Recensione toro scatenato regia di Martin Scorsese USA 1980
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione toro scatenato (1980)

Voto Visitatori:   8,72 / 10 (263 voti)8,72Grafico
Miglior attore protagonista (Robert De Niro)Miglior Montaggio
VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR:
Miglior attore protagonista (Robert De Niro), Miglior Montaggio
Miglior attore in un film drammatico (Robert De Niro)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attore in un film drammatico (Robert De Niro)
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film TORO SCATENATO

Immagine tratta dal film TORO SCATENATO

Immagine tratta dal film TORO SCATENATO

Immagine tratta dal film TORO SCATENATO

Immagine tratta dal film TORO SCATENATO

Immagine tratta dal film TORO SCATENATO

Immagine tratta dal film TORO SCATENATO

Immagine tratta dal film TORO SCATENATO
 

E' strano come tante volte il tempo sia galantuomo e come ciò che venne ingiustamente stroncato dalla critica riceva il suo giusto tributo per altre vie. "Toro Scatenato" venne fatto a pezzi con violenza al momento della propria uscita nelle sale, al di là della crudezza delle immagini, la cosa in assoluto più straniante era che nessuno riusciva a capire per quale motivo Martin Scorsese volesse narrare la vita di un personaggio talmente piccino, moralmente ripugnante e meschino come Jake La Motta. Tutti, compresa la troupe di Scorsese, si chiedevano come mai perdesse tempo a raccontare la storia di un tale fallito.
A livello di contenuti infatti, il film è tutto qui: la vita di un uomo che ha sprecato ogni occasione, ha rovinato ogni relazione umana, un uomo che non vorremmo avere neanche come vicino di casa, nulla di più. Fin dalla prima scena il regista ci proietta a viva forza nello squallore dell'ambientazione e del personaggio: un ex-campione di pugilato dalla carriera ormai conclusa, un uomo gonfio e sfatto, demoralizzante nella propria ricerca di luci (da quelle del ring ai riflettori di un bar scalcinato), ridotto ad essere la caricatura di se stesso.
Da questo punto si torna indietro. Tutta la sua vita è un flashback.

Hollywood ci ha abituati ai racconti sulle ascese esponenziali seguite da inesorabili tramonti, all'eroe che dopo aver conosciuto il successo piomba nella miseria del suo ineluttabile declino; ma Scorsese ha scelto un taglio diverso, perché l'eroe di cui ci vuole parlare non è affatto un eroe. Neanche nei suoi giorni di splendore.
Il suo sarà, dunque, un viaggio negli istinti primordiali e bestiali di un uomo gretto che si dibatte fra gelosia, paranoia, rabbia e livore cieco; il ritratto della limitatezza di un personaggio che, pur avendo guadagnato il titolo di Campione, riuscirà ad essere unicamente un campione di idiozia.
Una biografia implacabile e spietata, in cui Scorsese ci dà una progressione drammatica degli eventi: il conflitto che monta, la sfida verso il mondo, l'alienazione e gli affetti familiari, ricreando le circostanze del declino di un uomo che usa la propria vita come sacco per boxare. Un lottatore che non si accontenta di battere l'avversario, ma vuole distruggerlo.

La confusione di Jake La Motta fra la propria vita privata e la propria carriera è il dilemma che sta alla base del film. Scorsese fa del disastro delle sue relazioni umane l'epicentro del dramma. Lo vediamo nei gradi successivi di espiazione, punizione, compromesso, e autolesionismo.
Per lui le mura domestiche non sono un rifugio e un sollievo, ma un nuovo campo di battaglia, dove conquistare e sottomettere. La sua desolante ristrettezza mentale lo porta a vessare la bellissima moglie con un'immotivata e opprimente gelosia e ad avvelenare il rapporto col fratello.
Splendido il dialogo in cui accusa il fratello Joey (una versione leggermente più sveglia di Jake, solo più brava a governare la stessa misoginia e violenza) di essere stato con sua moglie.
L'interpretazione magistrale di De Niro e Joe Pesci in questa scena (in cui buona parte del dialogo fra i due è improvvisato) si fonde con una regia che sembra aver preso lezioni di stile da "Il Delitto Perfetto" di Hitchcock. E' bellissimo notare come, via via che i sospetti di Jake si intensificano, Scorsese sposti un po' l'angolo di ripresa, cambiando il valore dell'inquadratura per intensificare il dramma.

