the circle (2017)

Già il libro era modesto; il film è modestissimo.
La trama è nota: in un futuro non troppo remoto, una ragazza viene assunta da un'azienda informatica che si occupa di social netwark e costruisce i installa telecamere che abbattono, giorno dopo giorno, la privacy rendendo ogni essere umano interconnesso all'altro. Un futuro (mica tanto remoto) in cui ogni persona è parte di una collettività, da qui il nome dell'azienda, il cerchio. Riunire tutte le persone intorno ad un unico onnipresente grande fratello composto da ognuno di noi, senza segreti, senza limiti. Una sorta di enorme alveare.
Interessante anche se non originale, il libro pone interrogativi, anche se è privo di suspense e alla fine non approda a molto.
Il film segue - con alcune differenze - il libro ma per colpa prevalentemente di una regia molto "giovanile", tesa ad un pubblico di teeneger, il film è - se possibile - ancor più noioso del libro. Gli attori sono tutti quanti piuttosto svogliati e danno prova di una recitazione anonima se non mediocre.
Modesto l'apporto di Tom Hancks, qui davvero irriconoscibile, modestissimo quello della Watson che - svestiti i panni di Ermione, non riesce ad andare oltre quella perenne aria di ragazzina sbarazzina, con un paio di espressioni facciali e nulla più.
Dopo un primo tempo noioso, il film si assesta sulla mediocrità senza proporre nulla, senza suscitare emozioni, senza coinvolgere.
Non un film bruttissimo ma un film anonimo che si dimentica facilmente.
Forse sarebbe il caso che la Watson cambiasse mestiere o si dedicasse a qualche film tv per ragazzini, ad altro non può ambire e mi spiace di cuore perché ha un viso simpatico... è tutto il resto che manca.