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Tratto dall'omonimo best-seller del "re" Stephen King, "IT" fu un grande successo in home video nell'ormai lontano 1991, quando la Warner Bros lo editò diviso in due videocassette. Il film-tv fece storcere il naso a molti, kinghiani incalliti e non, in quanto privo di alcuni passaggi presenti nell'opera letteraria. Dopotutto il film di Wallace, pur soffrendo dell'evidente differenza che c'è tra l'ottima prima parte e la poco esaltante seconda, va ad inserirsi tranquillamente nell'elenco dei riusciti titoli del "cinema della memoria", tratti dagli scritti del maestro del Maine, tra i quali regna sovrano l'intoccabile "Stand by me - Ricordo di un'estate" (col quale IT ha più di un punto in comune, sia per quanto riguarda l'idea di partenza, che i contenuti).
Pennywise, sfruttando difetti, ricordi e tormenti interiori che i protagonisti hanno nel passaggio che li porta lentamente dalla fanciullezza all'adolescenza, si avvicina a loro e tenta di portarli alla morte. Ad esempio si manifesta a Ben attraverso il ricordo del padre morto, mentre per avvicinarsi a Richie (il Seth Green abituario del cinema horror, interprete di "Ticks - Larve di sangue" e "Giovani diavoli") fa uso dell'immagine del lupo mannaro visto in "I was a teenage werewolf", del quale il ragazzo ha paura. King, dato l'anno in cui è stato scritto il libro (il 1986), s'ispirò probabilmente al Freddy Krueger della serie "Nightmare", costruendovi intorno una storia che ricorda sia "Il Corpo", racconto appartenente alla raccolta Stagioni Diverse e che ha ispirato il film "Stand by me - Ricordo di un'estate", che "I Goonies" (non a caso Eddie soffre di asma, come il Mickey della pellicola di Richard Donner).
Ma a differenza dell'uomo degli incubi creato da Wes Craven, il quale ha anche la possibilità di materializzarsi nel mondo reale, Pennywise rimane un personaggio incorniciato nei ricordi dei sette ragazzi - e che capiscono che è sua la responsabilità delle diverse disgrazie che ogni trent'anni (cioè quando esso si manifesta) colpiscono la loro cittadina - incarnando i tanti irrisolti mali della vita. E non a caso, quando si rifà vivo, i difetti dei giovani (ad esempio la balbuzie di Bill) ricompaiono.
Purtroppo gli effetti speciali non sono sempre riusciti (soprattutto quando It viene allo scoperto sottoforma di aracnide), ma si tratta pur sempre di un prodotto televisivo, è quindi lecito aspettarsi certe carenze. Ottima invece è la colonna sonora, che alterna valzer d'impronta circense ad inquietanti esecuzioni al piano.
Per quanto riguarda il cast, composto da volti più o meno noti del cinema e della televisione, tra cui Tim Curry, John Ritter, Annette O' Toole e Richard Thomas, c'è anche, nella parte della moglie di Bill, Olivia Hussey, la Giulietta di zeffirelliana memoria, più tardi rivista in "Psycho IV".
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Recensione a cura di Travis barker - aggiornata al 01/10/2004
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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