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Girato in esterni nel centro storico di Gravina di Puglia, ridente cittadina della Murgia barese, nel "ruolo" del quartiere ateniese della Plaka, il film "Appartamento ad Atene", opera prima del regista romano Ruggero De Paola, è ispirato al romanzo omonimo uscito nel 1945.
La storia è ambientata durante la seconda guerra mondiale nella capitale greca. La famiglia Helianos è formata da quattro persone: il padre è un colto e tranquillo editore di libri scolastici, caduto in disgrazia a causa della guerra; la madre Zoe (Laura Morante) è una tipica casalinga dedita alla famiglia e ai figli; i bambini,ambedue in età prepubere, Alexandros detto Alex, dodici anni con il corpo di un decenne per le privazioni alimentari provocate dalle ristrettezze economiche e Leda, una ragazzina di età compresa tra gli undici e i tredici anni. Un'ombra sull'apparente serenità degli Helianos è rappresentata dalla morte in guerra del primogenito che è spesso ricordato malinconicamente dai due genitori.
La vita monotona e pacifica della famiglia ateniese cambia improvvisamente quando un capitano tedesco delle forze occupanti va a vivere nell'abitazione degli Helianos: la presenza di quest'uomo modificherà le vite di ciascun membro della famiglia.
La pellicola si concentra sulla relazione tra il capitano tedesco e la famiglia, che è costretta ad ospitarlo sottolineando gli atteggiamenti di tutti gli abitanti l'appartamento.
Il capitano, nella prima parte della vicenda, è arrogante e incarna il tipico nazista consapevole e convinto della superiorità della sua razza, soggioga e assoggetta i propri ospiti. Ciascuno risponde alla presenza del tedesco a modo suo: padre e madre si mettono totalmente al servizio dell'ufficiale nazista, sperano di migliorare la propria condizione arrivando ad umiliarsi in maniera evidente; la figlia, alle soglie dell'adolescenza, finirà con l'attaccarsi morbosamente all'estraneo, coltivando la segreta speranza di allacciare una relazione sentimentale, mentre il figlio, orgoglioso e sprezzante come il condottiero macedone di cui porta il nome, maturerà una reazione negativa nei confronti della situazione e del genitore, sminuito ai suoi occhi.
La storia, dal momento dell'arrivo in casa Helianos, è quasi tutta ambientata nell'appartamento della famiglia e, per meglio evidenziare la sudditanza psicologica che la famiglia vive, il regista sceglie il dettaglio e i primi piani prevalentemente sul volto impenetrabile dell'ufficiale e su quello mite e mortificato del capofamiglia caduto in disgrazia.
La seconda parte della vicenda, che assume sviluppi impensabili all'inizio della pellicola, inizia dalla partenza improvvisa per la madrepatria dell'ufficiale.
L'aura angosciosa e claustrofobica, spesso persino tediosa, nell'ossessiva descrizione della cupa routine della sfortunata famiglia greca, si risolleva con il momentaneo allontanamento del tedesco e la fanciulla Leda passa contemporaneamente con costernazione dall'infanzia all'adolescenza.
Il mutato atteggiamento dell'ufficiale, aumentato di grado e con frequenti sbalzi umorali, porterà la vicenda alla sua drammatica conclusione.
Nei rapporti che intercorrono tra il capofamiglia greco e l'ufficiale tedesco c'è quel legame tra vittima e carnefice che si ritrova in "Portiere di notte" di Liliana Cavani ma anche in "Il servo" di Losey, dove però la guerra e l'occupazione nazista non sono a monte della relazione malata tra gli individui protagonisti della vicenda.
Povero di mezzi, con poche ambientazioni: le stradine del quartiere, l'appartamento degli Helianos e quello dell'ufficiale più in alto in grado, a tratti ripetitivo nella sua meticolosa descrizione della relazione tra l'occupante straniero e i greci sudditi, il film rivela attenzione verso l'analisi psicologica e, pur partendo da una tematica storica quale l'occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale in territorio greco, esamina ed esplora più ampie ed universali problematiche quali la relazione tra libertà spirituale e quella morale, che supera tempo e ideologie.
Raccomandata la visione.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 07/09/2012 16.03.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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