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In un mondo oscuro e ormai decaduto, dove qualsiasi forma di civiltà sembra essersi estinta, una bambina viaggia portando con se un misterioso uovo, al quale sembra tenere particolarmente. Durante il suo peregrinare incontra un giovane, che appare particolarmente interessato all'uovo della ragazzina. Questa è in pratica la trama de L'uovo dell'angelo, uno dei primi film di Mamoru Oshii, indubbiamente uno dei più criptici e allegorici. Il regista giapponese ha sempre dichiarato che il film non ha significati nascosti, e ha consigliato ai fan di lasciarsi cullare e impressionare dalle suggestive immagini della pellicola. Tuttavia è difficile non lasciarsi andare ad elucubrazioni mentali davanti ad un film cosi cupo e nichilista, quasi un proiezioni futuristica della società del tempo. La storia potrebbe anche essere una metafora psicologica della psiche della bambina, anche se è davvero complesso mettere insieme tutti i pezzi del mosaico (come ad esempio il ruolo dell'uovo). Dunque ad ora, a quota due visioni, mi son lasciato guidare dalla messa in scena, da questo mondo ormai morto, pullulante resti di una civiltà scomparsa e avvolto da un'atmosfera mefitica di abbandono. Consiglio la riscoperta di quest'opera animata di grande valore nonché particolarissima in tutte le sue componenti.