Flashback, festa da ballo. Il boyfriend di Carlotta non è ben visto dalla famiglia della ragazza, una delle più facoltose del sud. Durante il party viene orribilmente massacrato a colpi di accetta. Anni dopo, Carlotta anziana vive nella stessa casa e non ha superato il trauma. La visita di una cugina non migliorerà le cose, e anzi farà uscire alla luce una orribile macchinazione.
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Lo sguardo della Davis fa gelare il sangue nelle vene, specialmente nella scena della cena "movimentata" con l'arrivo della cugina. Ma è nella stessa scena che si intuisce subito qualcosa che poi sarà svelato in corso d'opera, mantenendo comunque quell'aura di tensione e dramma psicologico che caratterizza tutta la pellicola di Aldrich. Se è vero che l'andamento della storia risulta intuibile, è vero anche che la performance di un ottimo cast riesce a mantenere vivo il coinvolgimento e l'interesse dello spettatore, culminando in un finale altamente drammatico e foriero di emozioni. PIANO...PIANO, DOLCE CARLOTTA rappresenta a mio parere un discreto esempio di dramma psicologico, dettato dall'avidità e dall'invidia umana che conduce alla morte e al dolore, raccontato con un certo entusiasmo dal regista che però non si lascia prendere troppo la mano e riesce a proporre una storia funzionante e ad effetto. Da vedere.