 22:44:39
   8 / 10
Poche parole per descrivere le emozioni e l'intensita' che emana questo film anche se chiamarlo cosi' e' riduttivo. E molto di piu'. E' una lezione di vita. Noi (io compreso) non ci accorgiamo di quanto siamo fortunati malgrado tutto...

Non distribuire questo titolo e' un qualcosa di incomprensibile.

Da non perdere.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  11/11/2015 19:03:33
   6½ / 10
Spiazzante! Buoni gli attori, ma tutto qui? Una storia d'amore con dietro un'idea intelligente. Peccato che non prenda più di tanto.

BrundleFly  @  23/03/2015 20:48:46
   7 / 10
Una storia d'amore che si intreccia con le vicende di un'imminente apocalisse, ambientata in una Londra devastata e freddamente fotografata che funge da sfondo perfetto.
Eva Green e Ewan McGregor sono una coppia che funziona.

vittorioM90  @  27/07/2013 13:40:33
   7½ / 10
Di solito quando si pensa ad un film apocalittico, viene da pensare ad ad un mega-blockbuster ricco di effetti speciali, azioni, battaglie con gli alieni, macchine e palazzi in fiamme ed ovviamente gli Statti uniti che salvano il pianeta. Ecco, dimenticatevi di tutto ciò. "The perfect sense" è un film apocalittico, fantascientifico, ma è ben altro. Molto di più. Si tratta di una raffinatissima riflessione sull'amore e la condizione umana, fatta con un budget ridotto, regia minimalista, dialoghi essenziali, poche parole ma incisive.

Come in Melancholia di Lars Von Trier, l'elemento fantascientifico è soltanto un pretesto, sfruttato dal regista con uno scopo ben preciso: parlare di amore, in un modo insolito, mai tentato prima. E' innanzitutto, infatti, un film romantico, ricco di intimismo, che si da l'obiettivo di scrutare l'animo umano, analizzarlo nelle sue più recondite particolarità, sezionarlo in modo quasi scientifico, metterne a luce le contraddizioni, (ma anche le infinite possibilità di quella che è una macchina sensazionale, il nostro corpo, la nostra mente).

La trama di questa pellicola, semisconosciuta in Italia, dove non è nemmeno arrivata nelle sale, è semplice: il mondo è invaso da una strana epidemia (priva di fondamenti scientifici), che non si riesce bene ad identificare. Il sintomo iniziale è una profonda tristezza che colpisce indiscriminatamente ogni individuo di qualsiasi classe sociale, a cui fa seguito la perdita completa dell'olfatto. E con esso se ne vanno anche tutti i ricordi collegati a questo senso (l'olfatto, infatti, è strettamente collegato alla memoria, viste le importanti connessioni tra la corteccia olfattiva ed il sistema limbico), ma non fa niente..."Life goes on": chi non è preda del panico, cerca di andare avanti. Si cerca di valorizzare gli altri sensi... Segue la perdita del gusto, dopo un'iniziale improvviso attacco di fame. Anche a questo giro "Life goes on"... senza olfatto e senza gusto, ormai si va nei ristoranti soltanto per sentire il tintinnio delle posate, il piacevole fruscio del vino versato dentro il bicchiere di cristallo... Chi se ne importa se ormai niente ha più sapore e mangiare farina o caviale non fa più differenza. Il cibo lo si gusta con il tatto, in base alla consistenza, alla sua temperatura...


E' facilmente intuibile che tutto ciò altro non è che una metafora. Non bisogna perciò cercare la razionalità della trama (assurda ed irrealistica), ma vivere il film a mente libera come un esperienza sensoriale. Ben presto ci si rende conto che tutti sensi, prima o poi se ne andranno. L'esito finale dell'epidemia appare ineluttabile, intuiamo la paura, riflettiamo su ciò che abbiamo e che diamo per scontato, ne avvertiamo la grandezza.


I protagonisti del film, interpretati da un bravissimo Ewan McGregor e da una sontuosa Eva Green (con un feeling eccezionale tra i due), sono rispettivamente un affermato chef di Glasgow ed una epidemiologa che sta studiando la malattia. Entrambi con un bel bagaglio di fantasmi dentro l'animo, pensieri nascosti, paura di amare. La storia d'amore si sviluppa in questo scenario oscuro, apocalittico. Mentre si consuma la tragedia mondiale, senza via di scampo, anche il loro rapporto viene sezionato dal regista, attento ad ogni dettaglio. C'è una elevata dose di introspezione psicologica, che fugge dagli stereotipi e dalla banalità di tante commedie romantiche attuali. Tra di loro non si chiamano amore, si chiamano "asshole", sono due bastardi, ognuno con la sua dose di egoismo e cattiveria, come tutti gli uomini, ma si amano e l'amore è l'unica cosa che veramente ha importanza.
Di cosa possiamo veramente fare a meno? Cosa è indispensabile? Queste sono le domande che si pone il film...
Quando se ne va anche l'udito, ecco la grandissima bravura di MacKenzie che è capace di renderci tutti sordi. Anche noi, dentro il nostro animo urliamo silenziosamente come i protagonisti del film, senza sentire nessun suono emesso... Horror puramente psicologico anche qui.

