the black dahlia regia di Brian De Palma USA, Bulgaria 2006
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the black dahlia (2006)

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locandina del film THE BLACK DAHLIA

Titolo Originale: THE BLACK DAHLIA

RegiaBrian De Palma

InterpretiJosh Hartnett, Scarlett Johansson, Hilary Swank, Aaron Eckhart, Mia Kirshner, Noel Arthur, Judith Benezra, Mike Starr, Fiona Shaw

Durata: h 2.00
NazionalitàUSA, Bulgaria 2006
Generedrammatico
Tratto dal libro "Dalia Nera" di James Ellroy
Al cinema nel Settembre 2006

•  Altri film di Brian De Palma

•  Link al sito di THE BLACK DAHLIA

Trama del film The black dahlia

Los Angeles, 1947. Due poliziotti, Blanchard (Aaron Eckhart) e Bleichert (Josh Hartnett), indagano sulla misteriosa morte di Elizabeth Short, una ex prostituta ora aspirante attrice, nota anche come Dalia Nera. I due poliziotti dopo aver scoperto che il fidanzato della vittima non é del tutto estraneo ai fatti si rendono conto che anche all'interno della polizia c'é qualcuno che non vuole far luce completamente sull'omicidio. Mentre Blanchard è sempre più preoccupato perché il raccapricciante omicidio minaccia la sua relazione con Kay (Scarlett Johansson), il suo partner Bleichert si sente sempre più attratto dalla enigmatica Madeleine Linscott (Hilary Swank), figlia di uno degli uomini più importanti della città, che si rivela stranamente legata alla vittima.

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Voti e commenti su The black dahlia, 165 opinioni inserite

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76mm  @  06/10/2022 16:30:55
   7 / 10
Dei 164 commenti che mi precedono ce ne sono almeno 130 (vado a naso, non li ho letti tutti) che fanno giustamente notare la complessità e la scarsa intelligibilità di trama e sceneggiatura.
In effetti è una delle prime cose che rimangono impresse a fine visione.
Quello che non condivido però è il fatto che nella maggior parte di questi commenti la cosa venga additata come difetto imperdonabile e pregiudichi spesso il giudizio/voto finale.
Occorre tener presente che il giallo e il noir sono 2 generi distinti, per quanto similari sotto alcuni aspetti…nel primo la chiarezza dell'intreccio, l'accuratezza dell'indagine e la plausibilità del movente criminale sono elementi fondamentali per la buona riuscita dell'opera, mentre invece nel secondo possono essere anche tralasciati (o comunque meno curati) perché si tende a prediligere l'ambientazione e l'atmosfera.
Pensiamo ai grandi noir del passato, che restano ad oggi modelli insuperati del genere…perché il Grande Sonno è considerato unanimemente un capolavoro, nonostante dopo quasi 80 anni nessuno abbia ancora capito un accidente della trama? E Il mistero del falco, ne vogliamo parlare? Le catene della colpa? I Gangsters? Tutta roba da far venire l'emicrania per la confusione dell'intreccio e la moltitudine di nomi e fatti da tenere a mente, eppure sono titoli davanti ai quali tutti si tolgono il cappello…un motivo ci sarà.
A prescindere dal fatto che la trama del film in questione è sì complessa ma non certo incomprensibile, in quanto i vari tasselli alla fine vanno tutti al loro posto, (certo, una seconda visione aiuta molto, magari in dvd con la possibilità di rivedere alcuni passaggi e riascoltare certi dialoghi), a mio avviso gli elementi per giudicare la buona riuscita o meno di una pellicola di questo genere sono altri e direi che, pur senza lambire certe vette, qui non manca nulla per poter considerare l'operazione fondamentalmente riuscita.
L'atmosfera perennemente tetra e malinconica, l'ambientazione in un universo umano dove il più pulito c'ha la rogna, la (o in questo caso LE) femme fatale, la disillusione, la corruzione dilagante, i doppi giochi, il pessimismo di fondo, il falso lieto fine che spalanca invece la porta verso l'abisso…la roba che conta davvero c'è tutta, poi per carità ci sono anche i difetti.
La coppia Hartnett-Johansson fa ovviamente rimpiangere (come non potrebbe) qualsiasi altra grande coppia del noir classico che l'ha preceduta, dagli inarrivabili Bogart-Bacall in giù…lui volenteroso ma poco espressivo con quel broncio fisso da cane bastonato, lei (onnipresente in quel periodo), l'avrei vista molto più a suo agio nel ruolo assegnato alla Swank (clamorosamente fuori parte) piuttosto che in quello di zoccoletta dal cuore d'oro in cerca di redenzione.
Inoltre alcuni personaggi rivelatisi fondamentali per la storia non vengono approfonditi a dovere nella loro psicologia (vedi spoiler) e alcuni rapporti interpersonali non trovano adeguata giustificazione nella sceneggiatura (ad esempio non si capisce bene perché i tre protagonisti diventino così inseparabili fra loro, al punto da convivere sotto lo stesso tetto)… per il resto De Palma fa il suo, senza strafare ma concedendosi qua e là alcuni pezzi di bravura registica (sai che novità!) già giustamente citati quasi da tutti.
Nel complesso godibile per chi ama il genere e non ha problemi a stare concentrato per 2 ore senza che il cervello vada automaticamente in modalità standby quando le cose si fanno intricate.


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DarkRareMirko  @  16/03/2017 01:03:38
   7 / 10
Di sicuro non il miglior De Palma, ma comunque un film girato egregiamente (notevoli i pianosequenza, come in passato De Palma ha avuto modo di mostrarci - Il falò delle vanità? -), con ottime scenografie e fotografia (di Ferretti e Zsigmond, mica i primi venuti).

Effettivamente un film confuso, intricato; sarebbe stato meglio riferirsi o solo al romanzo di Ellroy, oppure solamente al vero fatto di cronaca (notevole la ricostruzione del cadavere smembrato).

Atmosfera, stile, attori nella media, una Swank mai così sexy (sembra Dana de Armond ehehehe), ma comunque non si capisce tanto, almeno alla prima visione.

Discreto, ma poteva dare mooooolto di più.

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VincVega  @  15/03/2017 11:48:32
   6½ / 10
Dopo una decina d'anni, ne approfitto per rivedere con un occhio più attento, dato che non la ricordo molto bene, la trasposizione del romanzo del grande Elroy, da parte di Brian De Palma. Visto il successo di critica e pubblico di "L.A. Confidential", Hollywood non poteva non tentare il bis col noir anni '40-'50. Però "The Black Dahlia" non andrà bene come il film di Curtis Hanson.
Peccato perchè il film parte bene. Buon ritmo, le caratterizzazioni dei personaggi sono ben delineate. La sceneggiatura è abbastanza complessa e densa di avvenimenti, in aiuto arriva la voce fuori campo, che però a volte diventa troppo portatrice di spiegazioni. Poi qualcosa si inceppa, troppa carne al fuoco forse, si fa fatica a ricordarsi certi nomi e latita la tensione. Il film rimane godibile anche grazie ad una fotografia assolutamente magnifica e alle suggestive scenografie che riproducono la Los Angeles degli anni '40, dato che in realtà il film è stato girato in Bulgaria. De Palma giganteggia (forse troppo) con i suoi virtuosismi registici, come il piano sequenza di una scena importante del film.
Non eccezionale il casting, Josh Hartnett (in auge in quel periodo) e Aaron Eckhart senza infamia e senza lode, Scarlett Johansson si conferma una delle attrici più sopravvalutate degl ultimi anni, la pur brava Hilary SWank come femme fatale è fuori ruolo, la migliore è Mia Kirshner nel suo piccolo ma importante ruolo.


"Hollywood ti fotte quando nessun altro lo fa"

fabio57  @  30/11/2016 15:22:05
   7 / 10
Da grande estimatore di De Palma, ho trovato stavolta indigesto il suo lavoro. Non me ne vogliano i critici , sicuramente più bravi di me, ma francamente ho avuto difficoltà a seguirlo. Naturalmente il mestiere c'è e la classe non è acqua , quindi la scenografia, l'ambientazione, le musiche e quant'altro sono di altissimo livello, tuttavia è proprio la storia che è contorta, peraltro si ispira a un fatto realmente accaduto, ma la realizzazione lascia quanto meno perplessi.

Filman  @  29/11/2016 21:47:56
   7 / 10
Il sistema di scatole cinesi funziona anche se non si ripropone la medesima formula a garanzia di una più che sufficiente qualità, ma Brian De Palma sembra assimilarlo agli sgoccioli della sua carriera proponendo in THE BLACK DAHLIA una gran quantità di sottotrame intrecciate tra loro e temi formali delineanti il profilo ossessivo dei protagonisti, in una composizione nostalgica e più che mai di rilievo classico, che riporta il genere noir su dei livelli prettamente investigativi, ovviamente non solo in ambito poliziesco ma anche sotto una luce rivelatrice puntata nei confronti della società, che smaschera l'alta borghesia e i suoi inganni.

