Rose Foster, invereconda e ossessa cantante rock degli anni '60, si divincola tra l'amore di un texano disertore (F. Forrest) e un rapporto d'affari con un avido manager finché è stroncata da una dose troppo forte di eroina.
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VINCITORE DI 3 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior attrice in un film commedia o musicale (Bette Midler), Miglior attrice debuttante (Bette Midler), Miglior canzone originale (The rose - Amanda McBroom)
Uno dei migliori film di Rydell, sincero e toccante nel ritratto della rocker simil-Janis Joplin sola e disperata, perennemente sfruttata da chi le è attorno. Tutto molto realistico, situazioni e dialoghi restituiscono bene l'idea di un mondo pieno di emozioni ma anche di dolori e speranze, anche se non è in effetti ben chiaro quando la mitizzazione ceda il passo alla condanna. Tuttavia il film si fa ricordare, e merita assolutamente di essere visto, per l'impressionante performance di una straordinaria Bette Midler, calata anima corpo e voce nel ruolo, un interpretazione straziante e commovente.
Un film liberamente ispirato alla vita di Janis Joplin ( Anche se ci vedo davvero poco ) che mette in luce la bravissima cantante Rose (Bette Midler) che offre ottime prestazioni canore. Il ritmo è basso decisamente e per un film di questo tipo ci sarebbe voluto ben altro per farlo reggere, ma tutto sommato può andare. C'è anche Bette Davis.
Il miglior film di Rydell, regista generalmente passabile. In pratica, è la biografia alla lontana di Janis Joplin, di cui l'ottima Bette Midler (anche cantante, qualcuno per favore cerchi di procurarsi Divine Madness o No frills, album di difficile reperibilità) fornisce una prova coi fiocchi. Rydell mette per una volta da parte il thè e i pasticcini del suo cinema preconfezionato e realizza un biopic dignitosamente realistico. L'unico difetto è che potrebbe eccedere proprio al contrario: non si sa mai se l'omaggio sia affettuoso o dedìto alla distruzione morale del Mito (cfr. vedi The Doors di Stone o Last days di Van Sant su Morrison/kobain)