tracks: attraverso il deserto regia di John Curran Australia 2013
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tracks: attraverso il deserto (2013)

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locandina del film TRACKS: ATTRAVERSO IL DESERTO

Titolo Originale: TRACKS

RegiaJohn Curran

InterpretiMia Wasikowska, Adam Driver, Rainer Bock, Rolley Mintuma, John Flaus, Emma Booth, Robert Coleby, Jessica Tovey, Felicity Steel, Daisy Walkabout

Durata: h 1.50
NazionalitàAustralia 2013
Genereavventura
Al cinema nell'Aprile 2014

•  Altri film di John Curran

Trama del film Tracks: attraverso il deserto

Robyn Davidson, intrepida viaggiatrice e scrittrice, nel 1977 decide di sfidare le sue forze partendo per un trekking solitario di 2700 chilometri, che da Alice Springs la condurrà verso l'oceano Indiano attraversando tutto il deserto australiano. Accompagnata solo dal suo cane e quattro imprevedibili cammelli, è seguita da vicino dal fotografo Rick Smolan, che cattura le immagini per il National Geographic. Durante l'epico e straordinario viaggio in uno degli ultimi luoghi più selvaggi al mondo, Robyn imparerà a fare l'impensabile e ad apprezzare il piacere della vera solitudine.

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Voto Visitatori:   6,12 / 10 (13 voti)6,12Grafico
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Voti e commenti su Tracks: attraverso il deserto, 13 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

DogDayAfternoon  @  03/04/2022 21:05:22
   6 / 10
Ambientazione e paesaggi suggestivi, con una colonna sono davvero molto buona sono le migliori qualità di questo film. Per il resto abbastanza deludente, nel segno della mediocrità: si percepisce molto poco la sofferenza e la difficoltà dell'impresa, sembra una passeggiata domenicale in compagnia di 4 cammelli. Già di per sé il film ha (ovviamente) due personaggi in croce, ma questi sono caratterizzati abbastanza male, in particolar modo la presenza del fotografo è alquanto disturbante e la pseudo storia d'amore una incredibile sciocchezza.

Per quanto riguarda la protagonista invece, nulla da dire sulla bravura, ma non è stata messa nelle condizioni di eccellere: oltre a far trasparire molto poco le emozioni che deve aver provato, manca totalmente il senso di solitudine e isolamento (inteso in senso positivo) e soprattutto non viene mai spiegato il movente che l'ha spinta a tentare questa impresa.

Per gli occhi comunque è una visione gradevole.

BenRichard  @  08/01/2021 22:14:03
   5½ / 10
Basato su una storia vera un film che a mio avviso fatica tanto nel coinvolgimento, dando forse fin troppa importanza al lato estetico e poco nella sostanza. Il tutto dà l'idea di voler essere un percorso meditativo, in compagnia della brava attrice Mia Wasikowska, fatto di paesaggi suggestivi desertici e dalle musiche assai insistenti. Una visione che può essere anche piacevole per occhi e orecchi ma che è priva di particolari emozioni e povera di approfondimenti psicologici e dettagli che a mio modo di vedere danno un senso di incompiutezza alla pellicola.

