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Un gruppo di persone decide di rispondere ad un invito su un giornale, riguardo ad un progetto di ricerca. Questo progetto prevede la partecipazione di 20 uomini (10 guardie e 10 prigionieri) ad un esperimento in un carcere.
L'obbiettivo primario è quello di testare le reazioni dei prigionieri e vedere come si comportano di fronte a situazioni difficili, privati dei loro diritti, sottomessi ad un'autorità più alta.
Purtroppo la situazione si deteriora progressivamente in quanto le guardie, colte da un "abuso di potere", decidono di comportarsi non da semplici "guardie", ma da crudeli dittatori. Chi vincerà? Travis (Adrien Brody), l'audace e ribelle prigioniero, oppure lo spietato Bay (Maggie Grace), il represso grassone che si compiace umiliando le sue vittime, spalleggiato a spada tratta dai suoi fedeli?
"The experiment" è il remake americano di un film tedesco "Das Experiment" (2001) diretto da Oliver Hirschbiegel. Il regista Paul Scheuring decide di riportare sugli schermi una storia simile, ma più al passo coi tempi. E' infatti chiaro che il prequel, pur essendo di indubbia bellezza e profondità, risultava un po' obsoleto, se non altro per la sua lunga durata, oltre che semi-sconosciuto. Questo chiaramente non significa che il remake superi in bellezza il prequel, anzi ci troviamo nella rara situazione in cui i due si eguagliano.
Passiamo a giudicare l'opera in sé e per sé. Se dobbiamo considerare il livello di coinvolgimento, beh sì, possiamo dire che è alto. Non c'è un solo minuto in cui "The experiment" delude o annoia e in vari punti sono presenti scene disturbanti, dialoghi accattivanti, musiche eccentriche ed euforiche che sicuramente messe fra loro creano un "climax" d'angoscia e di smarrimento. Lo stesso carcere è una location azzeccatissima e i luoghi di tortura non sono da meno (fra le torture più efficaci, da ricordare quella del gabinetto). Paul Scheuring poi decide di omaggiare la vecchia pellicola con una delle più famose scene: la tosatura dei capelli di uno dei detenuti.
Il prequel eccelleva per violenza psicologica, questo eccelle più per violenza fisica. Purtroppo la sceneggiatura va un po' presa per quella che è, cioè non bisogna farsi troppe aspettative. Ci sono alcuni elementi appena accennati, che avrebbero dovuto essere chiariti almeno nella conclusione, mentre invece rimangono "scoperti", e purtroppo anche qui Paul Scheuring piazza un'inutilissima storia d'amore che stona completamente con gli intenti e la tematica del film.
Anche un'attenzione maggiore alla caratterizzazione dei personaggi (alcuni dei quali rimangono davvero nell'ombra) avrebbe garantito un miglior risultato, ma accontentiamoci di quelle cose che il regista tralascia di dire ma lascia evincere.
Dietro molti personaggi, situazioni piazzate in questo film, si nasconde un messaggio secondario da cogliere durante l'analisi. Bay per esempio è il tipico uomo che insoddisfatto della sua vita personale trova un modo per sentirsi appagato e superiore, umiliando le sue vittime e leggendo nei loro occhi la sofferenza. E' decisamente il personaggio meglio caratterizzato, più spietato e crudele e molto inquietante (solo con lo sguardo e gli occhi). Un applauso quindi all'attore che lo interpreta.
Nel complesso "The experiment" si rivela un altro remake buono, più che sufficiente, moderno e decisamente degno di una visione. Sui difetti si può chiudere un occhio considerando che lo "scopo primario" della pellicola è stato ampiamente raggiunto.
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Recensione a cura di dubitas - aggiornata al 17/09/2013 15.43.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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