La narrazione è resa viva dagli elementi di realismo con cui Scorsese dipinge l'intero spaccato di vita della prima generazione di italoamericani - le scene dei dialoghi familiari sembrano attingere direttamente al suo "Italianamericans" - ci descrive, nei dettagli più minuti, un'intera sottocultura in cui il bullo è il più forte, dove per emergere devi scalciare, in cui vige la legge della strada per la quale non si può perdere tempo a ragionare perché ad un certo punto si passa a lottare.
Il "Toro del Bronx" è un picchiatore, un vero figlio della strada, il suo unico linguaggio è quello del possesso e della prevaricazione. E' un uomo che per presunzione, cocciutaggine e limitatezza agisce in maniera contraria al buon senso ed ai propri interessi; ma poi... indossa il proprio accappatoio leopardato, i riflettori si accendono e sublima sul ring ogni meschinità e brutalità, una rabbia ancestrale, disarticolata e sconnessa. Solo lì può essere grande in virtù della propria forza gladiatoria, della propria esasperata e tronfia bellicosità.

I combattimenti sono funzionali alla narrazione ed il loro stile è dettato dallo stato d'animo del protagonista. Per raggiungere tale resa visiva, le dimensioni e la forma del ring variano a seconda degli incontri. Il regista rende il ring, ora una fossa infernale, regalandogli il tremolio di un miraggio, ora una grande scacchiera, in cui le immagini sono nette e abbaglianti, dal forte contrasto.
L'uso del bianco e nero porta Scorsese ad un'accuratissima composizione visiva. Lo induce a prestare una grandissima attenzione alle luci, per creare livelli che restituiscano tridimensionalità all'immagine. La resa della pellicola è quasi granulosa e la luce sembra essere il vettore del movimento, come in un quadro di Caravaggio. Tutto concorre a creare uno scenario dalla violenza dirompente, totalmente privo della visione eroica e primitiva delle forze umane.
Il bianco e nero ha la capacità di rendere le scene di lotta di una brutalità implacabile, non c'è spazio per il "romanticismo" alla "Rocky", nelle sue infinite gradazioni di grigio è impietoso nel mostrarci la violenza del combattimento in maniera quanto mai disturbante, con il suo sangue color dell'inchiostro.

La cura di Scorsese diventa maniacale nelle sequenze sul ring: disegna tutte le scene di combattimento, si rende conto che c'è un solo modo giusto di riprendere la scena ed è intenzionato a trovarlo. Il magnifico montaggio gli permette, poi, di dare al film una forma nuova, di modellare la recitazione degli attori, valorizzare determinati movimenti di macchina.
Le riprese degli incontri durarono più di sei settimane, sebbene non occupino che dieci minuti della durata del film. Il loro enorme impatto visivo fa si che si incidano a fuoco nella nostra memoria, fino a diventare uno dei ricordi dominanti della pellicola.
Ci troviamo, infatti, scaraventati entro il perimetro delle corde, Scorsese ci fa abbandonare la prospettiva neutra e piatta della platea per coinvolgerci nell'afrore dell'arena: con i flash che esplodono e sibilano come dei mortaretti e la folla che si solleva come una marea ribollente. Magnifico l'uso della slow motion, che trasporta il film dalla sua oggettività documentaristica verso la soggettività della mente del pugile, la cui visione è scandita dai colpi dell'avversario.

