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Valuto sempre molto attentamente prima di "stroncare" un capolavoro conclamato, un po' per il timore di attirare gli strali di qualcuno poco propenso ad accettare le voci fuori dal coro, un po' per un mio problema di complesso di inferiorità, che mi fa sempre partire dal presupposto che se una cosa piace a tutti tranne a me sono io che non capisco, o non so apprezzare. In questo caso però sono abbastanza convinto che il problema non sia mio. Sul retro del dvd che ho incautamente acquistato viene riportato che Jacques Rivette disse che dopo "Viaggio in Italia" tutti gli altri film fatti in precedenza sarebbero improvvisamente invecchiati di 10 anni…senza entrare troppo nel merito di questa affermazione e tralasciando la ben nota riverenza dei registi della Nouvelle Vague verso il maestro Rossellini, qui l'unico che è invecchiato di 10 anni in un colpo dopo la visione di questa mattonata, pur nella sua breve durata, sono io. Sembra un incrocio fra una puntata di "Meraviglie" di Alberto Angela dedicata a Napoli e dintorni e un episodio più lungo e meno divertente di Casa Vianello. Non so se poteva essere considerato rivoluzionario per l'epoca, ma i suoi 70 anni se li porta proprio male.