MonkeyIsland  @  11/08/2013 18:28:58
   6½ / 10
Sicuramente non è un capolavoro ma ritengo eccessive la critiche che ha ricevuto da parte di stampa e pubblico.
Ci troviamo di fronte a un buon noir anche se lontano dalle vette del regista americano, l'eccellente regia comunque compensa i vuoti di una sceneggiatura a tratti confusa e troppo didascalica nel raccontare gli eventi.
Le cose negative risiedono nel cast che non ha né le facce giuste ne attori convincenti, Hartnett ha una sola espressione, la Johansson tranne in Lost In Translation e Match Point non si è mai schiodata dalla sua mediocrità e qui non fa eccezione, anche la Swank insomma, l'unica degna di nota e la Show.
Rimane comunque un film consigliato visto l'altissimo livello di scenografie, musiche e fotografia.

scorpion  @  09/08/2013 10:56:29
   7½ / 10
Sottile thriller psicologico, costruito davvero bene:ambientazioni suggestive, dialoghi molto veritieri e credibili(data l'epoca in cui è ambientata la storia), costumi perfetti e mai anacronistici, recitazione davvero buona per tutti i protagonisti del film.
La sceneggiatura è davvero buona.L'idea di portare sul grande schermo una storia tratta da fatti realmente accaduti, e da romanzi che a questi fatti si ispirano, non sempre funziona, ma stavolta il regista ha avuto ragione.

ZanoDenis  @  18/06/2013 18:01:19
   8½ / 10
Media troppo bassa per un film che per me è stato una grande sorpresa, fotografia a mio parere bellissima, ottimo cast, film coinvolgente al 100%
Promosso senza ombra di dubbio.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  22/03/2012 23:51:14
   6½ / 10
Sinceramente non capisco i commenti che lo reputano un film incomprensibile, la trama è molto lineare, l'unica menata è che ci sono molti nomi da ricordare e complice la lentezza e la durata a volte ci si distrae e si fa fatica a ricollegare nomi e facce , tuttavia alla fine ci viene spiegato tutto.

PEr il resto è un buon film, la recitazione è buona nonostante parte del cast sia adatta piu' che altro a film commerciali , la fotografia è ottima e ci sono scene veramente notevoli e inquietanti

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POi scarlette Brognanshon e Vulvary Swank sono qualcosa di incommensurabilmente drizza***** ,ergo le 2 ore si sopportano + felicemente :D

c0rsar0  @  14/11/2011 16:41:04
   8 / 10
Noir bellissimo con delle interpretazioni brillanti e una trama degna del grande sonno. Mi manca questo libro di Elrroy quindi non lo paragono al film ma trovo tutto molto ben orchestrato, film da amanti di Chandler. Bravissimi Hartnett e Eckart. Da evitare se volete trame lineari.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  15/10/2011 10:59:54
   6 / 10
Ellroy che incontra De Palma: spettacolare già questa definizione.
E il regista ricrea alla perfezione l'atmosfera con citazioni cinematografiche ai vecchi noir,introduce una voce fuori campo necessaria e che non stona (è anche nel romanzo,d'altronde),un cast in cui le facce sembrano quelle giuste.
Il problema è che poi alla fine dei conti del romanzo ottimo di Ellroy sono rimaste solo le atmosfere e nulla più. Se non avessi letto il libro mi sarei perso in una trama poco chiara e intricata,che non approfondisce molto alcuni aspetti oscuri e che addirittura (e da De Palma non me lo sarei aspettato) restituisce in maniera sbiadita la crudezza tipica della scrittura di Ellroy,nella Dalia Nera ancora più amplificata per il contrasto tra la dolcezza corrotta della Dalia e la brutalità del suo corpo martoriato che invece qui intravediamo appena.
Certo,gli occhioni di Mia Kirschner sono perfetti a comunicare l'ingenuità della ragazza,meglio ancora quando sono gonfi di lacrime per il "filmino" che è costretta a fare. Ma la via della perdizione della Dalia e di tutti quelli che si accodano alla sua scia di morte nel film di De Palma un pò manca.
L'unica scena veramente degna di nota è quella verso il finale con


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Il resto è un mero esercizio stilistico di un De Palma svogliato.

Leonhearth87  @  11/06/2011 03:13:23
   7 / 10
La prima parola che mi viene in mente dopo aver guardato questa pellicola è : peccato. Peccato perchè usare la storia avvincente della Dalia Nera, fatto realmente accaduto, è una buonissima idea per creare un thriller noir, ma stavolta Brian De Palma ha voluto mettere troppe cose dentro ad una singola pellicola, col risultato che tutto il film parte bene ma alla fine risulta confusionario, ed allo spettatore risulta difficile seguire bene tutta la storia ed i fatti senza perdersi qualcosa per strada, con un finale chiuso troppo frettolosamente.
Ovviamente non c'è solo questo in The Black Dahlia, diamo merito al merito: buonissima l'interpretazione del trio protagonista, con un Hartnett in forma, un Eckhart impetuoso ed una Johansson sempre bella e brava. Ottima la ricostruzione degli anni '50, con una bellissima fotografia: a livello artistico, De Palma ha fatto un grande lavoro.
In conclusione: questo film fa parte della serie " non è tutto oro quel che luccica". Noir ben ricostruito ma fin troppo caotico, artisticamente ineccepibile e con un ottimo cast: un capolavoro mancato per il regista, ma comunque una pellicola che va vista almeno una volta.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  22/04/2011 19:36:25
   6 / 10
Da De Palma è lecito aspettarsi di più.
Bene la scenografia, ottima l'ambientazione anni '40. La storia però è troppo contorta e rende il film poco apprezzabile nonostante la sempre notevole regia di De Palma.

Kymmy  @  17/11/2010 09:02:05
   6 / 10
film decisamente presuntuoso, fiasco per il grande De palma, che inscena un caotico susseguirsi di immagini belle da un punto di vista grafico (bella fotografia, ottima ricostruzione anni 50) ma a volte davvero incomprensibili e confusionarie. Nonbello il finale, non bella la prova di Scarlett, molto bello Hartnett ma non mi piace come recita(e doppiato dal pretenzioso e buono a poco figlio di giannini è ancora peggio). Stupenda la Swank e nota di merito a Fiona Shaw. Guardabile, in sostanza, ma se vi piace De Palma e dovreste fare un'antologia riassuntiva dei suoi film,questo non vi entrerebbe di certo.

Per chi non se ne fosse accorto la cantante del night club è K.D. LANG!!,, manco accreditata nei titoli, vaffan****, cmq canta un meraviglioso brano jazz dal titolo Love for sale. E' il pezzo (breve) migliore del film (:D)

topsecret  @  06/08/2010 11:13:59
   7 / 10
La curiosità di vedere questa film mi è venuta dopo che mi è capitato di leggere (seppure superficialmente) la storia di Elizabeth Short e visto la foto del suo corpo tagliato in due.
Il film si ispira a questo crudele omicidio (ancora oggi irrisolto) anche se segue la narrazione di un romanzo, ragion per cui non tutto quello che si vede corrisponde alla realtà.
E'comunque un thriller investigativo che funziona, essendo ottimamente interpretato e diretto con buona cura da De Palma che imbastisce un racconto intricato e discretamente accattivante, meritevole di visione e di apprezzamento dove non mancano colpi di scena e situazioni di pathos convincenti.

yonkers86  @  28/02/2010 14:40:25
   6½ / 10
Sinceramente mi aspettavo di più da questo film, sarà per l'ottimo cast, sarà perchè è tratto da uno dei romanzi migliori di Ellroy, sarà perchè il regista è un certo Brian De Palma. La prima parte del film è molto buona e convincente, mentre la seconda si perde in troppi intrecci che non fanno altro che confondere lo spettatore, secondo me si sarebbe potuta sviluppare la trama in maniera magari più omogenea, senza dare questo taglio netto tra le due parti.
Come ho già detto cast davvero azzeccato, Josh Harnett conferma l'ottima prova di Slevin e dimostra di essere davvero tagliato per questo tipo di ruoli, Aaron Eckhart come sempre molto bravo e la Swank, anche se compare poco, ha un ruolo fondamentale e come al solito è bravissima.
Sinceramente mi aspettavo di più dalla Johansson che invece aveva un personaggio abbastanza anonimo e poco interessante.
Scenografia e fotografia davvero ottime che ricalcano benissimo le atmosfere del periodo, buie e fumose, e la regia come al solito è una garanzia.

Consiglio di dargli uno sguardo perchè comunque è un film che merita almeno una visione

riobissolo  @  19/01/2010 10:37:47
   7 / 10
Più che discreto, bel noir . Gli amanti del genere lo apprezzeranno di più .

