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L'FBI sta seguendo da tempo un irlandese, un uomo notevolmente pericoloso. Il pedinamento li conduce tra le strade affollate di New Orleans a caccia di questo dirottatore aereo, esperto in esplosivi nonché uccisore del proprio fratello.
Daniel Fisher (John Cena), un membro della polizia locale, esce di casa e si mette a disposizione per la cattura del sospetto, dopo aver salutato la sua dolce e nuova compagna e il suo cagnolino non troppo grazioso, almeno a prima vista. Non sa ancora che, quello che lo sta aspettando, sarà un lungo inseguimento. Tra catture dei cattivi, promozioni a detective, una vita familiare che non è poi così tanto facile e una spietata vendetta dietro l'angolo, la vita di Fisher sembra più complicata di quanto lui stesso non avesse mai pensato.
Immagini iperaccelerate e montaggio serrato (alternando scene riprese dalla mdp con quelle delle telecamere a postazione fissa installate dall'FBI a quelle dei loro terminali che scannerizzano alla velocità della luce i profili dei ricercati) fanno del film di Renny Harlin un action-movie impulsivo e irruento. Il regista di origini finlandesi è un buon mestierante e sa come fare per catturare l'attenzione del pubblico aumentando il livello di adrenalina.
Una fotografia a tratti notturna e livida ci spinge verso questa discesa agli inferi incontro a un personaggio astuto e malefico che ci fa guardare in una direzione per prenderci, in silenzio, alle spalle.
L'ambientazione interessante, spesso tra i quartieri più poveri e meno battuti dal cinema contemporaneo, ci fa avvertire il degrado e la solitudine di questa gente distrutta dall'uragano Katrina. Dopo quella sciagura ci mancava solo la pletora di esplosioni e botti portata da Harlin: una macchina di distruzione chiassosa a non finire, dove nemmeno in piscina si sta al sicuro. Siamo certi che la gente del luogo ringrazierà per questa idea sulla location?
John Cena è un po' imbarazzante, non sa come muovere quel mascellone che si ritrova; prova a compensare con aperture della bocca e la roteazione degli occhi ma recitativamente non ci siamo. E' veramente in forma quando deve correre e anche quando si trova a guidare macchine fuori dalle strade principali (non mancano escursioni in giardini pubblici e privati, nonché tra le rotaie di un treno).
Daniel è un tuttofare: perfetto zelig, è capace di tramutarsi in atleta, pilota, professore di geografia, pompiere, equilibrista, tramviere, tuffatore... un trasformista quasi degno del nostro attuale Presidente del Consiglio. Le uniche professioni nelle quali è incapace sono l'idraulico e l'elettricista (chi l'avrebbe mai detto, visto il curriculum sterminato di cui sopra?).
A lungo andare la frenesia con la quale viene diretto il film fa girare un po' la testa e da' il tormento ai nervi. Va bene essere "moderni" e instillare nello spettatore il senso di perenne pericolo nel quale si trova il protagonista, ma insistere in questo modo, senza mai dare una tregua visiva, corre il rischio di annoiare. Tra scene riprodotte al digitale, sequenze da videogame o da videoclip musicale, lanciate a tutta velocità a favore di un cinema eccitato, perdiamo la strada per tornare a casa.
Soprattutto se, a questo, si aggiungono alcune inevitabili falle nello scritto: il soccorso degli "amici" dell'FBI e quello dei poliziotti non è poi così tempestivo ed efficace come si dovrebbe e Cena è in ballo dall'inizio alla fine. E questo non è sempre un bel vedere, vista l'efficacia della sua espressione.
Complessa e affascinante la figura del creativo delinquente un po' squilibrato portata sullo schermo da Aidan Gillen. Avrebbe meritato una fine più dignitosa.
Il film, tutto compreso, si assicura mezzo punto per ognuno dei 12 round superati da Cena.
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Recensione a cura di pompiere - aggiornata al 06/08/2009
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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