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"A mia madre le piacciono le donne" è una divertente e briosa commedia, nella quale non manca qualche spunto di riflessione.
Una celebre concertista di nome Rosa, nell'occasione del suo sessantesimo compleanno, annuncia alle tre figlie adulte di aver scoperto di essere innamorata di una donna molto più giovane di lei: una ragazza di Praga, Eliska, in Spagna per motivi di studio. Le figlie decidono di intervenire e mandare a monte la relazione chiedendo ad Elvira, la più giovane e nevrotica (dalla grande difficoltà di relazionarsi con gli uomini, incapace di avere autostima) delle tre figlie, di sedurre Eliska.
Gli imprevisti si moltiplicheranno, soprattutto quando Elvira s'infatuerà davvero dell'amante della madre, mettendo in crisi il legame tra di loro. Eliska, piena di sensi di colpa, scappa a Praga, mentre la madre di Elvira entra in uno stato depressivo profondo e invalidante. Le tre sorelle, pienamente pentite, partiranno per la Repubblica Ceca per "recuperare" la giovane, ancora innamorata di Rosa, e a convincerla a ritornare in Spagna. Le figlie di Rosa, finalmente, capiscono quanto il sentimento della madre nei confronti di Eliska sia sincero, accettandolo e non avendone più paura.
"A mi madre le gustan las mujeres" ha molto di Almodovar: l'investigazione dei rapporti tra le persone soprattutto dal punto dio vista sessuale, lesbo, in questo caso, la nevrosi e i complessi, le paure, che proprio questo tema può originare, l'imbarazzo e il disagio di avere in famiglia una persona non etero e la difficoltà di omologarsi alle convenzioni della società.
Il film presenta molte situazioni comiche e divertenti, soprattutto, durante le sedute di Elvira con un psicologo poco attento ai problemi della ragazza e più propenso, invece, ad ammirare la sua fisicità, o ancora nella scena in cui Elvira prova ad avere un rapporto sessuale con il suo ragazzo, impossibilitata, però, oltre che da una psicastenia omofoba, anche dalla estrema difficoltà di togliersi i vestiti, o invece quando una delle tre sorelle, cantante rock ed anticonformista, attraverso una canzone orecchiabile e allegra, rivela ad una gran massa di persone, che a sua madre piacciono le donne (il titolo del film).
Le due registe del film, Daniela Fejerman e Inés Paris (anche autrici della sceneggiatura) dimostrano di essere abbastanza abili nel mettere in evidenza la gamma variegata di sentimenti che avvolgono i personaggi, soprattutto, la protagonista: dallo stupore, all'irritazione, dal disagio, all'innamoramento, dalla sofferenza fino al pentimento.
Particolarmente elegante dal punto di vista estetico e significativa da quello simbolico, la scena finale nella quale, le tre ragazze con la madre fanno un girotondo in mezzo ad un giardino, con flashback che le riportano indietro nel tempo, quando erano piccole, a significare che l'amore e l'affetto di una madre oltrepassa anche le preferenze sessuali.
Ottima interpretazione di Leonor Watling, attrice anglo-spagnola che interpreta Elvira, mediante la sua recitazione enfatizzante tic e nevrosi, è forse quella che svetta maggiormente rispetto alle altre. Molto apprezzata in Spagna, in quello stesso anno, girò "Habla con ella" di Almodovar.
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Recensione a cura di Luca.Prete - aggiornata al 25/05/2006
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