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  22/10/2009 23:06:25
   6½ / 10
Deludente ripresa di De Palma dell'intricatissimo romanzo di Ellroy. La sceneggiatura comunque, nel suo tentativo di alleggerire il materiale narrativo, oltre ad essere snervante da seguire è anche spesso illogica e lo squilibrio tra la prima parte del film, pressocché vuota di avvenimenti, e la seconda, in cui l'accumulo di rivelazioni sfiora l'inverosimile, è ben evidente. Neppure il cast è indovinato (fuori parte sia Hartnett che la Johansson). Resta un atmosfera in perfetto stile noir, una confezione impeccabile con scene di Ferretti e fotografia di Zsigmond, e qualche magia registica di De Palma.

paride_86  @  27/09/2009 20:18:27
   7½ / 10
"Black Dahlia" è un misterioso e seducente noir che si annoda e si snoda continuamente, che va seguito con attenzione.
Alla perfetta confezione (fotografia, scenografie, costumi) non sempre si abbinano semplicità e coerenza narrativa (Hilary Swank non assomiglia minimamente alla Dalia Azzurra), ma è un film che mi ha colpito parecchio.
Attori perfetti nei loro ruoli.

john_doe  @  12/06/2009 20:39:19
   6 / 10
Lento e intricato, si salva per la fotografia

FurFante9  @  17/04/2009 19:00:42
   6½ / 10
come sotto:

Dato il cast di alto livello e il regista di altissimo profilo mi aspettavo di meglio.
L'aggettivo più calzante è proprio Noir come del resto è il suo genere.
Scuro nelle ambientazioni, scuro nei personaggi.
In definitiva un bel giallo, una bella trama

Invia una mail all'autore del commento monica83  @  19/03/2009 12:49:18
   7½ / 10
Un film abbastanza contorto..ma è proprio per questo che mi è piaciuto

Ernesto Guevara  @  02/01/2009 23:07:38
   6 / 10
Scenografie davvero belle e costumi impeccabili ma la trama non convince fino in fondo, molti particolari rimangono irrisolti...Bravi Hartnett ed Eckhart meno convincente Scarlett Johansson nei panni della fidanzatina dal passato misterioso forse le sarebbe calzato meglio il ruolo di Hilary Swank che, per carità, è una donna bellissima ma non ha il viso adatto ad una femme fatale... il suo personaggio si è ridotto ad una lurida ninfomane... lontana dall'intensità del commovente Boy don't cry!
Peccato.

alex75  @  21/10/2008 12:16:21
   6 / 10
Le vite di due polizziotti e della loro donna si intrecciano all'inquietante delitto di un'attricetta orribilmente mutilata, tra misteri, gangster e dark ladies.
De Palma dirige un film ipertrofico sul lato oscuro di Hollywood, a partire dal terribile fatto di cronaca avvenuto nel 1947. Magnifico dal punto di vista scenografico (come sempre impeccabile nelle produzioni hollywoodiane) e della fotografia dai toni ocra che fa rivivere i noir anni 40, ma irrisolto e poco convincente a causa di una sceneggiatura scricchiolante e assolutamente confusa e delle interpetazioni tiepide dei protagonisti. Da vedere, tuttavia, per lo strabiliante personaggio della gran dame folle e alcoolizzata interpretata da Fiona Shaw che ci regala scene di pazzia indimenticabili.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  24/09/2008 09:39:16
   6½ / 10
Non mi ha convinto questo noir (poco noir) di Brian De Palma. Bellissimi i costumi e le scenografie, ma l'ho trovato pesante e non così inquietante come mi sarei aspettato da un film di questo genere. Prova poco convincente.

Redrum83  @  07/05/2008 22:10:26
   8 / 10
Certo che le atmosfere noir sono molto affascinanti... La scenografia e i costumi sono le cose principali che mi hanno portato a dare un voto così alto. La storia è interessante ma non risulta nitida, chiara, parte in maniera netta ma si perde nel momento in cui s'instaurano nuovi rapporti tra i personaggi, dopo circa un'oretta si comincia a far fatica a star dietro a tutto - effettivamente per comprendere meglio certi passaggi c'è bisogno di una "seconda passata". Gli attori in generale si muovono bene senza grosse pecche, forse Hartnett e la Johansson sono un tantino giovani per interpretare dei ruoli come quelli avuti in questo film ma fanno il loro con bravura. Fra tutti spicca ovviamente una Swank in grande forma, bella, bellissima, seducente, perversa, lussuriosa e diabolica nel profondo, lei come la sua famiglia - altro punto in più, in particolare per il personaggio della madre. Insomma io lo consiglio certamente un film come questo, anche se bisogna stare molto attenti a ciò che si vede sapendo comunque già in partenza che non tutto verrà afferrato completamente.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  27/04/2008 19:24:21
   6 / 10
Santo cielo il film per me è durato quattro ore con tutte le volte che mi sono perso all'interno e fatto tornare indietro i capitoli.
Insomma una sceneggiatura confusissima per un film altrettanto noioso, non si salva neanche la fotografia, interni laccati quasi tutti da scartare, ho visto però degli interessanti contrasti ombra/luce in molte torride riprese esterne.
Che salva in parte il tutto è la mano di De Palma che non lascia molto spazio all'arte del montaggio, sbagliato il doppiatore per quanto riguarda la voce di Harnett, forse la migliore è ancora una volta Hilary Swank, che ripeto, assolutamente identica alla mia ex.

9 risposte al commento
Ultima risposta 14/10/2008 22.25.11
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dgarofalo  @  01/04/2008 00:03:40
   7 / 10
film sul vero omicidio di elizabeth short interpretato bene dagli attori del cast ma la regia scarseggia un po
cmq da vedere

Burdie  @  19/03/2008 23:06:24
   6½ / 10
...molta concentrazione per non perdersi!

tabularasa  @  18/03/2008 20:54:22
   7 / 10
classico noir-voce narrante fuori campo,poliziotti duri e spacconi,sigarette a gogo,femme fatale,battute al vetriolo.
i colori molto anni 40/50 con un intreccio di storie e ruoli dei personaggi di cui solo alla fine se ne verrà a capo con le inevitabili rivelazioni finali

1 risposta al commento
Ultima risposta 27/04/2008 19.29.31
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denny86  @  08/03/2008 15:22:14
   6 / 10
Premetto che non ho letto il libro quindi non posso fare paragoni. Nel complesso il film è guardabile ma niente più. La trama è spesso troppo lenta e a tratti anche noiosa, buono il finale.

SlevinKelevra  @  12/02/2008 23:23:18
   7 / 10
Black Dahila è un film complicato. Già scrivere Dahlia è un casino e questo la dice lunga sul film.
Premetto che ho simpatia per Josh Hartnett, e anche invidia (per la reale storia con la Johansson).
Detto questo B.D. mi ha subito catturato, mi è subito sembrato un buon prodotto: bella la ricostruzione di fine anni 50, bella la trama, tante piccole cose che ti fanno capire che il film è curato e non è la solita storiella.
Lentamente i pezzi si incastrano e la trama si fa strada, anche se, secondo il mio umile parere, un po troppo difficilmente.
La pecca credo che sia nella storia in sè e non nel modo di raccontarla. La fine è frettolosa e poco condivisibile (quando spara a Hilary Swank per intenderci) e manca di pathos e di un vero e proprio colpo di scena.
I personaggi però mi sono molto piaciuti, ben delineati ma tutti con qualcosa di misterioso. Bella anche la visione del film in bianco e nero della Black Dahlia da parte di Hartnett, che pian piano rovista nella sua vita passata e ne scruta umori e stati d'animo: credo la cosa più bella del film.
Black Dahlia è un capolavoro mancato, ma non per questo meno interessante. Un 7 pieno non glielo toglie nessuno

Invia una mail all'autore del commento Rana c'è!  @  06/02/2008 21:28:32
   7 / 10
Non ho letto il libro e credo che questa volta sia un bene per la visione del film, altrimenti temo che il voto sarebbe stato più basso.
Detto questo il film in se non è male, Brian de Palma è quasi una sicurezza di solito, però manca di qualcosa.
Alcune scene le ritengo quasi occasionali per poi scoprire che risolvono il film (ATTENZIONE SPOILER!!! quando si accorge nel finale dell'indirizzo sul pacchetto di fiammiferi) e altre scene un po' troppo confuse.
Il cast recita alla grande ma forse non è azzeccatissimo soprattutto in Hartnett e in Hilary Swank.
Da vedere restando molto concentrati e non per passare una serata con gli amici in compagnia di un film.

ciliegio  @  27/12/2007 18:49:33
   7 / 10
Il suo peggior difetto, la lentezza, può divenire un pregio, per assaporare il film in tutta la sua corposità anni 40, che a volte è veste e a volte sostanza. Un buon film, ma non da vedere cogli amici e la birra in mano.

Sestri Potente  @  16/10/2007 11:20:46
   6 / 10
Mi aspettavo di più, forse c'è troppa lentezza. Ho avuto anche qualche difficoltà a capire la trama ma nel complesso è un bel film.

private_joker  @  04/10/2007 17:50:18
   7½ / 10
Molto lento ma la storia è comunque interessante, mi ha tenuto incollato fino alla fine. Bravi gli interpreti.

cinemamania  @  17/08/2007 11:19:04
   8 / 10
Veramente particolare.

ely80  @  16/07/2007 17:34:56
   6 / 10
La regia è valida, belle le ambientazioni, ma il film è decisamente troppo lento e non molto avvincente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  07/05/2007 19:49:18
   7 / 10
Buon film, la regia di De Palma c'è e si vede, ma non è esente da imperfezioni. E' il cast degli attori che non ho visto ben assortito. Mentre Eckart e la Swank offrono una prestazione di buon livello, rendendo convincenti i propri personaggi, Hartnett non sempre è all'altezza mentre la Johansson è insignificante. Non è un film da disprezzare, ma è inferiore a pellicole come L.A Confidential di Curtis Hanson.

