E' entrato nel Palais de Congres che era un signor nessuno, ne è uscito 120 minuti dopo che era un divo. Cannes 2012 aveva consacrato la sua nuova stella maschile: l'attore belga Matthias Schoenaerts.
Marion Cotillard, sua partner nell'applaudito film di Jacques Audiard "UN SAPORE DI RUGGINE E OSSA", ricorda perfettamente la prima volta che ha incontrato Matthias Schoenaerts, perché rimasta impressionata dalla sua avvenenza, dallo scintillio dei suoi magnetici occhi azzurro-grigi, dal suo sex-appeal e dal suo carisma; ricorda perfettamente di aver capito subito di trovarsi davanti un vero uomo e ad un attore fantastico.
A Cannes, durante la kermesse, Matthias Schoenaerts si è distinto per fascino e talento e la sua performance nel film di Audiard ha suscitato l'attenzione del pubblico e dei media, che lo hanno accostato a MICHAEL FASSBENDER e a JEAN DUJARDIN: al primo perché rossiccio come lui e perché, come lui, non disdegna scene di sesso che non sono esattamente spettacoli per educande; al secondo per la rapidità con cui, con un solo film, è passato dall'anonimato alla popolarità mondiale.
Portatore di un torace scolpito e di alti livelli di massa muscolare, declinati in versione barbetta incolta e sorriso accattivante, Matthias Schoenaerts, con quell'aria da ultimo romantico e l'aspetto da antidivo, in realtà è un attore molto serio ed estremamente professionale, che rifugge gli eccessi e l'esagerata esposizione mediatica, dimostrando così di avere una grande personalità e di saper entrare perfettamente nella parte, tanto da diventare in breve uno degli attori europei più apprezzati oltreoceano.
Nato nella città fiamminga di Anversa l'8 dicembre del 1977, Matthias Schoenaerts è figlio d'arte. Suo padre, infatti, è l'attore di teatro belga Julien Schoenaerts ed è lui che lo inizia alla recitazione all'età di otto anni, facendogli calcare il palcoscenico al suo fianco in una produzione teatrale.
Avviene nel 1992, all'età di 15 anni, sempre a fianco del padre, anche il debutto cinematografico, con un piccolo ruolo nel dramma storico "PADRE DAENS", per la regia di Stijn Coninx, presentato a Venezia '92 e candidato al premio Oscar come miglior film straniero nell'anno in cui vinse il francese "Indocina".
Presa familiarità con l'ambiente cinematografico e appassionatosi al mestiere d'attore, all'età di 19 anni si iscrive alla scuola di recitazione presso l'Accademia di Arte drammatica della sua città natale, dove si diploma nel 1998. Terminati gli studi artistici inizia una produttiva carriera che lo porta a recitare in vari film di produzione belga e olandese e in una lunga serie di corti cinematografici con cui si fa le ossa e una discreta popolarità dentro i confini belgi.
Nel 2002 Matthias Schoenaerts viene scelto dal regista Jan Verheyen per interpretare il ruolo di Dieter in "Alias", ma un precedente impegno di lavoro ha impedito all'attore di accettare la parte, che è andata poi a Hunaerts Geert.
Sempre nel 2002, però, Matthias ottiene il suo primo ruolo importante nel romantico "MEISJE" (Ragazza), un film di Dorothée van Den Berghe, selezionato in vari Festival internazionali e vincitore del premio Plateau (l'Oscar belga) e di diversi altri premi ad Amiens e Locarno.
La performance recitativa lo fa conoscere anche al di fuori dell'ambiente del suo paese, tanto che nel 2003 viene nominato Shooting Star nel corso della manifestazione organizzata dall'European Film Promotion che ha l'obiettivo di attirare l'attenzione della stampa e dell'industria del cinema sui giovani talenti europei.
Negli anni successivi partecipa ad una consistente serie di produzioni, tra cui il corale "ANY WAY THE WIND BLOWS", titolo tratto da una canzone di Frank Zappa, diretto dal leader della band belga dEUS Tom Barman, che racconta le storie di otto persone che si intrecciano tra loro.
In "ELLEKTRA", diretto da Rudolf Mestdagh, ancora del 2004, recita nuovamente a fianco del padre, poi, dopo aver interpretato un'altra serie di cortometraggi, il regista Paul Verhoeven gli affida il ruolo di un membro della resistenza olandese nel suo film "BLACK BOOK", ambientato durante la seconda guerra mondiale, in cui però passa quasi inosservato per la brevità della sua partecipazione.
