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Giulio Base, giovane regista italiano, nel corso della sua breve carriera ha avuto diverse "conversioni", passando dal drammatico di "Poliziotti" all'agiografico dei recenti film per la TV "Maria Goretti" e "San Pietro". Nel corso di questi due momenti Base ha trovato però anche spazio per la commedia con una strizzatina d'occhio all'America: ecco quindi "La bomba", onesta pellicola del 1999 con giovani attori allora promettenti (più un figlio d'arte) ed oggi comunque ancora a metà.
Alessandro Gassman protagonista insieme a Brignano e Papaleo fa il simpatico come in altre pellicole interpretate dal medesimo nello stesso periodo ed allo stesso modo destinate ad essere poco conosciute dal pubblico.
E' da riconoscere però che tutto sommato l'allegro trio funziona e che l'idea della storia, pur paradossale, ha il suo effetto comico. I giovani attori cercano di dare il loro meglio affidandosi a stereotipi ed anche al loro talento (sempre valido come comprimario Papaleo ancora abbozzato Brignano con una vis comica ancora in progress).
Il film registra un apporto a metà di due vecchie tigri: per rimanere in famiglia il papà in disarmo è interpretato dal grande Vittorio Gassman, ad una delle sue ultime apparizioni, come un boss un po' arrugginito, mentre nel ruolo di una delle sue ex mogli ritroviamo Shelley Winters a fare il verso all'Actor's Studio ed ai suoi metodi di selezione.
Tra le interpreti femminili spiccano un'altra figlia d'arte, Chiara Muti, in un ruolo piccolo ma importante e Lola Pagnani, improbabile pupa dei gangster, romana finto ispanica.
Purtroppo, come spesso accade nei film italiani, alle donne tocca il ruolo di comprimaria in quanto la fetta di torta più grande va ai tre coprotagonisti.
Il film, così come è stato pensato dal regista Base, fila per buona parte della sua durata.
Divertente e scanzonato fino a pochi minuti dalla conclusione, l'intreccio diventa caotico e poco chiaro verso la fine, quando nelle sequenze finali si passa dalla realtà filmica al film nel film con inevitabile spiazzamento per chi guarda e si fa una certa idea di come debbano andare le cose, rimanendo decisamente insodisfatto dalla conclusione piatta anche se poco prevedibile.
Commedia un po' in affanno con diversi intoppi registici: Base si regala un cameo a dir poco profetico sulla sua produzione filmica futura.
Di positivo "La bomba" può contare sulla trama poco usuale e sulla resa differente rispetto al classico film italiano tendenzialmente o patologicamente problematico o provincialmente volgare; peccato però che se ne siano accorti in pochi, fatta eccezione per chi nei pomeriggi estivi ha la ventura di vederlo passare su una delle nostre emittenti.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 09/10/2007
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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