Voto Visitatori: | 5,37 / 10 (187 voti) | Grafico | |
Voto Recensore: | 8,00 / 10 | ||
Il giovane regista e sceneggiatore Neil Marshall, autore in precedenza di "Dog Soldier" e "The Descent", opere divenute cult nel giro di pochi anni, firma ora questo "Doomsday – Il giorno del giudizio".
La trama del film racconta del virus "reaper" che attacca la Scozia decimandone la popolazione e costringendo il governo a mettere in quarantena l'intera regione. Trent'anni dopo, però, lo stesso virus invade Londra e la sua gente; le autorità decidono quindi, dopo aver accertato la presenza di alcuni superstiti nella zona di quarantena scozzese, di inviare una spedizione per recuperare un'eventuale e quanto mai sperata cura.
Dopo essersi calato nell'horror con "The Descent", anche con notevoli risultati, il regista inglese realizza quest'opera considerata da molti "una marea di citazioni sparse alla rinfusa", ma che in realtà è più un omaggio divertito e appagato ad un genere - il b-movie anni '80 - che probabilmente oggi non suscita grande interesse, ed è stato quasi completamente affossato dagli action movie pieni di effetti speciali, prevalentemente americani.
Marshall ha chiaramente ammesso di essersi ispirato a registi come il Carpenter di "1997 - Fuga da New York", oppure al Miller di "Mad Max" o al Walter Hill de "I Guerrieri della Notte". Il risultato è un collage cinematografico che vive comunque di luce propria e di una salda e decisamente ricca personalità.
That's entertainment. Marshall sembra essersi divertito molto nella realizzazione e il suo prodotto riesce a intrattenere e ad allietare per tutta la sua durata. Il regista non si prende mai sul serio e, anzi, gioca coi generi, mischia le carte e lo fa in maniera compiaciuta e certamente spassosa. I personaggi sono tutti perfettamente riusciti e addirittura due di essi si chiamano guarda caso Miller e Carpenter.
Questa volta l'icona di Jena Plissken ha il volto e il corpo di una donna, una Rhona Mitra decisamente ispirata per la parte, che si accosta spesso alla Jovovich di "Resident Evil" ed è l'autentica mattatrice del film, eccezionale nel destreggiarsi tra decapitazioni, maciullamenti e atti di cannibalismo (massicce le dosi di splatter), tra inseguimenti divertentissimi e perfettamente girati e combattimenti nell'arena da far impallidire il miglior Russel Crowe.
Il viaggio che compie la protagonista è chiaramente un viaggio a ritroso nel tempo: si vedano le varie ricostruzioni delle epoche, che partono dalla Londra del futuro per arrivare alle ambientazioni post apocalittiche iniziali, fino all'interno di un castello scozzese in pieno medioevo, per concludersi, poi, catapultati ai giorni nostri come in un vortice senza via di fuga, con inseguimenti altamente tecnologici, e con un finale non del tutto pessimista (come quello di "The Descent") ma decisamente di forte impatto.
Tra le scene da ricordare, oltre al citato finale e al combattimento nell'arena, sicuramente l'inizio e la prima sparatoria tra il gruppo invasore e gli "autoctoni" (più un agguato da parte dei secondi), ma anche le danze dei superstiti capeggiati da Sol (Craig Conway), con tanto di sacrificio umano.
Oltre alla Mitra, il cast brilla per la presenza di Malcolm McDowell e Bob Hoskins che, seppur in ruoli marginali, sono decisamente un piacere da vedere all'opera.
Per gli amanti degli autori sopra citati il film è assolutamente da non perdere. Neil Marshall è indubbiamente uno dei registi europei più interessanti, promettenti e completamente fuori dagli schemi rispetto ai colleghi d'oltreoceano. Si distingue inoltre anche in fatto di eleganza da altri registi, come ad esempio Robert Rodriguez, che realizzano i loro film limitandosi a copiare lo stile di altri film di genere, ottenendo però scarsi risultati.
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Recensione a cura di Granf - aggiornata al 30/10/2008
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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