Bisogna aspettare il 2008 perché si faccia veramente notare per la prima volta a livello internazionale, quando viene chiamato ad interpretare il thriller "LOFT (2008)", per la regia di Erik van Looy, che ottiene un grosso successo commerciale, diventando la produzione fiamminga campione d'incassi ai botteghini. Nel film Matthias impersona Filip Willems, uno dei 5 yuppie fiamminghi, tutti regolarmente sposati, che hanno in affitto un loft dove incontrarsi con le rispettive amanti. Quando una donna viene trovata uccisa nell'appartamento, essendoci solo cinque chiavi, comincia tra di loro il gioco al massacro dei sospetti incrociati.
Tra il 2009 e il 2010 Matthias è protagonista del drammatico "MY QUEEN KARO" di Dorothée Van Den Berghe, di "THE PACK", un horror di Frank Richard, e del dramma romantico mistery "PULSAR", diretto da Alex Stockman.
Nel 2011 ritroviamo l'attore fiammingo protagonista del dramma passionale "BULLHEAD" di Michael R. Roskam, che viene candidato agli Oscar come miglior film in lingua straniera.
Prima di calarsi nella parte dell'allevatore di bovini dipendente da ormoni e steroidi, Matthias si è sottoposto per 18 mesi ad una ferrea dieta altamente calorica (composta esclusivamente da riso, avena, pasta, scatolette di tonno e carne di pollo) che gli ha fatto mettere su 30 kg di peso e dare l'impressione di un giovane uomo corpulento e muscoloso, segnato per sempre, però, dal ricordo tragico del suo passato.
Il ruolo gli vale il premio FIPRESCI come miglior attore al Palm Springs Festival, nonché il premio Magritte che l'Accademia André Delvaux assegna periodicamente ai migliori film e alle migliori figure professionali del cinema belga.
Seguono sempre nel 2011 alcuni film che non hanno trovato distribuzione in Italia, come "DE PRESIDENT", commedia romantica di Erik de Bruyn, e "DE BEND VAN OSS", un crime-drammatico di André van Duren.
E arriviamo finalmente al 2012 quando Jacques Audiard gli offre il ruolo di protagonista accanto a Marion Cotillard nel drammatico "UN SAPORE DI RUGGINE E OSSA", in cui il suo personaggio, Ali, è un pugile di strada e il rissoso buttafuori di una discoteca, dove fa conoscenza con la bella addestratrice di orche del parco acquatico di Antibes.
Tempo dopo, nonostante lei abbia perso le gambe in un incidente sul lavoro, intreccia con lei una relazione erotico-sentimentale che serve ad entrambi per restare attaccati alla vita.
Per interpretare la parte, il regista Audiard ha costretto Schoenaerts a perdere il peso che si portava addosso dal tempo di "BULLHEAD", ma una volta tornato magro, lo ha invitato a riprendere gli allenamenti in palestra per mettere su massa muscolare frutto di intenso esercizio fisico e non da fast food come nel film di Roskam.
E così l'attore belga a Cannes ha potuto esibire tutta l'avvenenza di un fisico scolpito, lontano dal cliché delle palestrate star hollywoodiane, ma non per questo meno sexy e affascinante, tanto da far battere il cuore alle sue numerose fan e attirare l'attenzione degli americani, che non hanno perso tempo a corteggiarlo, offrendogli delle interessanti proposte di lavoro che potrebbero accreditare definitivamente la sua fama di attore dalla solida preparazione professionale.
E così, appena spento l'eco del successo personale riscosso sulla Croisette con il film di Audiard, il bel fiammingo è volato in America dove l'aspettava il remake statunitense del film "LOFT (2008)" girato nel 2008, sempre per la regia di Erik Van Looy, in cui riprende il ruolo di Filip, stavolta però accanto ad attori di stampo hollywoodiano come Karl Urban, Wentworth Miller, James Marsden, Rhona Mitra e Rachael Taylor.
Lo vedremo pure in "BLOOD TIES", un film poliziesco drammatico sulla storia di due fratelli, uno agente di polizia, l'altro criminale appena uscito di galera, diretto da Guillaume Canet, marito della Cotillard, il quale, colpito dall'intensità della sua performance, ha voluto affiancarlo ancora una volta alla moglie e a un cast internazionale, per cementare, forse, una collaborazione artistica con uno degli attuali miglior attori del cinema europeo conosciutissimo anche all'estero; un nuovo ruvido antidivo alla maniera di RYAN GOSLING, a cui molti tendono a paragonarlo.
L'attore di Anversa, quando non è all'estero, vive in un appartamento in Borgerhout, un vivace e multiculturale quartiere della città di Anversa, insieme alla sua attuale compagna da circa tre anni, Alexandra Schoutedem, una bruna bellezza, studentessa di legge e modella belga-congolese-israeliana, di 10 anni più giovane di lui.
Ama giocare a calcio e andare in palestra, attualmente sta girando un documentario su un amico d'infanzia.
Il prossimo divo di Hollywood è stato definito "l'attore beefcake più versatile del nostro tempo."
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Biografia a cura di luisa75 - ultimo aggiornamento 05/02/2013 16.39.00
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