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Irritante e fastidioso, come shockumentary presenta i soliti elementi morbosi e violenti mascherati da critica sociale; più che film dovrebbe essere definito un mattatoio in celluloide. Ad ogni modo la buona fotografia e il mestiere dei due registi riesce perlomeno a fargli raggiungere la sufficienza. Tutto teso a mostrare gli aspetti più cupi e crudi della natura e dell'uomo, raggiunge la canonica ora e mezza con i soliti animali scannati, con indigeni intenti ad effettuare particolari riti fecondativi e con i vari hippies tipici del filone. Scialbo e poco interessante, caratterizzato da una tediosa atmosfera da National Geographic, ha come aspetti positivi solo gli interventi di Alberto Moravia (che scrisse il commento sonoro, ad ogni modo anch'esso non eccezionale) e le musiche di Carlo Savina. Climati, in passato collaboratore di Jacopetti e Prosperi, realizzerà inoltre l'horror Natura contro, conosciuto anche come Cannibal holocaust 2. La scena della fecondazione del terreno verrà citata l'anno dopo in Novecento, successivamente in Subconscious cruelty e anche nel recente The life and death of a porno gang. Tra gli hippies accampati fa una breve comparsa la mitica pornodiva Ilona Staller. La famosa scena del turista sbranato dal leone (ripresa anche in Traces of death 1) è in realtà fasulla. Seguirà Savana violenta.