Drugo McQueen  @  24/02/2007 03:56:34
   7 / 10
Sinceramente mi aspettavo di più da questo film, sarà per l'ottimo cast, sarà perchè è tratto da uno dei romanzi migliori di Ellroy, sarà perchè il regista è un certo Brian De Palma. La prima parte del film è molto buona e convincente, mentre la seconda si perde in troppi intrecci che non fanno altro che confondere lo spettatore, secondo me si sarebbe potuta sviluppare la trama in maniera magari più omogenea, senza dare questo taglio netto tra le due parti.
Come ho già detto cast davvero azzeccato, Josh Harnett conferma l'ottima prova di Slevin e dimostra di essere davvero tagliato per questo tipo di ruoli, Aaron Eckhart come sempre molto bravo e la Swank, anche se compare poco, ha un ruolo fondamentale e come al solito è bravissima.
Sinceramente mi aspettavo di più dalla Johansson che invece aveva un personaggio abbastanza anonimo e poco interessante.
Scenografia e fotografia davvero ottime che ricalcano benissimo le atmosfere del periodo, buie e fumose, e la regia come al solito è una garanzia.

Consiglio di dargli uno sguardo perchè comunque è un film che merita almeno una visione

Living Dead  @  19/02/2007 22:02:01
   7 / 10
Strano film.
E' confezionato in modo eccelso. La regia è ammaliante, la fotografia e l'atmosfera ci stanno tutte... ma si avverte la mancanza di qualcosa. E' bello da vedere ma lascia poco o nulla dopo la visione.
Il tutto accade troppo velocemente senza dare allo spettatore il tempo di fare tutti i collegamenti necessari.
Il cast non è del tutto azzeccato, Hartnett non c'entra nulla, come al solito, espressivo come un chiodo. Ci stà poco anche la Johansson. Ottima invece la Swank.
Strano direi, non brutto, ma nemmeno bellissimo...

Davy.Jones  @  19/02/2007 21:47:55
   8 / 10
Un thriller veramente crudo e agghiacciante...
Veramente bella la scenografia, il montaggio e la scelta degli attori...
Bravissimo Josh Hartnett.
Bellissimo il flashback riguardante l'omicidio.

renee  @  16/02/2007 02:25:50
   6½ / 10
non mi ha convinta...l ho trovato difficile da seguire e non mi ha appassionata...molto bravi gli attori,sopratutto josh hartnett e la madre di madeleine...

phemt  @  08/02/2007 17:05:30
   7 / 10
Personale omaggio di De Palma al noir di una volta, il film vanta una messa in scena superba con costumi e scenografie perfette, fotografia curatissima e la solita eccezionale regia di De Palma… Il problema del film sta nella sceneggiatura, infatti ad una prima parte poco originale, fa da controaltare una seconda parte un pelo troppo confusa (ci sono troppi nomi, troppi eventi che si sovrappongono) e con qualche forzatura di troppo… Per carità alla fine viene spiegato tutto e va detto che i colpi di scena certamente non mancano, ma qualche passaggio poteva essere gestito meglio… Altalenante la prova del cast che alterna ottimi comprimari a qualche protagonista non sempre perfetto, una Swank fuori parte e una Johansson che sarà pure molto bella ma che personalmente non mi convince mai pienamente come attrice… Comunque un’opera molto affascinante che si merita almeno una visione…

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  05/02/2007 19:45:48
   6½ / 10
Un noir ben confezionato ma con poco spessore.
Un racconto impegnativo, intricato, fatto di continui elementi (fatti, nomi, prove, ritrovamenti) che si palesano lentamente nel corso della narrazione, celati dietro personaggi ambigui e misteriosi ..tale complessa costruzione rende decisamente poco fruibile soprattutto la prima parte della storia, dove si costruiscono le fondamenta del giallo ..il tutto viene immerso in una atmosfera cupa (la Los Angeles degli anni ’40), dove il disfacimento dei valori sembra ormai sottendere tutto il dorato, e da molti agognato, mondo del cinema.
L’impalcatura scenografica risulta davvero inappuntabile, una ricostruzione attenta degli ambienti, delle musiche, dei costumi e delle atmosfere, ma manca di quello spessore (soprattutto nella costruzione dei personaggi, nonché nella sceneggiatura) che in tale genere cinematografico risulta indispensabile ..il finale risulta la chiave di lettura per spiegare, in parte, l’intera vicenda, ma anche quest’ultimo, a conti fatti, non convince del tutto.
Appena sufficiente la prova degli attori (la coppia Hartnett-Eckhart), tra tutti emerge solo Hilary Swank, calatasi in un personaggio difficile e solo apparentemente lontano dalle sue corde, delusione invece per l’interpretazione della Johansson (priva di alcun ben che minimo spessore) ..come sempre ottima la direzione (da un punto di vista puramente tecnico) dell’esperto regista americano Brian De Palma.
Film con qualche luce e molte ombre ..ci si poteva attendere molto di più!

giuliapra  @  29/01/2007 16:42:26
   9 / 10
bel film pieno di colpi di scena anche se un tantino complicato....ottimi gli attori, così come il regista

Sig. Chisciano  @  27/01/2007 21:51:42
   7 / 10
Un film che secondo me ha parecchi difetti, gli eventi si susseguono con poca chiarezza, viene spiegato tutto d'accordo, bisogna fare solo molta attenzione, però in qualche passaggio bisognava aiutare di più lo spettatore.
Inoltre la eccessiva presenza di icone visive del noir rende il tutto un po' forzato. La coppia giovane e cool (Josh Hartnett/Scarlett Johansson) sembra fuori ruolo o comunque poco credibile nella parte. Molto bravi invece gli altri attori.
Nonostante i difetti visivamente è stupendo, la sceneggiatura è vero che nella trasposizione cinematografica è di difficile comprensione ma è molto bella, sarà per la bravura di De Palma o per la splendida fotografia ma meno di sette non riesco a dare.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  21/01/2007 22:04:04
   6½ / 10
L’idea di base è sulla strada del capolavoro, la realizzazione imbocca una deviazione per non so dove.

Comincio dall’idea di omaggiare/citare i più grandi noir di sempre e non solo. La pellicola è piena di riferimenti fino all’inverosimile, il primo, il più esplicito è quello a “The Blue Dalia”, non solo per il titolo ma anche per il personaggio interpretato dalla Johansson che ricorda vagamente Veronica Lake (benché non ci sia paragone con l‘originale), ma anche per aver dato ad una ragazza, all’interno della storia, proprio il cognome Lake, e soprattutto perché viene, poi, definitivamente ed apertamente citato; Si fa riferimento a “Il Grande Sonno” (sorella grande non del tutto limpida e sorellina particolarmente esuberante), dal quale il film, a mio avviso, riprende anche la complessità della trama, che è sicuramente un punto a sfavore considerando che in sé questa pellicola di De Palma non è così coinvolgente, solo Il G. S., appunto, con una trama quasi incomprensibile riesce comunque ad essere un capolavoro tendenzialmente indescrivibile; Ancora, vengono citati “The Killers” (il bancone del bar dove lavora il padre di Betty è praticamente identico a quello del bar nelle primissime scene del film di Siodmak e se non erro anche il movimento di telecamera che lo descrive nella sua lunghezza), “Vertigine” (l’ossessione del detective per la vittima oggetto delle sue indagini), e sicuramente tanti altri che mi sfuggono o di cui ignoro l’esistenza. Va, ad ogni modo, detto che il riferimento a “L’uomo Che Ride”, nonostante il film di Leni venga ripreso non tanto per la sua profondità quanto più per questioni meramente citazionistiche, è indubbiamente un tocco di classe e dà una certa eleganza alla pellicola.
Ora, in considerazione del fatto che La Dalia Nera è un film che si prende sul serio e che le citazioni non sono messe lì giusto per starci, l’opera si pone automaticamente non indifferenti ambizioni che, purtroppo, non riesce a raggiungere.. perché in quel mare di riferimenti si perde, soprattutto, come ho già detto, per la complessità della trama, risultando a conti fatti né troppo convincente né tanto meno coinvolgente, il che è decisamente un peccato. Tutt’al più ci si diverte, e si mantiene l’attenzione per cercare di scovare quante più citazioni possibili.. e devo dire che ciò non è sempre un punto a favore perché, come in questo caso, ossia nel caso il film non sia così esaltante, ci si concentra su tutto tranne che, appunto, sul film.

Le interpretazioni, a mio avviso, costituiscono un altro punto debole, mi riferisco, in particolare ad Hartnett e alla Johansson che non riescono neanche lontanamente a dare spessore, convinzione ai loro personaggi, e in questo genere, in cui gli aspetti primari sono atmosfere e caratteri carismatici, si può ben capire quale effetto negativo ciò possa avere.(mia personalissima opinione è che questa coppia di attori sia un po’ troppo giovane per un noir vecchio stile; non ne ho mai visto uno con una coppia di ragazzini).
Molto particolare, nonché affascinante nella sua nascosta malinconia, il personaggio di Betty che, nei suoi movimenti e nei suoi sguardi, ha un non so che della Lulù di Pabst ne “Il Vaso di Pandora” ..e non è cosa da poco.

Molto più che doverosi i complimenti per la scenografia praticamente perfetta nel ricostruire quei meravigliosi anni ’40 teatro dei noir più belli di sempre.

