Il film è dedicato alla vita del celebre pittore J.M.W. Turner, uno dei più importanti esponenti della storia dell'arte britannica, vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo.
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E' difficile capire la ragione, ma questo film e'assolutamente fantastico. Lo e' per tanti motivi, e non solo per la mostruosa bravura di Timothy Spall, secondo me uno dei piu' grandi attori contemporanei del mondo. Posso anche provare reticenza davanti a un mondo intellettuale che non si sa quanto sia credibile o fumoso, di fronte a una certa borghesia che contempla l'arte come ragione di vita o ambizioso passatempo, ma quest'uomo negativo egoista e tutto sommato anche tenero, che sembra riletto da Leigh come certi personaggi tormentati della letteratura europea dei primi del Novecento (pensando a Schnitzler magari) affascina, turba, invade. Leigh e' un cineasta che adoro, ma stavolta ha superato se stesso. Nessun manierismo, anche quando una fotografia incantevole ostenta un forte esercizio stilistico. E' invero un film ammantato di morte e miseria, indirettamente legato a una societa' che vede e assiste indifferente al degrado sociale e al fallimento di pochi o disprezza il successo di altri. Afflizione e creativita' di Turner sfumano poi nella storia d'amore piu' insolita e informale del cinema di oggi. Da non perdere assolutamente