Trama del film Wet hot american summer: first day of camp
Nell'estate del 1981, gli animatori e i campeggiatori si apprestano ad affrontare il primo giorno al Camp Firewood, dando vita ad una serie di bizzarre disavventure. La miniserie è un prequel del film Wet Hot American Summer, del 2001.
Film collegati a WET HOT AMERICAN SUMMER: FIRST DAY OF CAMP
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Ottima l'idea di girare un prequel a quindici anni di distanza dal film: vedere dei 40enni interpretare dei 16enni dà un senso di assurdo che permea tutta la serie ed eleva ulteriormente il livello di surrealismo. Più divertente del film, che però rimane una visione imprescindibile prima di accedere a questa serie. Gran bella serie.
Wet hot american summer è un film culto negli Stati Uniti. Da noi è praticamente sconosciuto per una serie anche di legittimi motivi. Innanzitutto è un film che riesce a far ridere ma non è certamente un capolavoro di comicità. Una commedia surreale che ha la comicità demenziale alla ZAZ come punto di riferimento, ma che a volte sconfina nel classico pecoreccio in salsa italica. Il motivo probabilmente più importante è quello della scelta di un contesto molto riconoscibile alla realtà americana, i campi estivi in riva al lago, luoghi che rappresentano un vero e proprio passaggio dall'età puberale a quella adolescenziale. Una realtà comunque facilmente identificabile a svariate generazioni di americani e che a sua volta ha fornito lo sfondo a generi diversi dalla commedia. Tanto per fare degli esempi Sleepway camp e la ben nota saga di Venerdì 13 offrono l'identica ambientazione di fondo. La serie televisiva a livello narrativo si presenta come un prequel del film. Se il film si svolgeva durante l'ultimo giorno del campo estivo, la serie si svolge per la sua intera durata di otto episodi esclusivamente nella giornata d'apertura del campo stesso. Fin qui nulla di particolare, come nulla di particolare è l'utilizzo degli stessi personaggi del film. Il discorso cambia radicalmente nell'utilizzo degli stessi attori a distanza di quasi quindici anni dal film. Un effetto straniamento palese e voluto fin dall'inizio e che costituisce la carastteristica principale di questa miniserie, cioé attori ultraquarantenni che interpretano personaggi che hanno una fascia di età compresa dai sedici ai vent'anni. Anche gli effetti di ringiovanimento degli stessi attori quali parrucche posticcie e abiti quasi impresentabili, utili per evidenziare solo il grasso in eccesso, non fanno che aumentare esponenzialmente la cifra surreale di questa operazione folle e nel complesso più riuscita del film stesso. Più riuscita perchè l'effetto surrealdemenziale cresce sensibilmente a scapito delle derive tipicamente pecorecce del film, inoltre le gag sono molto più riuscite grazie ad un'opera di scrittura molto più valida che tuttavia non impoverisce affatto la vena folle e bizzarra della storia. Pur con qualche piccola incongruenza rispetto al film, i personaggi sono ben sviluppati e coerenti con quello che, a livello temporale, saranno l'evoluzione del film stesso. Il cast della serie è identico al film ed annovera coloro che nel 2001 erano degli emeriti sconosciuti quali Paul Rudd, Elisabeth Banks e Bradley Cooper. Notevoli inoltre gli inserimenti di nuovi personaggi come il guru rock Eric intepretato da Chris Pine, l'avvocato azzimato intepretato da Michael Cera e di Jon Hamm nella parte del killer governativo Falcon. Uno dei limiti più evidenti sicuramente è il forte legame che questa serie ha con il film omonimo. Guardare questa serie senza aver visto il film toglie molto. Vedere il film prima di affrontare la serie è un passaggio quasi obbligato.