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Aldilà di qualche caduta nella sua carriera Foley è un buon regista quando si tratta di entrare nel genere noir, fin dai tempi di A distanza ravvicinata. Lavora bene sui personaggi, tutti dei perdenti a cui un piano tanto sgangherato quanto folle di attuare un rapimento non è altro che un termoentro della loro disperazione, pur nella diversità di carattere fra ognuno di loro. Molto bravi gli attori, valore aggiunto di un film dall'intreccio piuttosto canonico ma impreziosito proprio dalle interpretazioni.
In mezzo tra "A distanza ravvicinata" e "Americani", scopertolo per caso avevo grandi aspettative. In realtà mi ha abbastanza deluso, soprattutto a livello di trama: nulla da eccepire dal punto di vista della regia, della recitazione, dei personaggi, in particolar modo i due protagonisti sono molto affascinanti...però non vengono assolutamente sfruttati, la storia è intrigante solo nelle prime battute ma si perde via via in maniera confusa tanto da sfiorare la noia in alcuni punti.
Peccato perché l'atmosfera e i due protagonisti erano azzeccatissimi.
Senza dubbio uno dei migliori e più sottovalutati lavori del bravo James Foley ("A Distanza Ravvicinata", "Americani"); un noir torrido, introspettivo e maledettamente affascinante che per scelta lascia in secondo piano la storia che racconta per risaltarne con calma psicologie ed ambiguità annesse dei suoi tre protagonisti, perdenti fino al midollo sulla via dell'autodistruzione. Gli sviluppi a volte sono un pò confusi, e a volte per capire bene che succede bisogna spremersi più del previsto; ma l'atmosfera che avvolge l'intreccio cattura fin dalla prima scena, la regia è sapiente nel costruire le attese necessarie, e la sceneggiatura riserva colpi di scena continui ed inaspettati (il finale ne è la prova definitiva). In generale però è un'opera costruita principalmente sui personaggi e la recitazione degli attori, ed è proprio in questo campo che il film fa faville: Bruce Dern nei panni dello sgradevole "zio" Bud è molto bravo ma non memorabile; al contrario, Jason Patric e Rachel Ward (che ha due gambe pazzesche!), sottovalutati entrambi e purtroppo mai veramente esplosi, sono a dir poco sublimi. Tra i due c'è un alchimia davvero incredibile tanto da rendere sexy e passionale come non mai anche una scena di sesso nella quale non si vede praticamente niente di esplicito. Tanto di cappello, bravissimi davvero.
Insomma un grande film, sconosciutissimo da noi, che meriterebbe senz'altro una bella rispolverata. Data la sua scarsa reperibilità sia in home-video che in tv (credo l'abbiano dato su sky un paio di volte massimo e più di cinque anni fa) mi tengo la mia VHS stretta stretta.
Thriller, noir decisamente particolare. La trama non è troppo solida ma l'atmosfera del film è decisamente coinvolgente. Gli attori bravi tutti in parte. Buona la regia di Foley nonostante non sia sicuramente il suo film migliore.
Notevole thriller suburbano diretto da un regista in grado di trovate inaspettate e suggestive come Foley. La costruzione della suspense lascia il posto ad un approfondimento psicologico dei personaggi raro da trovare nel cinema di genere dell'epoca. E gli attori sono bravissimi. Ne viene fuori un film anomalo, stralunato, forse inconsistente ma molto affascinante. Indimenticabile una torrida scena di sesso tra Ward e Patric.