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piernelweb  @  19/01/2007 21:33:28
   7 / 10
C'è tanto fascinoso cinema-retrò in questa pellicola di De Palma e un classicismo che rifiuta le contaminazioni del noir moderno e i capisaldi del cinema contemporaneo che impongono ritmo, umorismo e violenza (spesso gratuita). De Palma evolve nella sua carriera artistica, affidandosi prevalentemente ad istinto, a capacità tecniche e ad un'insaziabile fame di glorioso vecchio cinema. "The Black Dahlia" con le sue spasmodiche lentezze, ribaltamenti annunciati o improbabili e più o meno riusciti colpi di scena è un film tutt'altro che memorabile ma colpisce per la sua forza visiva e per le sue ambigue atmosfere rarefatte. Discreta la prova del giovane ma blasonato cast (eccezion fatta per la Johansson che ultimamente è più un ambito portafortuna bucaschermo che un'interprete di livello). Il regista di Carlito's way ormai persa ogni credibilità in patria è costretto a cercare finanziamenti alle sue produzioni in Europa; siamo felici che questi puntualmente arrivino perchè del suo cinema c'è ancora bisogno.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  13/01/2007 19:09:01
   8 / 10
mi è piaciuto un sacco, e francamente non capisco le critiche profuse da ogni dove sul fatto che sia un film inintellegibile.
i fatti sono tutti spiegati, i collegamenti sottolineati dalla voce fuori campo e l'unica critica per me imputabile a de palma (anzi, allo sceneggiatore) è che le 'epifanie' non hanno coerenza e soluzione di continuità, ma sono utilizzati solo nelle scene chiave per consentire il prosieguo della storia. ecco, questa è l'unica forzatura che imputo al film.
immagino cosa sarebbe potuto venir fuori con due protagonisti più carismatici...

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davil  @  12/01/2007 16:48:45
   6½ / 10
mi uniformo al voto della maggioranza dei componenti della redazione.
ma che fine ha fatto il de palma di carlito's way?
io mi aspettavo davvero molto di più, invece ho visto un film assolutamente normale, che non mi ha colpito, con una scarlet fuori ruolo e mai vista recitare così male ed un hartnett decisamente inespressivo.
anche la swank è fuori ruolo ma comunque se la cava, mentre è molto brava mia kirshner - ve la ricordate nell'ottimo "exotica"? -
in definitiva una sufficienza abbondante ma una mezza delusione per chi come me ama questo regista

Antonella In  @  30/12/2006 16:05:23
   8 / 10
“Il caso più scottante dopo la bomba atomica”... …ma chi era veramente Betty Short e perché e stata uccisa? Questa domanda, implicita e costante, ricorre di continuo tra la pagine vorticose e maledette, densissime e accattivanti del capolavoro di Ellroy e alimenta, con violenza ed impeto, un’ossessione. Per far tacere i fantasmi del passato, per superare traumi dolorosi e rapporti (familiari) spezzati e irrisolti, il “re” dell’hard boiler non poteva che scegliere di fissare su carta questo caso, proprio quello più scottante, l’omicidio più efferato e misterioso d’America, ambientato nell’epoca d’oro di Hollywood, in una città affascinante e glamour, un palco a cielo aperto, il teatro perfetto in cui consumare e presentare alla luce dei riflettori l’assassinio di un’attricetta in cerca di fortuna, finita malissimo, inghiottita dal fatuo e crudelissimo mondo del cinema. La Los Angeles del 1947, cantata più volte dallo scrittore, analizzata, descritta, “vivisezionata” dal suo occhio attento, critico e impietoso, sembrava un paradiso, un luogo luccicante e patinato, ma, grattando via il sottilissimo strato di paillettes, veniva fuori una città tentacolare, magmatica e pericolosa, un calderone ribollente, sempre sull’orlo dell’esplosione, dal cuore oscuro e completamente marcio, divorata da corruzione, connivenze, compromessi, ipocrisia, speculazioni edilizie e perversioni di ogni tipo: la città degli angeli caduti, un vero inferno senza eroi, speranza e riscatto. Quest’immagine pessimista e sconfortante della città “orizzontale” ce l’aveva già mostrata Curtis Hanson con L.A. Confidential, un film che sottolineava, in modo particolare, il clima da tutti contro tutti, da western metropolitano, letteralmente intriso di sangue e violenza. Brian De Palma, invece, è interessato ad altro. La trama e i toni della storia sono particolarmente adatti al tocco hitchokiano del regista, ma sono inevitabilmente filtrati dal suo gusto personale, dalla sua filosofia e visione (estetica ed etica) cinematografica. Da sempre affascinato da temi come ossessione (soprattutto amorosa), doppia identità, eterno contrasto tra essere e apparire, trasparenza ed ambiguità, De Palma realizza un noir raffinatissimo e conturbante, dai toni cupi ma rarefatti, dalle atmosfere retrò, fumose, che ricordano in modo impressionante i gangster-movie anni ’40 per colori, fotografia, colori, suoni, sfumature, per la cura maniacale e puntualissima di scenografie (magnifiche, di Ferretti) e dettagli, e, seppur popolato di poliziotti, criminali e una fatale dark lady, paradossalmente scevro di quella violenza, di quell’orrore profondo, di quel sangue (fatta eccezione per una manciata di scene) che caratterizzano il romanzo d’origine, l’opera di Hanson e le precedenti dello stesso regista. La sua trasposizione coglie l’essenza della tragicità del fosco dramma ellroyano, ma si concentra su crti aspetti: principalmente su Bucky Bleichert/Josh Hartnett, voce narrante, nucleo emotivo e magnifico protagonista, un groviglio di tormento, angoscia , pulsioni improvvise e frasi non dette, e sulla storia della Dalia, la lunare Mia KIrshner ( lei e Hartnett sono le scelte di cast più folgoranti e riuscite), ricostruita da luminosi frammenti in bianco e nero; e poi sul triangolo tra Bucky, Kay e Lee, sull’attrazione/repulsione tra Bucky e Madeleine, soprattutto, quindi, sui personaggi e i loro complessi rapporti, sul loro contrasto essere/apparire, sui loro segreti, scheletri nell’armadio, sui recessi più nascosti delle loro anime. Il quadro che ne viene fuori è agghiacciante (come l’Uomo che ride): tutti sono colpevoli, sono bugiardi, tutti hanno la coscienza sporca, tutti sono dei perdenti, degli sconfitti alla deriva, tutti tranne Betty Short, l’unica vera vittima (sacrificale) della vicenda, la cui morte è destinata a rimanere (ormai per sempre) insoluta, per non svelare il “dietro le quinte” di miserie e peccati di quella Babilonia, sordida e spietata, mollemente adagiata sotto la scritta HOLLYWOOD(LAND). P:S.Un plauso speciale a Mia Kirshner.Bellissima e seducente, candida e peccatrice. Follemente innamorata di Hollywood e da essa ridotta ad un manichino “spezzato” con ghigno grottesco stampato in faccia. La Kirshner è meravigliosa, malinconicamente accattivante, l’elemento-sorpresa del film, quello che non ti aspetti: per lei una manciata di scene, che, però, restano indelebili nella memoria.

benzo24  @  26/12/2006 19:10:45
   9 / 10
vero capolavoro. un film intenso cher mostra il miglior de palma dopo i suoi ultimi alti e bassi.

Schmitt  @  17/11/2006 13:01:13
   7½ / 10
Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  07/11/2006 23:21:34
   6½ / 10
Mah sono un po' perplesso. Dal romanzo di Ellroy mi aspettavo qlc di +. Il film ha alti e bassi e in alcuni punti non mi ha assolutam convinto. Forse lo rivaluterò col tempo... o forse no.

daniele10  @  07/11/2006 08:37:46
   9 / 10
Ottimo film ,a me è piaciuto tantissimo.
Voglio ricordare agli altri votanti che il film è un" noir" ed è del tutto normale che fino aala fine risolutrice di tutti gli enigmi non ci si riesca a collegare il tutto,riprende in modo perfetto il classico stile noir,vedi il mistero del falco,chinatown,l.a.confidential,gli stessi intrighi,la stessa corruzzione di quella los angeles,quella sensazione di subdolo e nauseante che si respira per ogni scena,la classica pioggiarella sopra gli abiti,anche la giusta lentezza che prevede questi canoni di film.
In conlusione quindi un bel 9.

Zurlistuta  @  03/11/2006 13:55:41
   6½ / 10
Dato il cast di alto livello e il regista di altissimo profilo mi aspettavo di meglio.
L'aggettivo più calzante è proprio Noir come del resto è il suo genere.
Scuro nelle ambientazioni, scuro nei personaggi.
In definitiva un bel giallo, una bella trama ma molto meglio il libro.

Travis  @  25/10/2006 08:47:05
   9 / 10
trovo che sia un gran bel film e non capisco proprio tutte queste vostre critiche.