Spotify  @  31/07/2017 06:22:03
   6 / 10
Discreto film d'avventura con una rocciosa Mia Wasikowska. "Tracks" non aggiunge niente al filone al quale appartiene, che nel 2013, aveva dato tutto quello poteva dare. Si rivela comunque un buon prodotto da intrattenimento.
La storia è basata su un fatto realmente accaduto nel 1977: l'incredibile viaggio a piedi di Robyn Davidson attraverso il deserto australiano.
Robyn è una ragazza dall'infanzia difficile e crescendo, ha sviluppato un carattere introverso e riservato. Un giorno decide di compiere una clamorosa impresa: attraversare il deserto australiano per 2700 km, a piedi, fino ad arrivare all'oceano indiano. Questo viaggio, Robyn, vuole farlo sola, o meglio, senza esseri umani, visto che a farle compagnia ci saranno 4 cammelli e il suo adorato cane. La ragazza quindi, dopo aver addestrato i cammelli, decide di intraprendere il lunghissimo cammino, il quale la porterà in uno dei luoghi più isolati ed ostili della terra.
La pellicola, seppur, ripetiamolo, non spicca per originalità, si lascia guardare con un certo interesse, grazie soprattutto alla recitazione convincente della Wasikowska, la quale, è, secondo me, l'elemento trainante, dell'opera.
L'attrice, all'epoca appena 24enne, dimostra talento e grinta da vendere. Non esita poi, a calarsi in una recitazione dai caratteri maschili, dimostrando grande duttilità. Il ruolo in questione, non era di certo semplice da impersonare, ma Mia Wasikowska, riesce a far percepire allo spettatore l'atroce fatica che lei compie per arrivare alla meta. E ciò lo fa attraverso una serie di sguardi e di movenze davvero impressionanti per il loro realismo. In alcuni casi riusciamo quasi a sentire il sole cocente del deserto sulla nostra pelle. L'attrice australiana mette in mostra anche una grande sensibilità, si veda ad esempio il suo bellissimo rapporto con gli animali che la accompagnano durante il viaggio, oppure, in quei momenti dove sfoga la sua sofferenza e la sua frustrazione dinanzi ad Adam. L'esplicazione dei dialoghi è ottima, fredda si, ma ben preparata. Insomma, una performance completa, quasi nessuna sbavatura, forse ogni tanto la Wasikowska risulta un tantino statica ma poco importa, è lei che porta avanti il film.
La regia ha pregi e difetti. Riguardo i primi, partiamo col dire che c'è una gran caratterizzazione della protagonista. Il regista John Curran, attraverso la traversata di Robyn, ci racconta la vita di lei, ma non tramite dei flashback (ce ne sono giusto 3/4 molto corti), ma con dei primi piani sullo sguardo della ragazza che dicono tutto di lei, fanno capire allo spettatore che tipa è la giovane che ha deciso di intraprendere un'avventura tanto assurda. Poi, così come è stata brava Mia Wasikowska, anche il director riesce a trasmettere allo spettatore una certa sensazione di caldo, di soffocamento, grazie a delle inquadrature sulla protagonista molto suggestive.
Il ritmo non è male, quasi due ore che filano via piacevolmente. La narrazione, visto il tipo di film, è ben sostenuta, e non risulta aver bisogno d'altro.
Ben integrato nel contesto del film, il personaggio aborigeno.
Passando ai difetti invece, ho trovato poca valorizzazione della location. Di solito, una pellicola ambientata nel deserto, dovrebbe trasmettere quella sensazione di isolamento, di smarrimento, e invece, questa cosa quasi non si sente, eccetto forse, in un paio di scene. E come se Curran avesse messo la scenografia in secondo piano, quando al contrario, doveva essere la vera protagonista.
Altra pecca è ogni tanto la ripetitività di alcune situazioni. Dal mio punto di vista, se la pellicola fosse stata accorciata di un quarto d'ora, non sarebbe successo niente, in quanto, in determinati frangenti, si vede proprio che il director ha voluto allungare il brodo.
Il finale è senza infamia e senza lode. Forse lo si poteva fare più epico, ma va bene così.
La scenografia di per se è ben fatta, ma come detto, è mal sfruttata dal regista.
Gran bella fotografia, colori accesissimi. Si respira l'aria polverosa del deserto.
La sceneggiatura, pur essendo parecchio striminzita, è onesta e presenta dei dialoghi validi e mai noiosi. L'impianto narrativo, non ha alcun sussulto degno di nota (eccetto in un caso, vedi spoiler), però segue una vivace linearità.


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Ottima la stesura del personaggio di Robyn. Magari anche qui c'è qualche passaggio inutile e fine a se stesso del quale se ne poteva fare tranquillamente a meno.

Conclusione: un filmetto caruccio, non regala palpitanti emozioni ma può vantare una brillante recitazione di Mia Wasikowska. Per gli amanti del genere, è una pellicola alla quale le si può dare un'occhiata.

6++

Dick  @  21/09/2016 23:08:53
   8 / 10
Ispirato ad una vera impresa, un film molto suggestivo e coinvolgente che nella sua "lentezza" non dimostra comunque leziosismi e sa ben fondere ironia e malinconia in questo viaggio sia esteriore che interiore.
Non da cartolina i paesaggi, ma ben sfruttati e parte della narrazione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  08/02/2016 12:56:22
   6 / 10
Bella fotografia e buona interpretazione della Wasikowska per questa pellicola di un genere in ascesa ,quasi a voler prendere le distanze dalla globalizzazzione moderna..
I problemi ci sono per una certa lentezza narrativa,ma d'altra parte non succedono molte cose nel deserto, e per lo scarso coinvolgimento dello spettatore sui motivi di questo viaggio.. cosa non da poco
Infatti ad esempio in "Into the wild" l'intento era chiaro da subito e ne traeva forza e potenza il film .. qui è piuttosto vago.. e la sceneggiatura perde peso..
Poteva essere migliore..

