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Iskanov fà a mio avviso lungometraggi difficili e pesanti riguardo alla loro visione (queasto ad esempio dura sui 126 minuti; Philosophy of a knife raggiunge le 4 ore e mezza), comunque non solo per durata, ma anche per temi trattati e per modalità attraverso cui sceglie di mostrare agli spettatori questi suoi temi.
Difatti non è proprio facilissimo stare 2 ore e 6 minuti di fronte a veri e proprio deliri audiovisivi (tutti formati da colori sgargianti, buone scenette gore, e via dicendo), ad ogni modo assolutamente ben fatti e girati.
Il film in sostanza narra di due personaggi, un prete (interpretato dallo stesso Iskanov) ed un ragazzo che, non si sà bene perchè, sono entrambi coinvolti nella visione di questi strani esseri (che, se stai attaccato al telefono, può essere pure che senti cosa ti dicono), pseudo vampiri credo, che vorrebbero prenderli per portarli nella loro dimensione da incubo. Manco a dirlo alla fine ****spoiler
Da un plot abbastanza lineare come questo, ne nasce un film estremamente weird, estremamente ben girato, estremamente, come già detto, delirante. Bellissimi tutti i vari colori che letteralmente aggrediscono lo spettatore, e molto belli suoini e tema musicale principale.