Voto Visitatori: | 8,30 / 10 (67 voti) | Grafico | |
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Satoshi Kon (1963 - 2010) è fonte di ispirazione per il cinema hollywoodiano moderno, a conferma di ciò, ci sono le tantissime similitudini tra il suo capolavoro "Paprika - Sognando un sogno" e "Inception", il thriller di Christopher Nolan.
Il cinema d'animazione di Kon è forse tra i più apprezzati al mondo (oltre che in patria). Tra i suoi lavori spicca "Tokyo Godfathers" un drama/comedy che è riuscito a dare a Kon il meritatissimo successo e a consacrarlo definitivamente come uno dei migliori registi d'animazione. Ma in pochi sanno che il bravo Kon fece nel 1997 il suo capolavoro più grande ed inarrivabile, dopo aver abbandonato il team che realizzò film come "Patlabor 2" e "Le bizzarre avventure di JoJo", alla sua prima esperienza registica. Si tratta di "Perfect Blue" anime giapponese ispirato ad un romanzo di Yoshikazu Takeuchi.
"Perfect Blue" ci narra la storia di Mima Kirigoe, Idol (personaggio, solitamente teenager dello spettacolo giapponese) che decide di lasciare il suo gruppo, le CHAM, per diventare un'attrice. Nonostante le numerose proteste dei fan, la giovane Mima lascia il mondo della musica per buttarsi a capofitto in questa nuova avventura cinematografica. Tutto sembra procedere per il verso giusto, fino a quando, un misterioso stalker comincia a minacciarla. Chi sarà mai questo individuo? Forse un fan delle CHAM? Un fan di Mima deluso per la piega peccaminosa che sta prendendo la sua carriera d'attrice?
Ciò che Kon porta sullo schermo è l'ossessione, non solo del misterioso stalker, ma anche della stessa Mima che vuole scrollarsi di dosso l'appellativo di Idol, ritenuto troppo stretto per lei. Ed è proprio grazie a questo elemento che la suspense comincia a farsi viva nella pellicola di Kon già dopo pochi minuti. Il ritmo e la maestria di Kon riescono a trascinare lo spettatore in una terrificante avventura fatta di luci della ribalta e di ombre che si nascondono e tramano contro la giovane protagonista.
Ad aiutare Kon nell'impresa di realizzare uno dei primi thriller d'animazione è un altro debuttante, Sadayuki Murai. Lo sceneggiatore è alla prima esperienza, conoscerà la fama e la gloria grazie ad un altro film di Kon, "Millenium Actress", pellicola del 2004 che valse a Murai il titolo di "Miglior sceneggiatore" all'Annie Award 2004.
Tornando a "Perfect Blue" non si puo' non apprezzare i disegni e le atmosfere curati alla perfezione per rendere la pellicola più claustrofobica. Grazie ai vari elementi positivi il film riesce a portare una sensazione di panico, che riesce a crescere minuto dopo minuto. Le paure della protagonista ci vengono trasmesse proprio grazie all'enorme impatto visivo, il tutto riesce ad inquietare e le stesse insicurezze si diffondono, dandoci piena coscienza della terrificante esperienza che Kon ci racconta sullo schermo.
Il miglior film di Kon che, ironia della sorte, è il suo primo lavoro da regista. Qualche anno dopo la stessa idea (modellata e livellata a dovere) verrà sfruttata da Darren Aronofsky nel suo "Il cigno nero", portando le stesse ossessioni e insicurezze del film di Kon. Inutile rammentare che "Inception" di Nolan (uscito nello stesso anno de "Il cigno nero") risulterà un'idea già vista in un altro film di Kon (lo stracitato "Paprika - Sognando un sogno").
Insomma, dire che Satoshi Kon sia una fonte di ispirazione per il cinema hollywoodiano moderno non è poi così sbagliato. Ormai è quasi il "segreto di Pulcinella" che molti Kolossal targati Hollywood prendano ispirazione da pellicole asiatiche, un altro esempio è "Hungher Games" di Gary Ross "pericolosamente" simile a "Battle Royale" di Kenta Fukasaku.
Nella filmografia di Kon "Perfect Blue" occupa un primo posto sul podio, un vero cult del cinema d'animazione giapponese che segnerà un punto di svolta tra i "cartoni" per "adulti".
Purtroppo questo straordinario regista ci ha lasciati troppo presto ma con il suo contributo ha regalato al mondo degli anime dei capolavori intramontabili.
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Recensione a cura di HollywoodUndead - aggiornata al 19/07/2012 17.34.00
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