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E' approdata finalmente sugli schermi italiani l'opera prima del cileno Sebastian Lelio "Gloria".
La pellicola ruota intorno a una donna quasi sessantenne, separata e con due figli grandi, che cerca di combattere la propria solitudine frequentando locali notturni. La citazione al film "In cerca di Mr. Goodbar" con Diane Keaton è evidente ed in alcune sequenze, con Gloria accanto al bancone del bar con l'eterna sigaretta, sembra quasi di rivedere quel film di fine anni Settanta, che a suo tempo suscitò scalpore per la tematica forte (una donna sola di mezz'età che tuttavia non si arrende).
La Gloria del film di Lelio è forte, il regista si sofferma in maniera quasi maniacale sul quotidiano della donna: al lavoro, in casa, alle prese con il folle vicino e il suo strano gatto, mentre guida cantando a squarciagola e nell'abbandono del ballo in locali appena squallidi, popolati da uomini e donne di tarda età, tutti con la stessa smania di ingannare il tempo che passa fingendo di divertirsi.
Pellicola sicuramente al femminile poiché i protagonisti maschili (l'ex marito, il compagno di una breve e travagliata relazione più sessuale che spirituale, il figlio) quasi scompaiono davanti alla donna. Il regista sembra quasi voler idealmente affidare alle donne la rinascita del suo paese e implicitamente invece vuole condannare gli uomini, colpevolizzandoli per la loro ignavia, che ha portato in passato il paese al disfacimento della dittatura.
Interpretazione superlativa di Paulina Garcìa, presente sulla scena per tutta la durata del film. L'attrice non ha paura a mostrare i segni di disfacimento dell'età, non temendo i primi piani, né le scene di nudo integrale come anche gli amplessi. Le scene di sesso, malinconiche e frequenti, spiegano quell'attaccamento alla vita, che una donna non più fertile continua ad avere fortemente e a dispetto di tutto.
Inno alla joie de vivre così come la versione spagnola della fortunata canzone "Gloria", successo dei primi anni Ottanta del nostro Umberto Tozzi, ballata in pista e cantata dagli astanti come un grido di guerra.
Di nicchia.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 25/10/2013 16.55.00
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