Invia una mail all'autore del commento MaShRooMiNa  @  24/10/2006 13:20:48
   6½ / 10
certo che da de palma mi sarei aspettata di più...ma comunque il suo marchio inconfondibile pervade per tutta la durata del film!!fotografia meravigliosa...inquadrature paragonabili a tele dipinte a olio...e dialoghi mirati e profondi!! a tutto ciò però...purtroppo non rende giustizia la pessima recitazione del cast..di attori che oltretutto non mi vanno nemmeno molto a genio...!!molti sostengono che la trama sia complicata e poco chiara..ma io credo che non sia questo il vero problema....!!e ke anzi gli intrecci siano spiegati abbastanza ampiamente nel finale ma che comunque quell'alone di noia che contraddistingue l'intero film distolga così tanto l'attenzione dello spettatore dalla trama che alla fine questo si allontana dal mondo in cui ogni film ci dovrebbe catapultare...perdendosi un sacco di passaggi clue del film!!in conclusione comunque direi che è un film da non perdere....e se siete degli appassionati di de palma...tranquilli non vi spaventate....questo film di sicuro non rientrerà tra i capolavori del grande brian...ma ricordate che ci sono sempre gli indimenticabili carlito's way, gli intoccabili e scarface!!

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Ultima risposta 24/10/2006 20.29.55
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daniele'78  @  19/10/2006 21:54:08
   6½ / 10
film gradevole grazie anche ad un buon cast....il finale è in crescendo.merita una sufficenza piena.

mainoz  @  18/10/2006 17:58:10
   7½ / 10
Da vedere per gli amanti di De Palma, si riconosce immediatamente il genio del regista fin dalle prime inquadrature.Costumi ed ambientazioni davvero azzeccate per il film noir. Inizialmente è noiosetto ma il secondo tempo ha un ritmo davvero incalzante...L' unico neo è forse la recitazioni di alcuni attori importanti dai quali mi aspettavo qualcosa di più, salvo Eckhart

j1j2j3  @  18/10/2006 17:14:11
   7½ / 10
Il noir è noir, la trama non può non essere intricata, cupa, poco chiara. Il film è diretto con maestria e scorre anche rapidamente, non è noioso nè banale.
Bisogna capire il genere, apprezzarlo per quello che è. Sbagliato attendersi un Kolossal solo perchè la regia è firmata da Brian De Palma. Ciò che rileva è il tentativo ben riuscito di sviluppare un noir che sappia coinvolgere. L'atmosfera e la caratterizzazione dei personaggi, elementi fondamentali del noir, convincono.

fio81  @  15/10/2006 23:37:33
   7½ / 10
L'unica pecca del film è che è veramente complicato da seguire. Devo dire che sono stato attento a tutto il film, ma solo alla fine sono riuscito a ricollegare tutti i pezzi (o quasi tutti) con uno sforzo mentale veramente notevole. Per quanto riguarda il resto del film, niente da obbiettare su nulla: dalle inquadrature, agli attori, alle ricostruzioni degli ambienti, ai colori, tutto perfetto, compreso quei piccoli pezzi comici che ridestano un pò lo spettatore dalla tensione che crea il film.

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Ultima risposta 15/10/2006 23.44.01
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Hugolino  @  15/10/2006 17:19:09
   6½ / 10
Mamma mia..carino, credo.
Alla fine del film, mi ricordavo solo i nomi dei 2 poliziotti a cui potevo associare la faccia, per gli altri boh... informazioni sparate così... senza sottolinerne l'importanza è ovvio che poi non si capisce niente...
Cmq si salva per l'ambientazione e per gli attori...

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Ultima risposta 16/10/2006 14.17.25
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  15/10/2006 11:03:23
   7 / 10
...mi ha un pò deluso, sicuramente non il miglior film di De Palma... La storia potenzialmente è da capolavoro con i numerosi colpi di scena... I problemi, a mio parere, sono 2: il primo è il poco ritmo che diventa incalzante solo nel finale e il secondo, quello più importante, è la confusione. Un sacco di personaggi e di nomi che vengono pronunciati nella parte finale che se qualcuno nn li tiene a mente nn capisce nulla... Mah, il mio voto sarebbe 6.5 ma la bellezza di Scarlett Johansson e Hilary Swank alza il voto...

forzalube  @  14/10/2006 01:02:26
   7½ / 10
Bel noir, molto cupo, torbido e morboso; girato con maestria ed eleganza.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  12/10/2006 00:35:26
   7 / 10
Black Dahlia sembra più un film sulla Los Angeles cinematografara degli anni '40, cruenta e corrotta, del mondo pericolosamente dorato di Hollywood, macchiato di "sangue e sperma" (definizione del cinema contemporaneo data dall'esimio, grandissimo storico Eric Hobsbawm, con particolare riferimento a quello del nostro De Palma*...), che un noir con una propria anima indipendente. Eppure si vede poco la città (certo, è scenograficamente ed economicamente comprensibile), ma De Palma riesce comunque a parlarcene attraverso i percorsi investigativi o criminosi dei suoi protagonisti, al loro inevitabile intreccio umano e morale.
De Palma, grazie anche alla sontuosa scenografia di Ferretti e alla fotografia in seppia di Vilmos Zsigmond, mette in scena un immaginario, che è quello hollywoodiano, di una Hollywood del passato, fatta di oscure vicende, ma soprattutto di film e pellicole. E' un'altra (questa più di tutte) rappresentazione della sua cinefilia, nella quale però vengono tanto celebrati quanto demistificati gli elementi fondamentali del suo film: Hollywood/Los Angeles e la sua creatura più nota, il cinema (nel suo duplice aspetto di arte e industria).
Per il resto, rivolgersi a Kater qualche commento più sotto...


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Ultima risposta 16/10/2006 21.07.08
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Invia una mail all'autore del commento Albertine  @  10/10/2006 15:29:20
   6½ / 10
“DALIA NERA” di James Ellroy non è un romanzo…è un’ossessione…un’ossessione contagiosa…è la grandezza di un autore che riesce a trasmetterti le sue ossessioni private…chi ne conosce la storia personale capirà di cosa sto parlando…del resto basta leggere la dedica…è una storia che per la sua intensità va oltre la lettura…è a tal punto morboso da costringere chi legge a prendere contatto con la propria morbosità…coinvolge e sconvolge più di quanto sia lecito aspettarsi da un libro…è scritto con viscere e sangue…per tutti questi motivi non mi è possibile prescindere da un testo che ho molto amato e molto vissuto e che secondo me resta impossibile da trasformare in film. Brian De Palma, regista che tra l’altro ho adorato e seguito fino a Carlito’s Way, al di là della perfezione stilistica e di una indiscussa capacità di costruire sequenze grandiose (su tutte quella della scala), è riuscito a rendere molto poco la sporcizia del testo…anzi ho trovato il film terribilmente patinato e soprattutto freddo…e poi Ellroy non è Chandler…Soprattutto mi chiedo chi è stato a scegliere gli attori? Li hanno estratti a sorte? Tutti gli interpreti principali sono inadeguati e fuori parte…Scarlett Johansson è insopportabile più del solito…ridicola a dir poco…una patetica caricatura…da De Palma non mi sarei aspettata un simile errore di valutazione...avrebbe almeno dovuto rendersi conto che un bocchino tenuto goffamente, unghie e labbra rosse e capelli platino non bastano a fare una dark lady…purtroppo temo che la sua espressione fissa da pesce lesso resterà sovrapposta nella mia memoria al meraviglioso personaggio di Kay Lake…Josh Hartnett è un bamboccione che cerca di assumere una improbabile aria da duro…persino la ottima Hilary Swank non è in parte…sembra un travestito e non perche’ non sia bella ma semplicemente perché non è adatta a quel ruolo, non ne ha la sensualità, la femminilità e l’aggressività necessarie…Eckhart e la Kirshner sono i migliori ed anche i bravissimi caratteristi naturalmente. Il finale è stato stravolto e l’unica scena che mi ha suscitato qualche emozione è stato il ritrovamento della scena dell’omicidio…il resto è puro manierismo…di ottima fattura ma pur sempre manierismo…

debaser  @  09/10/2006 17:37:24
   6 / 10
Sinceramente non mi é piacuto un granche, il film risulta difficile da seguire, la trama troppo complicata ma manca principalmente il pathos di un buon film noir. Francamente da De Palma mi aspettavo di piú. Anche gli attori non contribuiscono ad una buona riuscita del film.

Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  08/10/2006 18:03:28
   6½ / 10
Quando sono uscita dal cinema ho avuto la sensazione che si prova ad andare ad un appuntamento e scoprire che ti hanno piantato il bidone.
BD non è un brutto film, ma è un film senz'anima, senza passione. E' come uno di quei bei quadri manieristi, magari curati nei minimi particolari, ma senza spessore. Un film non da dimenticare, ma che verrà presto dimenticato. E non è per la storia (magari articolata ma non incomprensibile) e non tanto per il cast (seppur piuttosto piatto) ma perchè è vuoto, quasi svogliato; due ore di belle immagini e una storia giallamente gradevole...e poi il nulla. Chiaramente adorando (il) De Palma (che fu) come altri avevo "investito" su questo film, ma non posso nemmeno dire che abbia fallito, semplicemente credo che abbia dato buca. Se guardiamo indietro, piacciano o non piacciano le sue ultime cose hanno personalità. Nel bene o nel male portano comunque la sua firma. Lasciando stare Femme fatale che attualmente, almeno in questo forum, è in fase di rivalutazione, Mission Impossible trabocca di carattere rispetto alla cosa insipida che ho visto ieri.
Brian, hai finito lì in bagno? Ti prego, vieni fuori...

