per il re e per la patria regia di Joseph Losey Gran Bretagna 1964
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per il re e per la patria (1964)

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locandina del film PER IL RE E PER LA PATRIA

Titolo Originale: KING AND COUNTRY

RegiaJoseph Losey

InterpretiDirk Bogarde, Tom Courtenay, Leo McKern, Barry Foster, James Villiers

Durata: h 1.30
NazionalitàGran Bretagna 1964
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 1964

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Trama del film Per il re e per la patria

Prima guerra mondiale: il soldato Arthur Hamp viene processato per diserzione. Lo difende - non senza riluttanza - il capitano Hargreaves, al quale Hamp spiega i motivi del suo gesto: unico sopravvissuto di una battaglia e sconvolto dal tradimento della moglie, non vedeva più alcuna ragione per rimanere nei ranghi. Poco a poco, il disprezzo dell'ufficiale si tramuta in simpatia, ma la necessità di una sentenza "esemplare" prende il sopravvento...

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Voto Visitatori:   8,14 / 10 (7 voti)8,14Grafico
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Voti e commenti su Per il re e per la patria, 7 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  10/09/2009 07:38:27
   8½ / 10
Concordo coi commenti precedenti: non ci si può esimere col partire dal confronto con "Orizzonti di gloria", che uscì qualche anno prima. Le due pellicole sono similari; ma ciò non deve indurre a considerare la rappresentazione di Losey come una riproposizione passiva di quella di Kubrick. E' piuttosto, e più correttamente, una opinione soggettiva e originale sull'argomento.
Una differenza sostanziale, e qui mi accodo all'osservazione de Lospaccone, sta proprio nel fatto che qui il nemico non ha più corpo, come la guerra, è divenuto un'entità impalpabile, inudibile, a cui si ubbidisce per convenzione. Ha preso bensì le sembianze del fango, delle carogne, dei topi; dove la battaglia non si svolge più nel campo, ma dentro una trincea, asfissiantemente. E' più nell'atmosfera processuale soffocante, umida, appiccicosa, melmosa - e tutta risolta nella forma di una messinscena teatrale, con set autentici e come attori veri sconvolti soldati - in cui piove incessantemente.
Identico, invece, sarà l'epilogo.

Anche sul piano stilistico, Losey prosegue la sua personalissima ricerca di finezza barocca, già ammirabile nella bellissima introduzione: l'esplorazione d'un monumento ai caduti, lo "stacco" fulmineo d'una esplosione; e in un paesaggio spettrale d'arbusti mutilati, l'immagine di pietra d'uno scheletro umano.

1 risposta al commento
Ultima risposta 10/09/2009 20.47.12
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LoSpaccone  @  23/04/2009 22:06:53
   9 / 10
Uno dei capolavori del cinema antimilitarista, forse IL capolavoro! Inevitabile il paragone con "Orizzonti di gloria", sulla cui grandezza nessuno può muovere obiezioni ma francamente non so dire quale dei due sia migliore. Quello che posso dire però é che questo mi ha senza dubbio impressionato di più. Meno spettacolare e retorico del film di Kubrick ma più realistico, crudo e politico.
Il film colpisce innanzitutto visivamente: l'atmosfera è angosciante, l'ambientazione claustrofobica, non ci sono scene di guerra, la vicenda si svolge interamente nella trincea, sotto la pioggia incessante e in un vero e proprio mare di fango. I soldati che vivono in trincea sembrano rassegnati, alienati a tal punto da sfiorare il grottesco (scena del processo al topo),
cosi come il protagonista, disertore quasi per caso e non per una scelta pienamente consapevole.
L'aspetto che distingue maggiormente questo film però é la maggiore connotazione politica della sua denuncia. Nel film di Kubrick c'é chi tra le gerarchie militari aderisce alle logiche e alle regole "marziali", dando l'impressione di giocare piacevolmente a fare la guerra, e che quindi più o meno direttamente viene identificato come il portatore del male contro cui puntare il dito. In questo film invece gli ufficiali che compongono il tribunale giudicante e condannano il disertore sembrano costretti a farlo, pur comprendendone le motivazioni; sono essi stessi rassegnati e prigionieri della realtà come i soldati semplici. L'invettiva allora si indirizza verso chi ha scelto di fare la guerra, chi ha permesso che tutto ciò accadesse: non è il puntiglio di un generale o la ferrea applicazione del codice marziale che giustizia il disertore ma la patria, o chi nel nome di questa lo ha convinto (costretto) a combattere.
Un capolavoro del cinema ingiustamente dimenticato!

3 risposte al commento
Ultima risposta 11/09/2009 20.02.32
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