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Diretto da Alessandro Genovesi, già sceneggiatore di "Happy family", il film è tratto da una sitcom britannica che ha già dato origine a una serie a stelle e strisce.
La storia parte da una situazione base: il protagonista maschile, quarantenne e di estrazione sociale non elevata sta per convolare a nozze con una ragazza più giovane e alto-borghese. Ovviamente l'unione non rende felicissimi i genitori della futura sposa. Il film racconta in un ordine cronologico preciso la settimana che precede il matrimonio, una settimana decisamente disastrosa per il nubendo...
A metà tra "Ti presento i miei" (parte prima e seconda) e le commedie britanniche anni Novanta, la pellicola ruota intorno al protagonista Fabio De Luigi, buffo e romantico al tempo stesso.
Il regista esplora molti espedienti classici della commedia: dalla collega stalker, pronta a qualsiasi cosa per mandare all'aria il matrimonio, all'anziana che inevitabilmente diventa vittima predestinata, al cagnolino di casa "immolato". La comicità della pellicola, non memorabile, né tantomeno originale, tuttavia strappa risate anche di pancia e contribuisce a rendere simpatico allo spettatore lo sfortunato Paolo (De Luigi).
La Capotondi, protagonista femminile, riesce con una certa naturalezza nel suo personaggio: una sposa d'oggi, moderna, autonoma e un filino spocchiosa, come la sua famiglia, accasata in uno splendido villino d'epoca sul lago di Como, inquadrato con maniacale attenzione sia nei suoi esterni che negli accurati interni.
I suoceri di De Luigi sembrano ricalcare nella versione all'italiana quelli di Ben Stiller: la Guerritore è una donna ancora giovanile e bella ma anche afflitta da una serie di poco comprensibili manie, mentre Antonio Catania, come epigono di De Niro, è sicuramente meno cinico e cattivo ma il suo aplomb di stampo britannico è poco credibile sull'italico suolo.
Tra i comprimari il napoletano Alessandro Siani, testimone dello sposo, caciarone e pieno di difetti nonché incline a esprimersi nel suo dialetto locale nella versione più incomprensibile, inserisce il classico cliché della contrapposizione tra la freddezza settentrionale e il calore disordinato dei meridionali.
Divertente siparietto quello dei cantanti Mingardi e Arisa che interpretano i consuoceri (il primo, eterno Peter Pan, la seconda sua giovanissima compagna sembra essere molto più assennata) che contribuisce alla colonna sonora, sicuramente di buon livello.
Pellicola quindi non memorabile ma buon esempio di commedia sofisticata anglosassone. Sequel in uscita nel novembre 2012.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 23/11/2012 15.42.00
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