Sulle note di Mascagni, la narrazione dell'ascesa del campione è poi affidata ad una serie di foto e fermoimmagine delle sue vittorie, alternati a "home-movie" dai colori slavati (ricreando i veri filmini della famiglia La Motta) che riprendono le tappe in salita della vita privata di Jake. La dicotomia fra i due universi continua dunque, qui come nel resto del film. Ogni scena di lotta, ogni successo e trionfo fa da contraltare ai "trofei" della sua vita: sua moglie, il benessere, il riscatto rispetto a chi avrebbe voluto manipolarlo.
Poi, nell'ultimo combattimento fra La Motta e Sugar Ray Robinson le immagini sembrano assumere una sacralità religiosa: i pugili ricevono il paradenti come una Comunione, Jake rimane con le braccia larghe, crocifisso alle corde nella sua animalesca ostinazione di non venir messo KO. Il ritratto della sua sconfitta è comunque quello di un abbattimento. A danzare non sono i pugili, ma è l'intero ring, le cui corde indietreggiano come a seguire il respiro dei combattenti.
Vi è uno splendido uso del silenzio e l'unico suono che udiamo è l'ansimare di una fiera. Sugar Ray sembra avere quasi una natura felina: ha messo in un angolo la sua preda e sferra l'attacco con la caratteristica pausa che precede lo slancio che lo consacrerà campione.

Forse ci si sarebbe potuti fermare qui: ascesa e declino sono completi. Forse ci si sarebbe fermati qui, se questa fosse stata davvero la biografia di un atleta. Ma la lotta più dura di Jake La Motta sarà quella con i propri demoni privati, con la propria ombra all'interno di una cella, resa magistralmente nell'oscurità dello schermo.
Ed è ancora necessario tornare all'uomo che abbiamo intravisto nella scena iniziale del film. E' un uomo che ha visto il trionfo senza riuscire a viverlo, un ometto borioso che dopo averla cavalcata è stato risucchiato dall'onda e ora guarda dentro se stesso e uno specchio (immagine cara a Scorsese, che sembra tornare indietro a "Mean Streets" e "Taxi Driver"). Un uomo ancora più basso e patetico di quello che abbiamo visto fino ad ora.
Ha allontanato la moglie, ripudiato il fratello, ma soprattutto ha perso ogni arena e razionalizza la propria vita. Si rende conto della propria clamorosa sconfitta affidandone l'analisi alle parole di un altro: recitando, in maniera legnosa e piatta, "I coulda be a contender" da "Fronte del Porto".
Ma a dispetto delle parole, che nel film di Kazan sollevano il protagonista dal proprio insuccesso, lo sguardo dritto e vuoto di La Motta mentre dice "è colpa tua, Charlie" è al contempo sublime e raggelante perché rivolto verso se stesso.
Infine, anche se non riusciamo davvero ad essere solidali con Jake La Motta, quantomeno riusciamo a capire quali demoni lo abbiano sospinto nel corso della vita, o almeno... di certo ben li ha capiti chi si è trovato a guardare la propria vita come un flashback, come Martin Scorsese che ha realizzato questo film con l'amore e la furia di un lottatore messo alle corde, regalandogli un'energia e un'urgenza tale da riuscire a rendere un ometto un eroe, anche se questo dispiace ai critici.
Ma, dopotutto, "that's entertainment"!

Commenta la recensione di TORO SCATENATO sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di Laura Ciranna - aggiornata al 05/01/2006

