Joe Gillis, uno sceneggiatore sull'orlo della bancarotta, si rifugia in una vecchia villa apparentemente abbandonata per sfuggire ai suoi creditori. In realtà si tratta della dimora di Norma Desmond, una vecchia star del cinema muto, che ha perso ogni legame con il mondo del cinema. In cambio dell'ospitalità, Joe inizierà a scrivere la sceneggiatura che dovrebbe segnare il ritorno di Norma sul grande schermo.
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VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film drammatico, Miglior regista (Billy Wilder), Miglior attrice in un film drammatico (Gloria Swanson), Miglior colonna sonora (Franz Waxman)
più passa il tempo e più questa pellicola acquista fascino, non invecchiando mai e rimanendo sempre attuale, sia per lo stile registico, sia per quanto concerne i contenuti. una splendida Gloria Swanson nel ruolo di Norma Desmond, ci regala un personaggio inimitabile, un'attrice famosissima del passato ma ormai dimenticata, che percorre sul baratro la strada della follia, fino a caderci, nel delirio della sua ultima rappresentazione, l'ultimo atto della sua folgorante carriera in un finale magnifico e struggente. oltre a questo la storia di un rapporto "malato", che nonostante sia genuino da entrambe le parti, è vittima del compromesso, della pietà, della convenienza. la villa dove si svolge la gran parte del film riesce a far respirare qull'atmosfera claustrofobica che permea tutta la storia, prigione dorata per Joe (un ottimo Holden) e mausoleo per Norma. prova da sottolineare da parte di Erich von Stroheim, che contribuisce con il suo ruolo inquietante a sottolineare quel che è e quel che fu nella vita della più grande attrice di cinema muto.