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In un periodo che vede il genere bellico uscente da incisivi mutamenti, dovuti anche allo stesso contributo di Altman alla New Hollywood appena terminata, STREAMERS percorre la nuova scia filmica sperimentale del regista, ottimo nel fabbricare un carattere teatrale senza quella eccessiva artificiosità che gli permette di superare il termine "esperimento" sfociando in un volere artistico di qualità, sempre pulito in una tecnica sobria e quanto più essenziale possibile, che imprime un senso naturalistico alla pellicola. Unendo un carattere grottesco già proprio del regista ad una seriosità giusta e nuova nell'affrontare questo genere, il risultato riesce a dialogare con lo spettatore senza mai risultare banale, nonostante il forzato lato tragico, e senza assumere una sensazione di già visto, garantendo, seppur senza un folgorante risultato, un film d'autore di grande stile e intelligenza, nuovo più nei metodi che nei contenuti antimilitaristi e umanistici, che affrontano quasi soltanto con dialoghi una sequela di argomentazioni ben espresse.