Il tutto è narrato con toni cupi, scenari in cui predominano il grigio, il bianco ed il nero. Ma che bella fotografia!! L'ambientazione è desolante, ma le musiche, le immagini, riescono a farti apprezzare la bellezza intrinseca nell'esistenza umana, in mezzo alla disperazione. C'è tanta tristezza, è vero, ma anche moltissima dolcezza. In alcune sequenze si raggiungono vertici di lirismo poetico. Alcune magari potevano essere evitate, ma è soltanto un piccolo difetto. Tutto sommato si alternano immagini di follia, panico, violenza, alle scene in camera da letto, molto intime, dove non c'è spazio che per l'amore, con i suoi difetti, le sue contraddizioni. Bellissima la voce fuori campo femminile (stranamente...) della protagonista.

L'ho avvertito come un immenso inno alla vita, ai sentimenti che nessuna epidemia può cancellare.
Il finale, è pura poesia, prima del buio totale.
Non è perfetto, la sceneggiatura non è certo impeccabile e sicuramente non è un film per tutti, ma è senza dubbio un'opera che ti lascia dentro qualcosa di grande. Merita eccome! Pienamente convincente!


P.s: tristemente scandaloso il fatto che non sia stato nemmeno distribuito in Italia...

Tuonato  @  10/06/2013 12:05:24
   8½ / 10
Il senso perfetto è quello nascosto, sottovalutato, a volte denigrato.
Questo film è un inno alla vita, un'intensa storia d'amore nonostante il terribile scenario apocalittico.

Affascinante nelle riprese e nella fotografia, eccellente la coppia Eva Green/Ewan McGregor.
Se vogliamo paragonarlo a Blindness di Meirelles quest'ultimo esce con le ossa rotte dal confronto.

jb333  @  18/01/2013 14:17:53
   7½ / 10
un film che mi ha colto di sorpresa.. mi e piaciuto molto anche se concordo con i commenti precedenti che e un tantino lento.. cmq molto bella l'idea del "virus" e bravi gli attori..

Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  12/09/2012 04:41:32
   10 / 10
Il processo contrario della statua di Condillac, in versione esistenziale-apocalittica. Uno studio sociale, uno studio sull'amore. Un esperimento straziante e dolcissimo, sostenuto da una delicatezza scenica asciutta e densa, compatta.
Un'esperienza visiva.

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/09/2012 10.05.34
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marfsime  @  02/07/2012 16:59:30
   6 / 10
Film molto particolare che può piacere o meno..non mi dilungo molto sulla trama perchè è già stata spiegata bene nei precedenti commenti..posso solo aggiungere che è un film un po lento (ma la tematica lo impone) e che i protagonisti sono eccellenti nella recitazione.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  16/02/2012 17:23:42
   6½ / 10
Perfect sense non è certamente il film che ti aspetti. Un'apolcalisse atipica che si manifesta con la progressiva perdita della sensorialità umana scandita a tappe come una manifestazione aggiornata delle bibliche piaghe d'Egitto. Una malattia senza virus apparenti che punisce le nostre sovrastrutture create per amplificare i nostri sensi e nutrire il nostro egoismo.
Il senso perfetto in fondo è quello che fino alla fine rimane immune al contagio, perchè è l'unico che stabilisce il vero contatto umano, la percezione di non essere soli.
E' un'approccio molto minimalista che si differenzia da altre pellicole di genere e che in un certo senso gli dona una certa originalità. Bisogna dire tuttavia che non tutto fila liscio, non tanto nel comparto tecnico, quanto in una certa discontinuità fra ottime sequenze e cadute nell'involontario comico di una pellicola seriosa ai limiti della pretenziosità, ma anche affascinante come il volto di Eva Green e come detto, con un approccio coraggioso e per nulla banale.

Mik_94  @  09/02/2012 20:01:33
   7½ / 10
Film del tutto sconosciuto in Italia, che spicca per originalità e immediatezza. Strano, ma bello.Visivamente molto forte, con una fotografia imperfetta e cupa, " Perfect Sense" è un modo inusuale e spiazzante per tornare a parlare d'amore.
Il film è ambientato nella Scozia contemporanea. La protagonista, Susan, è una donna che ha perso fiducia negli uomini e in sé stessa. E' desiderosa d'affetto e del calore di una famiglia, ma il suo lavoro prosciuga tutta la sua vitalità : è ,infatti, un'impegnata epidemiologa.
Michael ,invece, è lo chef di uno dei ristoranti più quotati di Glasgow , abituato ad avere ogni notte una donna diversa e spossato segretamente da una perdita dolorosa e improvvisa.
S'incontrano, si compensano, si amano.
Attorno a loro esplode la follia. Un'inspiegabile epidemia priva gradualmente le persone dei loro sensi e violenti attacchi di rabbia e isteria fanno vacillare rapporti ed equilibri.
Tra " Delirium" di Lauren Oliver, "Cecità" di Josè Saramago e il film "Contagion", la pellicola è un inno alle cose essenziale della vita. Una nera metafora sul consumismo, i rapporti di coppia, la crisi economica e il materialismo dilagante nella società odierna. Al servizio di una sceneggiatura incisiva e brillante, due mostri di bravura. Ewan McGregor ( Moulin Rouge; L'uomo nell'ombra) e Eva Green ( The Dreamers; Camelot ) , insieme, fanno scintille.
Il fascino di lei, incontra la professionalità di lui. Poetico e struggente il finale, curata la regia dell'ottimo MacKenzie ( Toy Boy ; Follia ).
Un perfetto mix di brutalità e dolcezza. Un'istantanea sull'amore ai tempi dell'apocalisse.

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