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

10 giorni con i suoia complete unknownal progredire della notteamerikatsiamiche alle cicladi
 NEW
anoraarmandbabygirlback in actionbagmanbetter manblitz (2024)captain america: brave new worldcarry-on
 NEW
cherry juiceciao bambinocitta' d'asfaltocompanionconclavecortina expresscriaturediamantidiva futurado not expect too much from the end of the worlddog mandove osano le cicogneduse, the greatestemilia perezfatti vedere
 NEW
follementefrancesco guccini - fra la via emilia e il westfreud - l'ultima analisigrand tourhayao miyazaki e l'aironehello! spank: il film - le pene d'amore di spankherehey joe
 NEW
i am martin parril corpo (2024)il giorno dell'incontroil mestiere di vivereil mio giardino persianoil monaco che vinse l'apocalisse
 NEW
il seme del fico sacroil signore degli anelli - la guerra dei rohirrimindagine di famigliainterstella 5555io e te dobbiamo parlareio sono ancora quiio sono la fine del mondoitaca - il ritornokraven - il cacciatorela nostra terra (2024)la stanza accanto
 HOT R
la zona d'interessel'abbagliole deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale occasioni dell'amoreleggere lolita a teheran
 NEW
l'erede (2025)lilianall grande natale degli animalil'orchestra stonataluce (2024)l'uomo di argillal'uomo nel boscolux santamaria (2024)me contro te: cattivissimi a natalemodi - tre giorni sulle ali della follia
 NEW
monte corno - pareva che io fussi in ariamufasa: il re leonenapoli - new yorknina e il segreto del ricciono other landnon dirmi che hai paura
 HOT R
nosferatu (2024)oceania 2oh, canada - i tradimentiops! e' gia' nataleoverlord: il film - capitolo del santo regno
 NEW
paddington in peru'pellizza pittore da volpedoper il mio benepiccole cose come questepiece by piecepino daniele - nero a meta'presencericardito lo squalo?
 R
september 5 - la diretta che cambio' la storiasimone veil - la donna del secolosolo leveling reawakeningsolo per una nottesonic 3 - il filmsquid game - stagione 2stella e' innamoratastrange darlingsulla terra leggerithe bad guy - stagione 2the beast (2024)the brutalistthe calendar killerthe devil's baththe girl with the needlethe last showgirlthe opera! - arie per un'eclissithe shroudsthe strangers: capitolo 1the substancethe sweet easttofu in japan. la ricetta segreta del signor takanotornando a esttoys - giocattoli alla riscossauna barca in giardinouna notte a new yorkuna terapia di gruppouna viaggiatrice a seoulwickedwolf man

1058857 commenti su 51706 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

AMERICAN HEARTBAMBOO DOGSBOLIDI NELLA NOTTEBUTCHER'S CROSSINGC'ERA UNA VOLTA A… MONTECARLOCITTA' DI NOTTEFIRST SHIFTFLASH! CRONACA NERAGHOST GAME (2024)GOTHIC LOLITA BATTLE BEARHER BODYHIGH HEATI TRE DEL MAZZO SELVAGGIO - PANCHO VILLAIL PECCATO DEGLI ANNI VERDILA BAMBINA CON LA VALIGIALA SIGNORA IN GIALLO - APPUNTAMENTO CON LA MORTELA SIGNORA IN GIALLO - LA BALLATA DEL RAGAZZO PERDUTOLA SIGNORA IN GIALLO - L'ULTIMO UOMO LIBEROLA SIGNORA IN GIALLO - VAGONE LETTO CON OMICIDIOLA VOCAZIONE DI SUOR TERESALUPI MANNARINIGHTBITCHPETER PAN'S NEVERLAND NIGHTMAREPROTOTYPEPUZZLE BOXSICCIN 7THE ISLAND (2023)UNA PERICOLOSA ILLUSIONEUNTIL DAWN - FINO ALL'ALBAV/H/S/BEYONDVAMPIRES ANONYMOUSVISHERWE LIVE IN TIME - TUTTO IL TEMPO CHE ABBIAMOWEEKEND IN TAIPEIWOODLAWN

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

THE ORDER (2024)
Locandina del film THE ORDER (2024) Regia: Justin Kurzel
Interpreti: Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver, Morgan Holmstrom, Odessa Young, Marc Maron, Philip Granger, Sebastian Pigott, Matias Lucas, Bradley Stryker, Phillip Forest Lewitski, Victor Slezak, Daniel Doheny, Bryan J. McHale, Ryan Chandoul Wesley, Geena Meszaros, George Tchortov, Daniel Yip, Sean Tyler Foley, John Warkentin, Vanessa Holmes, Rae Farrer, Carter Morrison, Huxley Fisher, mandy fisher
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net