3096 (2013)

La vicenda di Natascha Kampusch ebbe una certa risonanza mediatica anni fa. Il film racconta la sua lunga prigionia nelle mani del suo aguzzino. Otto anni in cui il racconto si evolve analizzando il rapporto tra queste due persone, la dipendenza emotiva di una ragazzina nei confronti del proprio carnefice, unico contatto umano a sua disposzione. Vessata in tutte le maniera affinchè tale dipendenza fosse indispensabile anche in momenti in cui la fuga era possibile. Se il rapporto reciproco è ben strutturato, eccelle meno nelle individualità di ognuno e per un film che risenta di una certa prolissità è un difetto. Di lui si percepisce molto ma non viene spiegato mai chiaramente le sue ossessioni o le sue paranoie. Lo si intuisce ma nulla più. Non capisco la scelta di girare il film in lingua inglese. Gli attori sono bravi però in qualche momento mi sembravsano meno naturali. E' un film che si può vedere se non altro per conoscere meglio la vicenda, però la sceneggiatura non è proprio il massimo.