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A due anni dagli eventi narrati in "Avengers", i rapporti tra Capitan America (Chris Evans) e lo SHIELD guidato da Nick Fury (Samuel L. Jackson) sono sempre più tesi. L'ideale di libertà e giustizia che guida il Capitano si scontra quotidianamente con i compromessi e le strategie messe in atto dal consiglio Mondiale di Sicurezza presieduto da Alexander Pierce (Robert Redford), di cui lo SHIELD è il braccio operativo.
Un agguato alla vita di Nick Fury porta alla luce un piano dell'Hydra per la conquista del mondo e svela a Capitan America l'esistenza di Winter Soldier, un sicario sovietico superumano le cui operazioni sono state registrate per settant'anni.
Con l'aiuto della Vedova Nera (Scarlett Johansson) e del nuovo alleato Falcon (Anthony Mackie), Capitan America deve sventare il piano dell'Hydra e svelare il mistero del Soldato d'Inverno, che sembra collegato incredibilmente al suo passato nella Seconda Guerra Mondiale...
Il progetto cinematografico della Marvel sta procedendo verso la conclusione della "Fase Due", che terminerà nel 2015 con "Avengers: Age Of Ultron", in cui saranno nuovamente riuniti tutti i personaggi che in questi due anni sono stati protagonisti dei propri "a solo" cinematografici. Dopo "Iron Man 3" e "Thor: The Dark World", tocca a Capitan America tornare sul grande schermo in solitaria. Se negli altri due casi gli eventi narrati erano diretta conseguenza di "Avengers", più che dei rispettivi capitoli precedenti, "Captain America - The Winter Soldier" tenta una strada un po' diversa, quella dell'autoconsistenza. I compromessi sono tanti ed evidenti: l'impianto estetico deve registrarsi per essere coerente con quello degli altri film (per cui il cambio di regia si nota solo marginalmente e non ci sono mai sorprese a livello visivo), i "ganci" a capitoli precedenti e successivi sono parte integrante della storia - benché stavolta meno fastidiosi del solito - e la sceneggiatura fa di tutto per permettere a Chris Evans di passare più tempo a volto scoperto che in costume, per effetto dell'accresciuto potere mediatico (un po' come successo ancor più spudoratamente in "Iron Man 3" con Robert Downey Junior).
"The Winter Soldier" abbandona le atmosfere eccessivamente leggere degli altri film, declinando la storia in un thriller fantapolitico riuscito in parte, nobilitato dalla presenza di Robert Redford (non molto a suo agio) che evoca automaticamente complotti governativi e loschi intrighi di palazzo. E' ben ideata la contrapposizione tra ciò che Capitan America vuole rappresentare (un mondo che combatte per la libertà ) e quello che l'epoca moderna, a cui l'eroe non sente ancora di appartenere, gli pone davanti: compromessi, segreti, deliberate violazioni delle libertà individuali.
Lo scontro ideologico tra Nick Fury e Steve Rogers si riduce alla questione se il fine giustifichi il mezzo sempre e comunque e dove si debba tracciare una linea. Ovviamente, qualcuno trama alle spalle di entrambi e per oltre metà film il Capitano diventa un ricercato, che per evidenti motivi metacinematografici non ricorre all'aiuto dei suoi potenti amici Avengers, cosa che costringe a una dose supplementare di sospensione dell'incredulità.
"The Winter Soldier" è un film molto parlato, con poche scene d'azione e un climax che non sorprende, perché simile a quanto già visto negli altri capitoli. L'affascinante Soldato d'Inverno resta fin troppo in secondo piano rispetto ai vari complotti e alla fine la sua vicenda ruota solo intorno al colpo di scena sulla sua identità, che è però nota praticamente a tutti gli spettatori. Peccato, perché personaggio e attore meritavano più spazio, magari a scapito di una Scarlett Johansson troppo ingombrante e nei panni di un personaggio che non le si addice e al quale non dona alcuna sfumatura.
"Capitan America: The Winter Soldier", pur esplorando in maniera abbastanza autoconsistente la mitologia personale del Capitano Rogers (introducendo Sharon Carter, Winter Soldier, Falcon, TaskMaster e riproponendo l'Hydra) non riesce ad esprimere tutto il valore che potenzialmente c'era dietro le varie tematiche trattate (anche solo i cenni alla vita di Capitan America fuori dal suo tempo potevano essere di più e meglio integrati) e risulta troppo vincolato - soprattutto dal punto di vista estetico e della messa in scena - all'affresco complessivo per essere credibile come thriller, di cui non ha i tempi e lo stile. Se paragonato agli altri sequel della "Fase Due", e proprio come era avvenuto per il primo capitolo, "Capitan America: The Winter Soldier" è certamente di un livello superiore, ma la sensazione che la Marvel abbia sacrificato la complessità dei suoi personaggi in favore di un'immediatezza leggera e sconclusionata si sta ormai trasformando in certezza.
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Recensione a cura di JackR - aggiornata al 11/04/2014 13.39.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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