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Un film che è più che altro è una guerra tra musulmani e l'imperatore Vlad , una guerra ideologica anzitutto che lascia almeno in parte in secondo piano l'aspetto sanguinoso della situazione e in molte scene pone quesiti etici e nazionalistici tra le due fazioni . C'e' molta retorica , va detto, tante frasi fatte , patriottiche ora , di fratellanza umana adesso e tutto ciò un pò appesantisce la trama . Comunque è ben fato con ampie e belle scenografie , combattimenti realizzati con poco ma di sostanza e bei costumi storici . Si capisce che vuol fare il verso a blockbuster storici hollywoddiani ma coi mezzi che ha fa quello che può , diginitosamente.
Finalmente! Erano anni che aspettavo un film su Dracula, ma non il solito horror con i vampiri bensì un film storico che narra la battaglia tra il principe valacco e gli ottomani. E meno male che ci hanno pensato i turchi; a dir poco sorprendente questa produzione anatolica dove tutto, dalla scenografia, ai costumi è ricostruito nei minimi dettagli e la regia di Osman Kaya ci porta al dentro dei combattimenti. La storia, incentrata su un manipoli di guerrieri in missione per fermare il crudele tiranno voivoda è molto drammatica, cruenta quanto basta e non poco riflessiva e filosofica con il messaggio che la guerra non è altro uomini contro altri uomini con l'eterna scusa della religione come sfondo. Quello che lascia leggermente perplessi è l'idea che sia un film di parte: i turchi mostrano il loro storico nemico come un cattivo assoluto mentre loro sono puri, buoni e combattono per la libertà. Certo, Dracula l'impalatore era tutt'altro che un santo (d'accordo, diciamo anche un crudele sanguinario) ma non dimentichiamoci che dai più è venerato come colui che ha difeso l'Europa dall'invasione degli ottomani; di conseguenza il film, stante anche le scarse certezze storiche su come si siano svolti effettivamente gli eventi, ne viene fuori un po' troppo romanzato. Comunque teniamoli d'occhio questi anatolici: è da un po' che stanno producendo pellicole più che notevoli.