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Ultima risposta 12/10/2006 13.30.04
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Sidewinder  @  08/10/2006 14:32:20
   7½ / 10
Buon noir del grandissimo De Palma, non è riuscito al 1005 purtroppo, causa di una troppa farraginosità della narrazione, è come se non avesse voluto risparmiare nessun elemento del libro, la conseguenza è che tutti i fatti si susseguono con troppa velocità; però questo puntod ebole del film è riscattato da una stupenda regia, come il suo solito, e buone interpretazioni. La Città degli angeli così riproposta risulta più affascinate di quella di L.A. confidential.

Constantine  @  08/10/2006 13:18:23
   9 / 10
E finalmente giunge a noi il nuovo film di DePalma tratto dal fantastico romanzo di Ellroy la Dalia Nera, non vi nascondo di attenderlo da almeno due anni e ieri ho provato un senso mistico di liberazione nel riuscire a vederlo. Il film promette molto, il romanzo è uno tra i più famosi dello scrittore americano e forse anche il più morboso verso la sua vicenda personale, e DePalma fortunatamente non ne resta intimorito fin dalle sequenze iniziali rimescolando la cronologia con FlashBack e voce narrante; è un inizio strepitoso. La scenografia, i costumi, le musiche, ci riportano indietro agli anni 40 e fanno rivivere in maniera maestosa l'America di quel periodo, mentre il regista continua a farci scoprire passo passo i protagonisti con un tripudio di sequenze tecniche e di gran classe ( in cui mi soffermerò in spoiler) ; Bucky Bleichert è Josh Hartnett e fisionomicamente ci può stare, forse un pò giovane ma cerca di dare il meglio di sè e gli va riconosciuta l'enorme difficoltà del ruolo in cui non demerita, al contrario del suo doppiatore italiano che spesso pecca, Lee Blanchard è Aaron Eckhart e qui andiamo sul perfezionismo, Eckhart tira via il detective dalle pagine del libro per portarlo su schermo riuscendoci perfettamente, la sua è una faccia alla Ellroy e questo DePalma lo sa bene visto che lo ha voluto fin da subito nel progetto. La vicenda prosegue e ancora una volta il regista traghetta l'attenzione nello scorrere della vicenda con quell'atmosfera del genere fino alla scoperta della Dalia; da questo momento in poi DePalma diviene superbo. All'atmosfera citata si aggiunge tutto il noir di fattura James Ellroy, in un turbine di marciume che risucchia i protagonisti e lo spettatore con loro, Kay la bella salvata da Blanchard interpretata come poteva da una troppo giovane Johansson ( peraltro bellissima) passa insecondo piano rispetto a quel corpo morto su cui sembrano addensarsi tutte le attenzioni; Compare la conturbante Hilary Swank che ci può stare benissimo, anzi convince anche i più scettici come me prima di entrare in sala. Perfetti tutti i comprimari, innazi tutto praticamente identici alla loro controparte nel libro e poi molto bravi, tanti caratteristi tra loro facilmente riconoscibili. La sceneggiatura che rimane molto vicina al libro ha il merito di convincere tantissimo per tre quarti di film, ma il difetto di perdere di vista la grande ossessione di Bleichert per la Dalia nei passaggi finali, fortunatamente DePalma con una sequenza finale mirabolante e stupenda risolleva questo punto. Che dire in finale quindi? Questo film rispetta tutte le aspettative create attorno ad esso, non è perfetto visto la presenza di due attori troppo giovani a cui avrebbero fatto da miglior scelta due cavalli di razza più rodati, ha il difetto di modificare un pò la visione del detective Bleichert che nel libro aveva tutt'altro spessore , adattandolo però al suo interprete e alle esigenze cinematografiche, in ultimo forse i suoi dialoghi sono troppo veloci e qualcuno potrebbe trovare difficoltà a seguirli ( Per i difetti un punto in meno) ; ma di certo tutti questi difetti che ho elencato non riescono ad affossare lo stupendo film diretto da DePalma che veramente convince e stupisce.

" Riesci a vederti la scena?"
" In Technicolor."

" Insomma detective lei non è quello che spara ed io non sono quello che muore."


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Ultima risposta 10/10/2006 02.18.44
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  07/10/2006 18:48:11
   8 / 10
bello e curato il nuovo film di de palma, sicuramente il migliore degli ultimi anni. forse l'attesa intorno a questo film era troppa, e di certo non bisogna aspettarsi un film d'azione. chi parte con questo presupposto finirà inevitabilmente deluso: black dahlia è prima di tutto un giallo vecchio stile, con personaggi grezzi e duri e una città come sfondo, L.A., che di pulito e onesto non ha nulla. il film è ben costruito, e qualche intoppo nella sceneggiatura verso la fine si può perdonare. ottima ricostruzione d'epoca e buoni attori (tranne la johansson che effettivamente non da il meglio di sè). il tocco di de palma si riconosce nella scena delle scale e della fontana e nella passione per i film della hollywood d'oro, e infatti alcune inquadrature, come ad esempio le mezze figure di Hilary Swank che tiene la sigaretta ad altezza spalla o la fotografia che illumina i capelli delle donne da dietro, stanno lì a testimoniarlo.

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Ultima risposta 08/10/2006 18.23.25
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  07/10/2006 18:26:45
   7½ / 10
A me black dahlia non è dispiaciuto affatto. Certo, da De Palma sarebbe lecito aspettarsi qualcosa in più, soprattutto tenuto conto del fatto che si muoveva nel genere a lui più congeniale, ma il ritmo è buono, la regia accurata e nel complesso il prodotto è più che soddisfacente. Peccato per alcune pecche di sceneggiatura e per gli attori poco in parte (leggasi soprattutto la Swank-fatalona e la Johannson).

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Charmed89  @  06/10/2006 14:56:13
   7 / 10
Io che nn ho letto il libro, ritengo che sia un bel film anche se nn so quanto sia fedele allo scritto di James Ellroy.
La storia procede bene e nn annoia soprattutto a partire dalla seconda parte
La scena migliore è naturalmente il momento in cui si viene a conoscenza della verità con il colpo di scena!!!!

farfy  @  05/10/2006 10:30:13
   6½ / 10
Ciò che ho apprezzato di questo film è l'ambientazione noir anni 50', difficile da riproporre oggi, ma sempre di grande fascino. Ciò che non ho amato molto è la lentezza: è stato difficile rimanere con gli occhi aperti fino alla fine!. Una parte che mi è piaciuta è quando la signora scopre il cadavedere della donna; lo spettatore si immagina che la scena continui su questa linea, ma invece il regista lo sorprende mirando l'attenzione su un'altra scena contemporanea e vicina all'accaduto; in quei 5 minuti infatti non smetti mai di pensare al cadavere della giovane e non vedi l'ora che venga trovato e esaminato dalla polizia...(almeno per me)....Non avete provato la stessa cosa?

Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  04/10/2006 05:01:01
   7½ / 10
Chi ha letto il romanzo di James Ellroy potrebbe restare deluso da questa trasposizione. Brian De Palma, ma forse più di lui Josh Friedman in quanto autore della sceneggiatura, sembra voler imboccare una strada e poi, improvvisamente, decide di seguirne un'altra. Inizialmente il film è una fedele trasposizione del romanzo di Ellroy di cui vengono letteralmente citate pagine intere, ma poi la caratterizzazione di alcuni personaggi primari e lo stesso corso degli eventi vengono completamente stravolti. The Black Dahlia in alcune sue parti tende ad edulcorare i contenuti dell'opera di Ellroy, in atri riesce ad essere più cinico e più inesorabile del romanzo stesso.
Ciò premesso, il film diretto da De Palma è un opera di discreta levatura. Un noir intenso senza eroi. In una Los Angeles dell’immediato dopoguerra, dominata da una Hollywood ladra di sogni e dispensatrice di disillusioni e di miserie umane, la corruzione ha crepato ogni cosa a partire delle “Stanze del Potere”, ai poliziotti che durante la rissa iniziale anziché sedare le violenze scommettono sui riottosi, al mercato del sesso che si cela dietro le audizioni di giovani aspiranti attrici. Ulteriore simbolo di tutto questo degrado sono le case edificate con i materiali di scarto dei set cinematografici. I personaggi strisciano per le strade e all’interno della vita stessa della città come i topi nelle fogne; peccatori senza speranza né desiderio di redenzione, perseguitati dai loro fantasmi personali, dalle loro debolezze e dalle loro ossessioni.
Il ritmo del film è incalzante e la trama è avvincente, anche se potrebbe risultare un poco dispersiva a chi non avesse letto il libro.
Le regia di De Palma è molto buona, anche se non ottima. Si tratta di un regista che riesce sempre ad esaltare la forza visiva dell’immagine e con essa sa sedurre il pubblico. Fra momenti in cui la macchina da presa ruota di trecentosessanta gradi e vari piani sequenza, vi sono tre sequenze particolarmente eleganti e raffinate. La prima è il ballo all’interno del locale lesbo, la seconda è la lunga soggettiva in cui Bleichert incontra la famiglia di Madeleine, e la terza è quella della resa dei conti notturna al rilascio di De Witt. Assai interessante anche l’incontro di pugilato fra i due poliziotti. Esso è parafrasi di quella Los Angeles del 1947: il machismo di due moderni gladiatori che lottano in un’arena, intrisa di violenza e permeata d’intrighi e d’imbrogli intorno ai quali circolano molti soldi, sotto gli occhi di una platea maniacalmente curiosa del sangue altrui.
Una regia che rende anche omaggio al Cinema, densa di citazioni e di autocitazioni.
Molto bravi tutti gli interpreti. Fra tutti primeggia la Swank, insolitamente sexy e seducente, nel ruolo dell’ambigua e misteriosa Madeleine, un’affascinate dark lady.
Eccellente anche il lavoro di Dante Ferretti che offre un’opera scenografica semplicemente perfetta.
Un errore mi ha colpito ( ma potrei essermi sbagliato) all’inizio la mano ferita della Dalia Nera è la destra, ma quando si assiste al modo in cui lei si è procurata tale lacerazione, m’è parso che fosse inquadrata la sinistra.
Comunque sia non è certo questo il punto debole del film, bensì, come accennato sopra, la sceneggiatura. Le tematiche dell’ossessione, delle ambiguità familiari, dei sogni e delle disillusioni, così come le passioni più sfrenate ed insane, sono affrontate energicamente dalla regia, ma troppo superficialmente dalla sceneggiatura. Questo fa anche perdere alla pellicola quel fascino, che ha decretato il successo del libro, e quel pessimismo di fondo che permea tutta la vicenda.
Inoltre si ricordi che l’omicidio di Elizabeth Short, cui si ispirano libro e film, è un fatto di cronaca realmente accaduto e rimasto ufficialmente insoluto. Fu un delitto di una brutalità e di una violenza inaudite e non si trattò di un omicidio seriale. All’epoca ebbe una totale copertura mediatica, e la popolazione seguì gli sviluppi delle indagini proprio come oggi segue le soap opera. Di tutta questa esaltazione e del terrore, che questo assassinio suscitò nell’opinione pubblica, nel film non ce n’è traccia.
The Black Dahlia è decisamente un buon noir e ne consiglio la visione. Tuttavia avrebbe potuto essere sviluppato in modo assai migliore.
Ne consiglio la visione anche a chi ha letto il romanzo di Ellroy, a meno che non si ricerchi una completa fedeltà al testo, che, come accennato, non c’è. Ma in fin dei conti lo stesso Ellroy durante un’intervista in cui gli chiesero le sue impressioni sul film, all’epoca ancora in lavorazione, ha dichiarato: “Mi sembra fottutamente buono!”.

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Ultima risposta 10/10/2006 17.53.30
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  04/10/2006 01:40:44
   7 / 10
Con The Black Dahlia De Palma punta molto in alto,trasponendo uno dei romanzi piu'difficili e autobiografici di Ellroy e per andare sul sicuro sceglie la via della maestosita'.La ricostruzione puntuale della Hollywoodland scintillante e grondante di promesse(opera del grande Dante Ferretti),e le atmosfere noir che dominano la maggior parte delle scene,rappresentano le componenti piu'suggestive di un film complesso da definire e soprattutto incapace di soddisfare fino in fondo.
La sensazione principale che segue la visione di The Black Dahlia e'quella di una successione di pezzi di bravura con l'unione di ottimi personaggi che sembrano pero'amalgamarsi con difficolta',e questa sensazione riguarda sia le relazioni tra gli attori sia la regia nel suo complesso....dopo l'incontro con Madeleine la narrazione perde di fluidita'comprimendo in poche battute una nutrita serie di eventi che conduce a una semplificazione sbrigativa delle ambigue relazioni instaurate tra i protagonisti.
L'eccesso di concetrazione penalizza l'equilibrio tra le singole scene alternando saggi di bravura registica a momenti in cui la tensione cala fisiologicamente(la stessa voce narrante che colma i vuoti sembra piu'una scelta di comodo che una ponderata decisione registica).
Il cast svolge bene il compitino:Hartnett fa uno sforzo sovrumano ma in fin dei conti la sua prova e'credibile cosi come quella della sua spalla Aron Eckhart...la Swank finalmente in versione Dark Lady sfoggia tutto il suo fascino regalandoci una prova sublime,battuta solo dalla strepitosa Mia Kishner,vera e propia rivelazione del film....la Johansson?L'anello debole del cast,troppo giovane e in un ruolo non suo nonostante l'impegno.
De Palma non tradisce se stesso dando ampio spazio a omaggi del cinema del passato,citazioni e autocitazioni che culminano nella strepitosa scena della morte di uno dei protagonisti,picco di virtuosismo stilistico che rievoca il capolavoro"Gli Intoccabili"ma di cui purtroppo non ha la coesione narrativa e la solida consistenza.
In conclusione direi che la sceneggiatura incide troppo negativamente,e per valutare la pellicola servirebbero almeno un paio di visioni consecutive:il ventaglio di personaggi descritti,la sottotrame a volte incomprensibili e un finale alquanto discutibile minano la riuscita dell'opera,tramutandola in un buon film,ma non di certo in un capolavoro.

giumig  @  03/10/2006 01:02:42
   8½ / 10
Certo la sceneggiatura non è delle migliori perchè alcuni passaggi soprattutto nel finale sono poco chiari...avrebbe giovato qualche minuto in più per spiegare meglio il finale. Il resto però è quasi perfetto. De Palma riesce a trasmettere perfettamente le atmosfere tipiche di un noir, dirige ottimamente e strizza l'occhio, con lcune inquadrature, al cinema anni '40. Bravi anche gli attori, l'unica che mi ha deluso è la Johansoon ma è un giudizio relativo allì'ottima prova di tutti gli altri.

Un ottimo film dunque da vedere con molta attenzione e soprattutto senza aspettarsi un thriller, ma un vero e proprio noir.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  02/10/2006 21:14:25
   9½ / 10
Prendetemi per pazzo, per folle o per tutto quello che volete, ma secondo me questo film è un capolavoro. Punto e basta. Le aspettative della vigilia vengono rispettate e il risultato è davvero straordinario.
A mio avviso, i lati positivi di "The Black Dahlia" sono svariati e ora cercherò di analizzarli.
La storia (non la narrazione) è davvero splendida e riesce a inquadrare la Los Angeles del 1947 con un occhio incredibilmente partecipe, tanto da immedesimare lo spettatore nell'ambiente della città stessa. In tal senso risultano fondamentali le splendide scenografie (che mi sembra siano di Dante Ferretti), le quali contribuiscono al successo del film sotto questo aspetto. Oltretutto, se devo essere sincero, ho trovato davvero ottima la regia di De Palma, il quale si concede più di un virtuosismo stilistico. Dopotutto non mi sembra di bestemmiare quando ammetto che "The Black Dahlia" non si discosta troppo dalle brillanti regie dei pochi film che ho visto del regista italo-americano. Infatti il direttore riesce ad unire perfettamente tutti quegli aspetti tipici del noir contribuendo, anche dal canto suo, a rendere indimenticabile quell’atmosfera accennata pocanzi.
E' altresì vero, comunque, che il punto debole del film è la sceneggiatura. Comunque non mi sento di attribuire le colpe di questa pecca a Brian: andando a vedere tra la componente tecnica dello staff, noteremo che lo sceneggiatore è Josh Friedman (autore, tra l’altro, del modesto "La guerra dei mondi"), il quale effettivamente non riesce ad adattare brillantemente il libro di Ellroy (che comunque non ho letto). Come è già stato scritto la risoluzione del caso appare troppo farraginosa e di difficile comprensione. Sono però anche certo che riguardando una seconda volta (e magari anche una terza) “The Black Dahlia” moltissimi enigmi o passaggi oscuri verranno comunque chiariti. In effetti credo che un paragone con il bellissimo “L.A. Confidential” sia d’obbligo: quando mi guardai il film di Hanson per la prima volta mi persi tantissimi passaggi fondamentali che mi complicarono non di poco la comprensione del film. Riguardandolo poi una seconda volta mi resi conto che ogni storia si riusciva a incastrare perfettamente nella vicenda contribuendo così a rendere quel film un vero e proprio capolavoro. Credo che sia la stessa identica cosa di “The Black Dalia”. Infatti, quando ci si trova di fronte a una gamma così vasta di personaggi e fatti la prima visione risulta quantomai ardua.
Un altro aspetto positivo del film sono senz’altro le ottime caratterizzazioni dei personaggi che, anche grazie a delle maiuscole interpretazione degli attori, risultano incredibilmente riuscite e fondamentali per il successo della pellicola. Mi par d’obbligo elogiare anche la recitazione di Josh Hartnett che, in tutta franchezza, non mi sembrava un attore trascendentale. Sono contento che mi abbia smentito. Si conferma ottima anche di Hilary Swank, a suo agio anche nelle vesti di donna “di facili costumi”. Scarlett Johansson, invece, è senz’altro l’anello debole del cast, nonostante non demeriti eccessivamente.
Sicuramente il mio è un giudizio “di parte”, visto il mio amore verso il noir, ma devo tuttavia ammettere che, a mio modestissimo avviso, “The Black Dahlia” è uno dei film migliori (se non il migliore) del 2006 .

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