the northlander (2016)

Il budget basso può non essere un necessariamente un ostacolo per fare un buon film. In questo caso tuttavia fa veramente la differenza. Il regista cerca di arrangiarsi con moltissime riprese in campo lungo per mettere in risalto il paesaggio naturale ed in fondo è la cosa più riuscita, anche se ovviamente ne abusa a dismisura tanto che The Northlander sembra una collezione di cartoline. Ritmo molto basso dove le scene dei combattimenti potrebbero in teoria ravvivare l'azione, ma le coreografie condite ovviamente da ralenti un tanto al chilo sono ridicole ed involontariamente comiche. Ma un cortometraggio, no?

In un lontano futuro la civiltà sopravvissuta ad una non meglio specificata catastrofe vive in piccoli villaggi regredita all' epoca medievale. Il cacciatore, diventa figura predominante per questi nuclei, in quanto unico in grado di procacciare il sostentamento necessario ai suoi simili. Uno di essi, l'abile Cygnus, viene distolto dai suoi compiti e inviato in missione per cercare risposte importanti riguardanti il futuro della sua gente.
Storia altamente sconclusionata per questa produzione canadese, in cui si vorrebbe andare oltre i soliti clichè inerenti un futuro distopico in cui la lotta per la sopravvivenza sta alla base del narrato. Purtroppo il giovane Benjamin Ross Hayden, oltre ad evidenziare clamorosi limiti con la mdp tra le mani, anche come sceneggiatore si dimostra piuttosto incapace, andando a creare un mix caotico tra filosofie da imbonitore di piazza e scene action di mediocre fattura.
Il budget risicato - a volte una fortuna per queste pellicole- si rivela problema enorme, la povertà di mezzi fa quasi tenerezza e Ross non riesce a far nulla di intelligente per camuffarla. C'è pochissimo da salvare e, seppur restino piuttosto nebulose le loro intenzioni, il gruppetto di antagonisti (sorta di barbari usciti da "Mad Max") è forse l'unica cosa passabile. Mentre una volta risolto l'arcano (il film è tutto giocato sull'attesa di un'illuminante rivelazione) si resta basiti per così tanta pochezza fatta passare per chissà quale imprescindibile rivelazione esistenziale.