Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Film d'epoca molto sorprendente a mio parere. L'effetto bianco e nero incute ancora più timore di molti altri film odierni. Un capolavoro degli anni '30 che mi ha veramente impressionato.
Non me la sento di dare di più. Il film è decisamente "strano, e discretamente inquietante, ma presenta anche numerosi difetti che lo fanno letteralmente scomparire di fronte ad altre pellicole del genere: innanzitutto il ruolo decisamente marginale riservato al vampiro, ed il modo "semplice e veloce" con cui viene esorcizzato che sicuramente sono stratagemmi intenzionali per non distrarre l'attenzione dai personaggi e dalla loro psicologia, ma personalmente non condivido affatto; poi, il montaggio frammentato che rende tutta la parte iniziale dell'opera un collage di scene scollegate (ho letto su una recensione che anche questo era voluto, per ricreare un'atmosfera onirica ed allucinata, ma secondo me l'unica impressione che dà è quella di una pellicola tagliuzzata con le forbici); infine... d'accordo, la sequenza in cui David si "vede" sepolto vivo è impressionante e claustrofobica, ma a fianco di questa e di un altro paio di scene rimaste nella storia del cinema ci sono trovate francamente un pò puerili, come l'ombra del guardiacaccia che se ne va in giro da sola o quelle della gente che balla proiettate sul muro. Rimane un film da vedere, molto interessante per le novità che lo caratterizzano (un film horror proiettato quasi completamente alla luce del giorno! ) e per la complessità della psicologia che i vari personaggi offrono; ma siamo molto distanti dal capolavoro. Ottime le musiche, creano la giusta atmosfera.
Nonostante angoscia e inquietudine caratterizzino la pellicola per tutta la sua durata, il film non si presenta come un classico horror, tende, al contrario a ricreare una dimensione continuamente in bilico tra l'onirico ed il reale, il cui obiettivo non è quello di trasmettere paura o tensione, ma solo disorientamento e conseguente angoscia. Pertanto il Vampiro di Dreyer è totalmente diverso dagli altri, si presenta, infatti, più come una perenne ed inquietante sensazione che come il classico Signore del Male affascinante e tentatore (che personalmente preferisco). Tale risultato viene raggiunto grazie ad una calma quasi insostenibile, al contrasto accecante tra nero e bianco, alle anime in pena che, sottoforma di ombre (elemento fondamentale), aleggiano ovunque e ad alcune trovate geniali quali le ombre che si staccano dal corpo che le riflette prendendo "vita" o la asfissiante scena del trasporto nella bara.
Essenziale per ogni cinefilo. Non raggiunge le vette di "Dies irae" e de "La passione di giovanna D'Arco", ma resta un film culto non solo per gli amanti del genere.