fabio57  @  26/05/2015 12:10:15
   7½ / 10
La vera storia di Roby Davidson, che nel 1977 attraversò l'Australia a piedi per 2.700 km,in compagnia di un cane e quattro cammelli.Film solido,asciutto, essenziale, a tratti anche lento,trova nell'interpretazione della protagonista il suo punto di forza,estremamente espressiva nel dare vita ad un personaggio fuori dagli schemi,misantropo, solitario ma che soffre la solitudine, surrogandola con la compagnia di animali, con cui stabilisce un rapporto morboso e speciale.L'habitat è incantevole e fa venire voglia di visitare l'Australia, peccato per il fuso orario veramente allucinante.
Da vedere

Attila01  @  06/05/2015 21:57:31
   2 / 10
Condivido Sordi nell' episodio dei "Nuovi Mostri"

calso  @  25/01/2015 12:31:33
   7 / 10
Storia di una giovane che decide di intraprendere un viaggio in solitaria attraverso tutta l'Australia...ambientazione bellissima, poaesaggi mozzafiato, però dal punto di vista cinematografico un bel pò noioso...

vale1984  @  04/01/2015 15:06:43
   7 / 10
un film davver originale dove la fotografia è stupenda e ci sono molti momenti davvero emozionanti. Una ragazza che attraversa il deserto con i suoi cammelli in un'impresa dolce e struggente...interessante davvero.

sandrone65  @  22/09/2014 23:00:50
   6½ / 10
Un film lento, in cui accadono ben poche cose degne di nota, a parte il lento e faticoso peregrinare della protagonista nel deserto australiano; donna in verità poco accattivante ed alle prese con accentuati problemi relazionali che sembrano costituire la vera motivazione del viaggio. Un modo di isolarsi e vivere in autonomia, perfino autarchia, il proprio disagio interiore e l'elaborazione di traumi infantili. La regia è buona ed il film tutto sommato raggiunge il non disprezzabile risultato di non annoiare più di tanto lo spettatore, considerando il tema trattato. Tuttavia è arduo trovare empatia con l'interaa vicenda, che appare più che altro chiusa in se stessa e difficilmente interpretabile. Ma forse l'intenzione del regista era proprio questa.

Febrisio  @  21/06/2014 14:00:49
   6 / 10
Il viaggio spesso stereotipato in quello meraviglioso, in cui tutti sembrano capire se stessi, in Tracks tende a normalizzarsi, appiattendone la spettacolarità, lasciando quella sorta di epicità che rimane più leggendaria che vissuta. Pur vantando scenografie tra le piu favolose e la vasta scelta di oppurtunità che quella terra inospitale può offrire, la fotografia si accontenta, rimanendo spesso chiusa sulla portagonista, e i suoi rumoreggianti protagonisti. Peccato, in quanto un compagno di viaggio è dalla caratura di national geografic. Ripensando a quest'ultima, m'immagino ben altra ed elevata qualità.

Dopo una prima parte avara, riesce a comunicare qualche segnale, seppure in modo chiuso. Non ermetico, in quanto sembra più essere un incapacità nel non riuscire a veicolare il messaggio. La giovane protagonista oltre al fatto di non riescire ad isolarsi come suo desiderio, sembra incapace di rapportarsi e impregnarsi con quell'esperienza, con se stessa, e tutti quanti le stiano attorno.

L'intero viaggio sembra passare senza un vero significato. Putroppo anche per lo spettatore. Un esperienza che lascia il segno, ma a cui non si ha ancora dedicato il tempo per capire. Personalmente do questo significato, che per un viaggio è congeniale, ma come film, e come spettattore, manca un appiglio che illumini tra messaggio e viaggio.

TheLegend  @  28/05/2014 05:06:18
   6 / 10
Film che non riesce ad arrivare al cuore dello spettatore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  02/05/2014 00:42:33
   6 / 10
Credo di non aver ben capito il senso di questo film, né il risultato raggiunto... si tratta di una storia suggestiva che prende spunti qua e là (un Into the wild meno disperato e molto Camel Trophy) senza riuscire a empatizzare pienamente con lo spettatore... la protagonista è bella e brava, ma il suo personaggio così astruso e indisponente non riesce a catturare la mia simpatia, per quanto lodevole sia il suo coraggio cfr. alla fine non rimane che quello. Invero la fotografia è ovviamente stupenda, e alla fine si provano anche forti emozioni che per tutta la durata del film sono rimaste quasi ingessate, soggiogate dalla bellezza dei luoghi o magari da quel senso specifico e invadente di faticosa vittoria

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